Numero 35/2025
28 Agosto 2025
Quando la birra torna alla terra: fertilizzanti e ammendanti dai sottoprodotti birrari

La produzione della birra accompagna l’umanità da millenni, e sin dalle prime forme di birrificazione in Mesopotamia e in Egitto i sottoprodotti non venivano sprecati. Le trebbie esauste, i residui del luppolo e le fecce di lievito venivano destinati ad alimentare animali o a fertilizzare i campi.
Oggi, in un’ottica di economia circolare e riduzione degli sprechi, questi scarti della filiera birraria rappresentano un’opportunità concreta per restituire alla terra nutrienti preziosi, riducendo al contempo i costi di smaltimento e l’impatto ambientale.
I principali sottoprodotti agricoli della birra
Durante le fasi di maltazione, ammostamento e fermentazione, si generano diverse tipologie di residui organici:
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Trebbie di birra
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Residuo solido della filtrazione del mosto dopo l’ammostamento.
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Composizione: 70–80% acqua, 20–30% sostanza secca.
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Nutrienti: fibra, proteine (20–25% s.s.), lignina, minerali.
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Luppolo esausto
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Resti vegetali provenienti dalla bollitura del mosto.
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Contiene composti aromatici e polifenoli.
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Fecce di lievito
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Sedimento di lieviti e proteine dopo fermentazione e maturazione.
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Ricche in azoto organico, vitamine del gruppo B e minerali.
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Residui della pulizia del malto
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Radichette, polveri, frammenti.
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Compostaggio dei sottoprodotti birrari
Il compostaggio è una delle tecniche più comuni per trasformare i residui organici in ammendante stabile e sicuro.
Processo
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Fase di miscelazione: le trebbie, molto umide, vengono unite a materiali strutturanti (paglia, cippato, sfalci) per ottenere un rapporto C/N equilibrato (25–30:1).
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Fase termofila: la degradazione microbica innalza la temperatura a 55–65 °C, inattivando patogeni e semi infestanti.
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Fase di maturazione: stabilizzazione della sostanza organica e formazione di humus.
Vantaggi
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Riduzione del volume e della massa dei rifiuti
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Produzione di un ammendante organico adatto alla distribuzione in campo
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Miglioramento della struttura e della fertilità del suolo
Digestione anaerobica e produzione di digestato
La digestione anaerobica trasforma la sostanza organica in biogas (miscela di metano e CO₂) e in digestato, un sottoprodotto ricco di nutrienti.
Adattabilità dei sottoprodotti birrari
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Le trebbie hanno un alto contenuto di fibra e umidità, che si presta bene alla co-digestione con altri substrati ad alta concentrazione di zuccheri o grassi.
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Il lievito esausto è una fonte di azoto organico, utile per bilanciare la dieta microbica del digestore.
Utilizzo del digestato
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Liquido: come fertilizzante azotato per colture erbacee.
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Solido: come ammendante organico per migliorare la ritenzione idrica e la capacità di scambio cationico dei suoli.
Proprietà chimiche e nutrizionali dei sottoprodotti birrari
Le analisi chimiche mostrano che le trebbie esauste contengono:
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Azoto totale: 2–3% s.s.
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Fosforo (P₂O₅): 0,5–1% s.s.
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Potassio (K₂O): 0,2–0,4% s.s.
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Sostanza organica: 80–85% s.s.
Le fecce di lievito presentano un profilo minerale più ricco in fosforo e microelementi (Zn, Cu, Mn), che le rende particolarmente interessanti come integratore nutrizionale nei fertilizzanti.
Effetti agronomici dell’uso in campo
Miglioramento della struttura del suolo
La sostanza organica apportata aumenta la porosità, favorendo aerazione e drenaggio.
Incremento della fertilità
L’azoto e il fosforo organico vengono rilasciati lentamente, alimentando le colture per più mesi.
Stimolo dell’attività biologica
Gli zuccheri residui e le proteine stimolano la popolazione microbica, migliorando i cicli del carbonio e dell’azoto.
Esempi concreti
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Birrificio Baladin (Italia): recupero delle trebbie per la produzione di compost distribuito agli agricoltori locali.
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Guinness (Irlanda): programma di valorizzazione delle fecce di lievito come ingrediente per fertilizzanti organici e mangimi.
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Cooperative tedesche: piattaforme di compostaggio consortile alimentate da sottoprodotti agricoli e birrari, riducendo i costi di smaltimento per i birrifici di piccola scala.
Prospettive future e innovazioni
Le nuove frontiere includono:
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Biochar da trebbie: carbonizzazione controllata per ottenere ammendante a lunga persistenza e sequestrare carbonio nel suolo.
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Fertilizzanti liquidi da estrazione idrotermale delle fecce di lievito, ricchi in aminoacidi liberi.
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Produzione di biostimolanti per migliorare la resistenza delle colture a stress abiotici.
Benefici ambientali ed economici
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Riduzione dei rifiuti organici conferiti in discarica o inceneritore.
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Chiusura del ciclo dei nutrienti tra produzione di birra e agricoltura.
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Opportunità di branding green per i birrifici, con vantaggi competitivi.
Conclusioni
Restituire i sottoprodotti birrari alla terra come fertilizzanti e ammendanti è una pratica che unisce tradizione e innovazione. Oltre ai benefici ambientali, si creano sinergie virtuose con il settore agricolo, trasformando uno scarto potenzialmente problematico in una risorsa preziosa.
I contenuti sono in parte realizzati con il supporto delle API di OpenAI.







