Numero 12/2017

24 Marzo 2017

Due chiacchiere con ‘Allo’: da giramondo di birrifici a mastrobirraio di Canediguerra

Due chiacchiere con ‘Allo’: da giramondo di birrifici a mastrobirraio di Canediguerra

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Ha iniziato a fare birra in un paesino della provincia di Alessandria. In dieci anni ha lavorato per cinque birrifici notissimi a livello nazionale. Quando ha aperto il suo birrificio, in soli due anni è arrivato al terzo posto di Birraio dell’anno. Indovinato di chi si tratta?

Per chi non lo conosce ancora, si tratta di Alessio Gatti, meglio conosciuto come ‘Allo’, una vita con la valigia in mano alla ricerca di nuovi stimoli e progetti, ora tornato a casa come mastrobirraio a Canediguerra. Lo abbiamo incontrato al recente BeerAttraction per ripercorrere il suo percorso assolutamente singolare e scoprire qualche cosa ci riserva per il futuro il birrifico alessandrino.

 

La lista dei birrifici con cui hai collaborato è lunga e lusinghiera: Bruton, una breve parentesi a Birra del Borgo, Toccalmatto, Brewfist, Bad Attitude prima del progetto Canediguerra. Tante esperienze in differenti birrifici, cosa ti porti dietro oggi?

«Sono state tutte esperienze che mi hanno insegnato e lasciato tanto. Ho iniziato professionalmente nel 2006 ma era già parecchi anni che facevo esperimenti casalinghi come homebrewer. Avrei potuto probabilmente iniziare anche prima, poi per tutta una serie di vicissitudini ho sempre rimandato questo passo importante. Non lo ritengo però tempo perso, ho sfruttato l’attesa per leggere e studiare molto e questo è stato fondamentale in vista delle esperienze future. Ogni birrificio aveva un suo impianto e una sua filosofia di fare birra. Ho avuto modo di confrontarmi con problematiche sempre nuove e apprendere tanto da persone molto diverse. Devi sempre imparare a fare qualcosa di nuovo per non essere mai scontato. Per questo, anche adesso che non mi muovo più come un tempo, mi piace fare collaborazioni per cercare nuovi spunti e continuare a sperimentare. »

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Sempre alla ricerca di nuove avventure e sfide. Quando hai deciso di condensare questo vasto bagaglio di conoscenze in un tuo birrificio, mettendo, almeno per un po’, la valigia in soffitta?

«In circa dieci anni ho cambiato 5-6 case e altrettante città. Ho vissuto belle esperienze ma alla fine non ho creato nulla di solido o duraturo. A 37 anni ho pensato che fosse arrivato il momento di creare qualcosa che andasse aldilà dell’esperienza di qualche anno e sono tornato a casa. Sono originario di un paesino della provincia di Alessandria, pertanto ho trovato naturale impiantare lì un birrificio.»

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Meno di due anni di attività, ma già un discreto seguito tra i consumatori. Ultimo dei riconoscimenti in termini di tempo, il terzo posto a Birraio dell’anno un mese fa. Ti aspettavi questi risultati in così poco tempo?

«Francamente no, ma ne sono contento. I risultati sono frutto del lavoro di tutti i soci del birrificio: siamo una bella squadra, ognuno ha portato le proprie competenze. Abbiamo puntato su un impianto di qualità molto tecnologico e questo aiuta certamente a mantenere un buon livello da una cotta all’altra. Abbiamo anche un laboratorio con cui facciamo dei controlli qualità molto accurati e questo è un bel valore aggiunto. In più ha grande presa sui clienti anche l’aspetto grafico. Uno dei soci si occupava di arte e non si era mai occupato di birra. Il suo essere novizio in questo mercato ha portato tanti aspetti innovativi che ci differenziano da altri birrifici, come ad esempio le etichette. Questo spirito nuovo è piaciuto e ci ha permesso di farci notare in così poco tempo. »

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Come nasce una birra a Canediguerra?

«Prima di tutto sono un bevitore per cui ogni birra che viene prodotta mi deve piacere. Solitamente parto dall’idea del prodotto finito e cerco di affinare le prove fino ad avvicinare la nuova birra a quella che avevo in testa. Per far ciò cerco di avere il massimo feeling con gli ingredienti che utilizziamo.»

 

Cosa ci riserva per il futuro Canediguerra?

«Abbiamo tante idee e tanto lavoro da fare. Dobbiamo in primis migliorare ancora il laboratorio, per renderlo sempre più funzionale. Mi piacerebbe fare corsi per Homebrewer in birrificio e sicuramente faremo qualche altra collaborazione con birrifici esteri. Dal punto di vista organizzativo stiamo risistemando il magazzino e questo ci permetterebbe di gestire meglio la produzione in modo da  iniziare anche a curare l’export, cosa che al momento non riusciamo ancora a fare. »

 

Maggiori informazioni sul birrificio  Canediguerra e sulle birre prodotte sono disponibili sul sito web del birrificio www.canediguerra.com

 

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Paolo Testi
Info autore

Paolo Testi

Ho 31 anni e vivo in una cittadina tra Bologna e Imola. Ingegnere per professione, amo giocare a pallacanestro, leggere e viaggiare.
Ho imparato ad apprezzare e ricercare le birre artigianali per il gusto e le sensazioni che sanno regalarmi: in ogni bottiglia è racchiusa la storia di un birraio, le peculiarità del suo territorio, il tutto condito da tanta creatività e passione.
Con i miei racconti spero di trasportarvi in questo affascinante viaggio tra luppoli, malti, lieviti ma soprattutto persone.