10 Giugno 2015

L’intervista a Gabriele e Bernardo: i mastri birrai del Mezzopasso!

L’intervista a Gabriele e Bernardo: i mastri birrai del Mezzopasso!

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Mezzopasso è un nome evocativo del progetto di Gabriele e Bernardo, homebrewers per passione che, dopo circa vent’anni di cotte domestiche, “mezzo passo alla volta” hanno realizzato il sogno di aprire un vero e proprio birrificio artigianale. Inaugurazione avvenuta nell’estate del 2014, a Popoli, un antico borgo nel cuore Parco nazionale della Majella.

www.giornaledellabirra.it ha intervistato, in esclusiva, gli ex-homebrewers… oggi mastri birrai  per professione!

Mezzopasso è birrificio artigianale nato dalla grande passione per l’homebrewing: un sogno realizzato, che frulla nella testa di ogni homebrewer. Quale percorso avete affrontato per realizzare il vostro progetto di birrificio vero e proprio? Quali le maggiori difficoltà riscontrate?

Bernardo ed io – Gabriele – siamo amici da una vita: dalla scuola superiore fatta a Pescara siamo arrivati assieme a costruire il nostro birrificio a Popoli. In mezzo, circa 25 anni di storie, scanditi sempre dalla passione per la birra, sia in chiave di assetati e curiosi bevitori che di sperimentatori “casalinghi” di idee birraie. Nasce così nel 1998 Fiscellus Mons (nome latino del Gran Sasso, conosciuto dai Romani come “Monte Ombelico” per la sua posizione centrale nella penisola italiana), il nostro personale marchio birraio, che nel 2012 diventa finalmente una beer firm. È stata la strada più semplice (ed economica) per veder realizzato in qualche modo il nostro sogno, da conciliare inevitabilmente con le esigenze lavorative e familiari di entrambi. Certo, si trattava del nostro classico “mezzo passo”: «non si può fare il birrificio? Ok, proviamo con la beer firm». Viene fuori così pure il nome della prima birra della Fiscellus Mons: la Mezzopasso best bitter, seguita a breve dalla Sun Flavour (golden ale) e dalla Hibou (dunkel doppel bock, medaglia d’argento al Brussels Beer Challenge 2013).

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Da quel mezzo passo, in meno di un paio di anni, nasce il BIRRIFICIO MEZZOPASSO: le birre prodotte e la nostra passione convincono altre persone ad unirsi a noi. Si presenta così, in maniera sorprendente e inattesa, la grande occasione di trasformare il sogno nel nostro lavoro quotidiano. Nella fase di organizzazione del birrificio e nel primo anno di attività, la maggior difficoltà per entrambi è stata quella di conciliare la vita precedente con la gestione del birrificio. Così per i primi 12 mesi ci siamo alternati in birrificio, mantenendo i nostri vecchi lavori (io consulente nella progettazione europea e Bernardo ricercatore universitario e psicologo). Ora, io sono riuscito a chiudere la precedente attività e sono “birraio” a tempo pieno; Bernardo, attuale birraio “part time”, seguirà presto la stessa strada.

 

Il vostro birrificio non ha ancora compiuto un anno di vita e già produce molte birre diverse, tutte molto apprezzabili. Quale ruolo ha giocato la vostra esperienza di homebrewers nel raggiungere questi ottimi risultati qualitativi? Come è stato il passaggio da piccole produzioni domestiche alla gestione di un vero e proprio impianto professionale?

Grazie per i complimenti, davvero. In effetti, il passaggio dal “piccolo” al grande (il nostro impianto è di 20 hl) non è stato semplice: prima di iniziare, abbiamo sperimentato più volte le ricette su un impiantino pilota, fino ad arrivare ad una versione per noi soddisfacente. Portare queste ricette sull’impianto grande ha richiesto (e richiede) molto studio e lavoro, nonché un periodo di “apprendistato” sul campo sotto tutti i profili: macinatura dei grani, messa a regime dell’efficienza di estrazione, bilanciamento dei coefficienti di utilizzo del luppolo, correzione dell’acqua di produzione; e ancora, gestione delle fermentazioni, modalità di imbottigliamento e infustamento, rifermentazione. Insomma, ciò che abbiamo avuto ben chiaro fin dall’inizio è che la creazione di una “bella” ricetta è solo la prima parte di un lungo impegno per realizzare una buona birra. Se questo è vero per tutti gli homebrewer, è ovvio che sia fondamentale per i birrai di professione.

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Detto questo, penso anche che essere arrivati al birrificio dopo una ventina di anni spesi “dietro” alla birra (sotto forma di sperimentazione di molte ricette e stili, di tanti viaggi birrai, di studio di testi e manuali tecnici, di infinite chiacchierate con altri homebrewer sin dai primi anni di Piozzo, di “dritte” ricevute da chi ne sapeva di più), ci abbia reso consapevoli del fatto che non è per niente scontato fare delle birre buone, come la nostra curiosità di bevitori ci ha più volte dimostrato. Almeno per noi, l’eredità più preziosa che ci portiamo dietro da homebrewer è la “sete di conoscenza” per le buone birre, artigianali e non.

 

Materie prime di qualità alla base delle vostre produzioni: come le scegliete?

Capire quali sono le materie prime più adatte alla realizzazione delle proprie ricette richiede l’accurata conoscenza di ciò che offre il mercato, in Italia e all’estero. Per quanto riguarda le materie prime tradizionali (malto, luppoli, lievito), all’inizio la scelta è andata verso i canali già conosciuti di alcuni distributori in Italia, sulla cui qualità non si discute. Oggi, con un minimo di esperienza sulle spalle, stiamo sperimentando l’utilizzo di malti e luppoli acquistati direttamente da produttori europei, con risultati soddisfacenti. Per il lievito, è interessante una collaborazione con un laboratorio locale di biotecnologie per mettere a punto uno o più lieviti “della casa”. Speriamo di vedere presto i frutti di questo lavoro.

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Come sono nate le vostre birre? Quale la più rappresentativa del vostro burrificio? Nuovi progetti brassicoli in cantiere per il futuro?

Essendo due i birrai, due sono i cuori che animano il birrificio e le sue creature. A parte gli scherzi, diciamo che sia io che Bernardo seguiamo le nostre ispirazioni, che poi traduciamo in idee di ricette da discutere e mettere a punto insieme. Così sono nate tutte le nostre birre finora … a parte la BEST BITTER, che ci portiamo dietro dal nostro passato di homebrewer e che esprime appieno la passione di entrambi per le session beer inglesi.

Certamente nell’anno usciranno ancora una o due birre, con una strizzata d’occhio alla tradizione belga e a qualche birra “invernale”.

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Come vedete il futuro della birra artigianale in Italia? Consigliereste ad altri homebrewers intraprendenti come voi di “lanciarsi” nel settore professionale della produzione di birra?

Da ultimi arrivati nel mondo “professionale” della birra artigianale, è abbastanza difficile rispondere a questa domanda. Mi piace pensare che l’esplosione del “movimento” artigianale si leghi sempre più ad una reale crescita della qualità dell’offerta birraia italiana, piuttosto che al superficiale binomio “artigianale=buono” di chi talvolta sembra cavalcare solo il business del momento. Noi, mezzo passo alla volta, ci abbiamo messo vent’anni, e tutto si può dire eccetto che siamo stati tempisti, vista l’attuale concorrenza!!!!

Consigli per gli homebrewers? Certo non saremo noi a dissuadere chi insegue il sogno di aprire un birrificio o un brew pub!

 

Maggiori informazioni sul birrificio Mezzopasso e sulle birre prodotte sono disponibili sulle nostre pagine Facebook (Mezzopasso) e Istagram (birrificiomezzopasso). Il sito sarà presto online. La nostra email è info@spaziobirra.it.

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!