Numero 44/2025

28 Ottobre 2025

Sicurezza alimentare e Shelf Life: come la tecnologia garantisce qualità nella birra

Sicurezza alimentare e Shelf Life: come la tecnologia garantisce qualità nella birra

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La birra è storicamente considerata una bevanda sicura grazie al pH acido, all’alcol e alle proprietà antibatteriche del luppolo. Tuttavia, la filiera moderna deve affrontare sfide complesse: contaminazioni microbiche, ossidazione e perdita di freschezza durante lo stoccaggio e il trasporto.
La tecnologia gioca oggi un ruolo decisivo nel garantire sicurezza e qualità, estendendo la shelf life della birra e preservandone le caratteristiche organolettiche.

Monitoraggio microbiologico in tempo reale

Grazie ai sensori IoT, i birrifici possono monitorare parametri come pH, torbidità e carica batterica in tempo reale. I dati vengono inviati a piattaforme cloud che avvisano in caso di anomalie. AB InBev, ad esempio, ha sviluppato un sistema di rilevamento precoce delle infezioni batteriche che permette di salvare interi lotti di birra, riducendo gli scarti.

Confezionamento avanzato

Il packaging è una barriera fondamentale per la sicurezza e la stabilità della birra. Sistemi automatizzati come la tecnologia KHS Innofill Can C permettono di ridurre drasticamente l’ossigeno residuo nelle lattine, uno dei principali responsabili del deterioramento della birra.
Inoltre, materiali innovativi come tappi con liner assorbitori di ossigeno (sviluppati da Crown Holdings) prolungano la freschezza delle birre luppolate, particolarmente sensibili all’ossidazione.

Shelf Life predittiva e digital twin

La durata di conservazione non è più stimata solo con test empirici, ma anche tramite modelli digitali. I cosiddetti digital twin permettono di simulare il comportamento della birra in diverse condizioni di stoccaggio. Heineken sta sperimentando gemelli digitali per monitorare l’impatto delle variazioni di temperatura durante la logistica, migliorando la gestione della distribuzione.

Automazione dell’HACCP

La digitalizzazione facilita anche il rispetto delle normative. Piattaforme come Foodchain consentono ai microbirrifici italiani di digitalizzare i controlli HACCP, riducendo errori manuali e semplificando audit e certificazioni.

In prospettiva, la combinazione di monitoraggio digitale, packaging innovativo e blockchain porterà a birre più sicure, stabili e trasparenti. La sicurezza alimentare non sarà solo un obbligo normativo, ma un valore aggiunto riconoscibile anche dai consumatori.

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!