Numero 43/2025

21 Ottobre 2025

Radici, alchimia e territorio: la rivoluzione artigianale di Cavanel

Radici, alchimia e territorio: la rivoluzione artigianale di Cavanel

Condividi, stampa o traduci: X

 

Nel panorama italiano della birra artigianale, Birrificio Cavanel si distingue per una filosofia produttiva attenta, un forte legame territoriale e una personalità sperimentale. Situato a Rivarolo Canavese (TO), Cavanel produce birre non pastorizzate e non filtrate — vere “birre vive” — che evolvono nel tempo grazie alla rifermentazione in bottiglia.

L’identità di Cavanel si fonda su valori quali cura artigianale, trasparenza, sostenibilità ambientale e valorizzazione del territorio: l’azienda dichiara di recuperare materiali di scarto, ridurre gli sprechi, usare tecnologie per l’osmosi inversa e sistemi per la riduzione delle emissioni di CO₂.

La gamma produttiva mostra una varietà di stili: dalle saison stagionali a birre come Aviatore (Belgian Tripel), Galaverna (Belgian Blanche), Intrigo (Rye IPA) fino a reinterpretazioni affumicate che intrecciano note di caffè e cioccolato.

Cavanel parte da una storia personale del mastro birraio — iniziata con l’esperienza a Fuerteventura e culminata nel ritorno in Piemonte per dare vita al progetto aziendale — per costruire una realtà che vuole fare “la differenza” nel mondo della birra artigianale.

In questa intervista con Luca Menietti vogliamo esplorare con voi le radici, le tecniche, il mercato e le aspirazioni future di un birrificio che punta a coniugare autenticità, sperimentazione e sostenibilità.

Cavanel nasce come progetto con radici personali e artigianali, legato al territorio del Canavese e alla passione del mastro birraio. Quali sono i valori che ritenete oggi fondamentali per l’identità del birrificio? In che modo il percorso storico continua a influenzare le scelte quotidiane?

Il nostro intento principale è da sempre quello di valorizzare il territorio che ci circonda, un territorio ricco di storia, natura e identità. Utilizziamo l’acqua purissima di montagna proveniente da Frassinetto (TO), il paese di adozione del nostro mastro birraio Luca, e integriamo nelle nostre ricette botaniche e ingredienti locali, per creare un legame autentico con il Canavese.

Il nostro obiettivo è realizzare birre di stili differenti, reinterpretandoli secondo la nostra sensibilità e utilizzando il più possibile aromatizzazioni a chilometro zero. Ogni giorno nasce in Luca la voglia – o forse la necessità – di sperimentare nuove alchimie, nuove ricette, ma sempre senza perdere il legame con la tradizione brassicola da cui tutto ha avuto origine.
Cavanel è un progetto che unisce radici e innovazione, artigianalità e ricerca, con la consapevolezza che il territorio e la passione personale restano gli ingredienti più preziosi.

 

Un aspetto distintivo di Cavanel è la produzione di birre non pastorizzate, non filtrate, con rifermentazione in bottiglia. Potete descrivere in dettaglio come avviene la selezione dei malti, dei luppoli e del lievito, e quale configurazione di impianto di brassatura utilizzate? Quali passaggi ritenete più critici per garantire coerenza e qualità, e avete introdotto innovazioni specifiche per affrontarli?

Attualmente lavoriamo con un impianto Brewtools che abbiamo modificato su misura in base alle nostre esigenze produttive. Anche la nostra cantina di fermentazione è targata Brewtools, e la tecnologia ci supporta grazie all’impiego di sensori di temperatura, densità e livello di CO₂, strumenti fondamentali per monitorare con precisione ogni fase del processo.

Poniamo un’attenzione particolare ai momenti di fermentazione, maturazione e confezionamento, perché sono fasi delicate in cui si gioca la vera qualità del prodotto finale. Ogni piccolo errore rischierebbe di compromettere il lavoro di giorni, se non settimane.
La scelta dei malti, luppoli e lieviti avviene con cura quasi maniacale: selezioniamo materie prime di alta qualità, bilanciando tra fornitori locali e varietà internazionali, per creare birre con profili aromatici unici ma sempre coerenti con la nostra filosofia.

Nel mercato artigianale la distribuzione è spesso una sfida: canali diretti, locali di somministrazione, e-commerce o partnership con distributori. Qual è oggi la vostra strategia di ingresso nei diversi canali? E come avete gestito la crescita verso nuovi territori pur mantenendo il controllo qualitativo e l’autenticità del marchio?

Ci siamo avvicinati al mondo della distribuzione con una grande attenzione all’utente finale, cercando di comprenderne gusti ed esigenze. Abbiamo sviluppato linee differenziate per rispondere ai diversi contesti di consumo:

  • una linea più raffinata, con un design elegante e bottiglie tipo champagnotta, pensata per ristoranti e locali di livello;
  • una linea giovane e dinamica, con bottiglie da 33 cl e lattine da 33 o 44 cl, ideali per bar, negozi specializzati e consumo informale;
  • fusti riutilizzabili, in ottica di sostenibilità ambientale.

Sul fronte digitale, disponiamo di un e-commerce proprietario dotato di un innovativo sistema di gestione e di un’app dedicata, che ci consente di assistere la clientela in modo diretto e personalizzato.
Per quanto riguarda la distribuzione fuori dai confini locali, collaboriamo con diversi distributori specializzati, selezionati per la loro attenzione alla qualità e alla valorizzazione del prodotto artigianale.

Negli ultimi anni si è assistito a trasformazioni nel gusto, nella sostenibilità, nella trasparenza e nel racconto del prodotto. Come percepite queste tendenze? Quali cambiamenti nel comportamento dei consumatori vi hanno maggiormente colpito o influenzato?

Come accennato, siamo molto attenti alle evoluzioni del mercato e alle tendenze del gusto. Il nostro mastro birraio non smette mai di assaggiare birre di stili diversi, di frequentare pub e locali in tutta Italia, proprio per mantenere un contatto diretto con chi la birra la vive e la ama.
Questo approccio ci permette di cogliere le mode emergenti, capire cosa cerca il consumatore contemporaneo e, soprattutto, interpretare tali stimoli nel nostro stile.
Crediamo che solo restando in ascolto si possa continuare a produrre birre autentiche e gradite al pubblico, senza rincorrere le tendenze ma comprendendole a fondo.

 

Guardando ai prossimi anni, quali sono le principali ambizioni per Cavanel? Ci sono progetti in cantiere che reputate strategici? E quali ostacoli o rischi percepite nel contesto competitivo della birra artigianale italiana e internazionale?

La nostra sfida più grande è divulgare il “verbo” della birra artigianale, far comprendere a un pubblico sempre più ampio la profonda differenza qualitativa e culturale che la separa dalla birra industriale.
Stiamo lavorando con impegno per diventare un birrificio agricolo, con l’obiettivo di produrre internamente una parte sempre maggiore delle materie prime: cereali, luppoli e botaniche. Questo ci permetterà non solo di migliorare ulteriormente la qualità, ma anche di rafforzare il legame con la terra e con il territorio.

Collaboriamo inoltre con l’Associazione Storica dei Birrai di Torino e con altre realtà brassicole piemontesi, oltre che con produttori e coltivatori locali per la fornitura di frutta e ingredienti botanici.
Crediamo fortemente nella sinergia tra artigiani, perché solo attraverso la condivisione di esperienze e conoscenze si può far crescere l’intero movimento brassicolo italiano.

Maggiori informazioni sul birrificio al sito web: Home | BIRRIFICIO CAVANEL

 

 

Condividi, stampa o traduci: X

Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!