Numero 32/2023

8 Agosto 2023

Osmosi inversa: un importante alleato del birraio per ottenere l’acqua perfetta!

Osmosi inversa: un importante alleato del birraio per ottenere l’acqua perfetta!

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La principale responsabilità del birraio è comprendere la propria fonte idrica ed essere in grado di modificarla, se necessario, per produrre costantemente birra buona durante tutto l’anno. Oggigiorno le tecnologie per il trattamento dell’acqua permettono di tenerla costantemente sotto controllo e di modificarla a proprio piacimento come mai prima d’ora. La parte più difficile non è tanto l’arricchimento dell’acqua a disposizione del birrificio quanto la rimozione dei contaminanti. Con il passare degli anni abbiamo arricchito la nostra conoscenza e il nostro “armamentario” con impianti e metodologie sempre più performanti. Dalla semplice bollitura per alleggerire l’acqua con la diminuizione della concentrazione di calcio, siamo passati a sistemi che permettono una riduzione dei contaminanti che si aggira intorno al 99.5%. Le tecnologie per il trattamento dell’acqua si dividono principalmente in tre grandi gruppi, in base al tipo, o tipi, di contaminante che vogliamo diminuire o rimuovere. Partendo dalla filtrazione meccanica con cui possiamo rimuovere solamente i solidi sospesi, passiamo a sistemi sempre più performanti come lo scambio ionico che riesce a ridurre le concentrazioni di solidi disciolti. Senza alcun dubbio però, ai giorni nostri, a livello di efficienza, niente è performante come le tecnologie a membrana. Questi impianti utilizzano una pellicola sottile che agisce come filtro per i solidi sospesi e disciolti. Vengono classificati in base alla misura fino al quale il filtro riesce a trattenere il contaminante.

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Senza ombra di dubbio l’osmosi inversa è assolutamente il sistema che più di tutti riesce a rimuovere gran parte dei contaminanti disciolti, ad eccezione dei gas. Il sistema è composto da membrane formate di pellicole di acetato di cellulosa o di poliammide. Quest’ultime sono più efficaci nella filtrazione di silice e ioni leggeri, ma sono più soggette a ossidazione e corrosione, mentre quelle di acetato sono più robuste e sono spesso utilizzate per soluzioni con depositi elevati. L’osmosi è la diffusione dell’acqua attraverso una membrana semipermeabile da una zona di bassa concentrazione di soluti a una zona con una concentrazione più elevata. Questa forza è chiamata pressione osmotica ed agisce fino a quando entrambe le zone divise dalla membrana non raggiungono un equilibrio di concentrazioni; è un fenomeno che avviene sia in ambienti microscopici come nelle cellule, sia in condizioni di dimensioni maggiori come l’assorbimento dell’acqua da parte delle piante attraverso le radici. L’osmosi inversa è dunque il fenomeno contrario che l’impianto induce esercitando abbastanza pressione nella parte con molti soluti fino a superare la pressione osmotica e concentrare i soluti ancora di più.

 

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Il sistema tipico fa passare innanzitutto l’acqua attraverso uno o più filtri particellari e successivamente in un filtro a blocco a carbone che rimuove sostanze organiche, cloro e clorammina. L’acqua passa poi in una cartuccia a membrana che utilizza una filtrazione a flusso incrociato, nella quale il permeato viene attirato da un lato, mentre la maggior parte dell’acqua continua fino al deflusso, portando con sè il contenuto di contaminanti concentrato. L’acqua osmotizzata è una buona scelta quando il birraio deve abbassare drasticamente l’alcalinità o/e per eliminare elementi problematici come manganese, silicati e ferro.

 

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Tuttavia alcuni di questi componenti sono i responsabili dell’incrostazione delle membrane, portando a pressioni di esercizio elevate che generano un grande dislivello di pressione tra le membrane e un basso flusso del filtrato. È infatti buona norma installare uno scambiatore ionico o un addolcitore prima dell’impianto ad osmosi per alleggerire il carico sulle membrane e diminuire la manutenzione complessiva.

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Giuseppe Mautone
Info autore

Giuseppe Mautone

Sono Giuseppe, 26 anni, e attualmente vivo a Perugia.

Il mio viaggio nella birra è cominciato per puro caso: una sera con amici vado a trascorrere la serata in un pub a Perugia dove noto, oltre alle marche di birra famose e “commerciali”, anche nomi poco noti. Chiedo che birre sono e mi rispondono che sono birre prodotte da microbirrifici locali. Incuriosito, decido di provarne una e scopro una differenza abissale rispetto alle classiche marche. Da lì comincia la mia curiosità verso questo nuovo mondo, quello delle birre “artigianali”.

Tutt’oggi sono a contatto quotidiano con le birre artigianali scrivendo articoli, riguardanti la birra e chi la produce, sul mio portale Birra e Birrerie. E’ stata la perfetta occasione non solo per coniugare le mie due più grandi passioni, la birra e il web, ma anche di entrare a diretto contatto con esperti del settore, birrai e semplici appassionati del buon bere. Tra questi vi sono anche gli autori di Enciclopedia della Birra, con cui condivido passione, opinioni e l’entusiamo di scrivere di birra!

La mia avventura nella birra è cominciata da poco e scopro ogni giorno cose nuove sulla birra, che non avrei mai immaginato. Ed è per questo che voglio far scoprire a tutti la bontà e i benefici di una buona birra artigianale.

Un saluto a tutti e buona birra!

Visita anche il mio portale web dedicato alla birra:
www.birraebirrerie.it