17 Marzo 2014

Alla scoperta della bottiglia di vetro

Alla scoperta della bottiglia di vetro

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La bottiglia in vetro è il contenitore più diffuso ed impiegato comunemente per la conservazione e commercializzione della birra, tanto da essere diventato strumento di marketing di primaria importanza ed oggetto di interesse per molti collezionisti del settore birrario.

Spesso, però, tale contenitore è sottovalutato!

Impariamo a conoscerlo meglio a partire dalle sue componenti: tappo, anello, collo, spalla, corpo, base ed etichetta.

Il tappo è l’elemento inispensabile per mantenere sigillate le bottiglie e non far fuoriuscire il suo contenuto. Ne esistono di vari tipi e si possono suddividere in base al materiale o al tipo di struttura (a corona, filettato, a capsuola e a macchinetta). Tra questi la tipologia più usata è il tappo a corona.

Il cercine o anello viene utilizzato per ancorare il tappo alla bottiglia, nonché servire da comoda imboccatura qualora si beva direttamente alla bottiglia. Questo è collegato al collo,  la parte più sinuosa della bottiglia, sulla quale si trova l’apertura che consente la mescita del liquido.

La spalla è quella parte che, partendo dal corpo, si restringe in modo più o meno accentuato in modo da formare il collo.

 

Il corpo costituisce la parte più estesa della bottiglia ed è quella deputata al contenimento della bevanda. Su di esso, in genere è apposta l’etichetta.

La base, oltre ad avere l’evidente funzione di consentire alla bottiglia di rimanere in posizione verticale, è spesso modellata con una forma piuttosto concava, caratteristica che non è presente in tutti i tipi di bottiglia e la ragione di questa “rientranza” è probabilmente dovuta a ragioni produttive storiche.

Complessivamente le proporzioni delle diverse parti costituiscono la forma complessiva della bottiglia.

 

Un altro aspetto è il colore della bottiglia: si tratta di un fattore importante per la protezione della birra dalla luce.  Bottiglie di vetro con colori più o meno scuri offrono infatti una buona protezione all’azione della luce e ne prevengono, in buona parte, i negativi effetti che questa esercita sulla birra. Tuttavia, il colore delle bottiglie spesso è legato alle metodologie di lavorazione del passato, noncé allestrategie di marketing per la presentazione del prodotto.

 

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Redazione Giornale della Birra
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