Numero 35/2025
25 Agosto 2025
Il giro del mondo in… tante birre: Gabon verde

Ennesima tappa africana del Giro del Mondo in Tante Birre che oggi si ferma nella parte centrale del continente, in uno dei cuori verdi del Paese: il Gabon.
Stato che si affaccia sul Golfo di Guinea, dal passato misterioso. Poco si conosce, infatti, della sua storia prima del contatto con gli europei.

Reperti archeologici fanno risalire i primi popoli preistorici a circa 400.000 anni fa. Mentre a partire dal 1000 d.C. si attesta la presenza di diverse popolazioni migrate da territori limitrofi, tra cui Pigmei e Bantu.
I portoghesi toccano terra nel 1472 e la battezzano con il nome di “Gabâo”, un tipo di cappotto dalla forma simile all’estuario del fiume locale Komo. Per i seguenti 350 anni, il Paese diventa centro nevralgico per il commercio di avorio e legname pregiato ma, soprattutto, uno dei simboli della tratta degli schiavi, complici anche i nuovi coloni inglesi, olandesi e francesi. E proprio i nostri cugini, intorno al 1840, trasformano il Gabon in un protettorato. Nove anni dopo, invece, viene fondata la capitale Libreville (città libera) da un gruppo di schiavi liberati.
L’indipendenza arriva nel 1960 insieme ad un periodo di instabilità politica, segnato da golpe ed elezioni governative poco chiare. Nel 1967 diventa presidente Omar Bongo che rimane al potere fino alla sua morte avvenuta nel 2009. Figura autoritaria e molto discussa, il suo mandato infinito è costellato da numerosi scandali finanziari. Il suo patrimonio multimilionario è leggenda.
Nonostante tutto il Gabon, grazie alle abbondanti risorse naturali (petrolio, minerali, legna), è uno dei Paesi più sviluppati con il reddito pro-capite tra più alti dell’Africa. Un plauso va alle nuove politiche ambientali che permettono di gestire in modo sostenibile le immense foreste che coprono circa l’85% del territorio, creando attrattiva anche per un turismo green internazionale.

LA STORIA DELLA BIRRA IN GABON
La presenza di birre in Gabon è collegata allo sviluppo industriale locale da parte di investitori europei, quindi, si tratta di una storia piuttosto recente. Ma l’Africa porta sempre con sé una profonda cultura legata alle bevande tradizionali la cui origine si perde all’alba dei tempi. E il Gabon non è da meno in quanto a specialità:
- Toutou: vino di palma prodotto dalla fermentazione della linfa zuccherina. Dall’aspetto torbido, ha un colore biancastro ed è frizzante
- Marula: un albero locale dà il nome a questo prodotto tradizionale realizzato dalle donne che lavorano i frutti maturi. Da questi, simili a prugne giallastre, si ottiene un succo acidulo, debolmente alcolico e ricco di vitamine. Viene consumato durante i banchetti nuziali e per celebrare eventi importanti per la comunità
- Malamba: bevanda a base di zucchero di canna fermentato, conosciuta anche come Musungo, a cui si può aggiungere del mais per aumentare il tenore alcolico o della corteccia di cola per velocizzarne la fermentazione

Ma torniamo alle birre in Gabon che vedono la luce solo verso la metà degli anni ’60 del Novecento, grazie al colosso industriale francese “Groupe Castel”. Ormai lo sapete che questo big la fa da padrone in Africa, soprattutto, nei paesi francofoni. Il suo monopolio, però, è durato fino a qualche anno fa quando un birrificio artigianale ha lanciato la sfida. Nel prossimo capitolo, vi racconterò tutto.
I BIRRIFICI PIU’ IMPORTANTI IN GABON
Ad oggi in Gabon esistono solo due produttori, di cui uno industriale che detiene quasi la totalità del mercato interno e l’altro artigianale che piano piano si sta facendo strada. Entrambi, comunque, hanno un bel da fare visto che il consumo pro-capite di birre in Gabon è di circa 80 lt/anno. Una bella cifra che lo piazza tra i primi 15 Paesi nella classifica mondiale.
– Il birrificio più antico del Gabon: SOBRAGA
Fondato nel 1966 come “Société des Boissons Rafraîchissantes du Gabon” dal francese Pierre Castel, patron del celeberrimo “Groupe Castel”. Lo stabilimento con sede nella capitale Libreville è il primo in assoluto di quello che diventerà l’impero del beverage d’Oltralpe. Tra gli anni ’70 e ‘80 ne vengono aperti altri quattro nelle città più importanti. Produttore delle birre simbolo del Paese “Régab”, distribuisce anche altri marchi per il mercato del Gabon. La gamma, poi, si arricchisce anche di bibite analcoliche, bevande energizzanti, alcol mix e acqua minerale. Sobraga è una delle industrie trainanti dell’economia nazionale, il suo giro di affari supera i 370 milioni di euro.
RÉGAB: birra chiara a bassa fermentazione. La birra iconica, la più consumata e popolare. Lager di stampo industriale, leggera e scorrevole. Una bevuta senza pensieri. Gradazione alcolica: 4,5%
– Il primo birrificio artigianale in Gabon: LES MICROBRASSERIES OKEV (MBO)
Ad Antoine Mfa Mezui viene in mente di produrre birra nel 2007 mentre studia tecniche birrarie in Sudafrica. Insieme ad altri studenti del Gabon, dà vita a quello che sarebbe diventato “Les Microbrasseries Okev” e crea la prima birra ambrata “Tadibosch”. Nel 2010 si unisce al gruppo di imprenditori gabonesi ed internazionali (ABC Collaboration) per organizzare l’apertura del birrificio vero e proprio nella sua terra natia. Nel 2018, si inaugura la sede a Port-Gentil. Il nome del birrificio e il logo sono dedicati alla sua famiglia. Okev è l’acronimo del nome e cognome della madre (Okomo Eveline), la stella è il suo soprannome e le sette punte rappresentano i sette figli. Interessante il progetto di sostenibilità agricola che sta dietro la birra “Timba”, prodotta con manioca, valorizza e stimola il lavoro locale.

TIMBA: birra ambrata con aggiunta di manioca coltivata in Gabon. Facile da bere, dalle note dolci tipiche donate dal tubero, alleggerite dai toni più erbacei del luppolo. Gradazione alcolica: 5,5%
OKEV: birra scura ad alta fermentazione. Porter dedicata alla pantera nera della foresta equatoriale. Note di caffè e cioccolato fondente in primo piano. Gradazione alcolica: 6%
J27: birra chiara ad alta fermentazione. La prima Blanche gabonese. Dissetante e fresca dai classici sentori agrumati e speziati. Gradazione alcolica: 5%
In Gabon, finalmente, le birre industriali sono state affiancate da una nuova idea di birrificio artigianale, nuova per il complicato mondo africano. Una realtà che vuole evidenziare le eccellenze del territorio e che, nel suo piccolo, può contribuire al miglioramento della qualità di vita degli agricoltori locali. Un esempio da seguire.
Alla prossima pinta!
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