Numero 40/2021

5 Ottobre 2021

Birra Amarcord: una giornata in luppoleto per svelare la nuova Birra del Raccolto!

Birra Amarcord: una giornata in luppoleto per svelare la nuova Birra del Raccolto!

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Birra Amarcord, birrificio familiare indipendente fondato a Rimini nel 1997, apre le porte del suo luppoleto nella campagna ravennate ad un ristretto numero di invitati, per far conoscere da vicino questa materia prima fondamentale per la produzione brassicola e per presentare in anteprima assoluta la nuova birra stagionale 2021: la Birra del Raccolto.

Tutto si svolge il pomeriggio del 15 settembre nell’aia della Cooperativa Luppoli Italiani, partner dal 2018 di Birra Amarcord per la coltivazione e la fornitura di luppolo a Km0.

Ma cos’ha di speciale questo pomeriggio? Ora ve lo racconto….

 

 

IL BENVENUTO ROMAGNOLO

 

L’accoglienza è delle migliori grazie alle ragazze de “Il Giardino delle Luppole”, progetto creato da Michela Nati, già socia della Cooperativa, che ha dato vita, insieme a mamma, sorelle e nipoti al luppoleto più femminile d’Italia…qualche maschietto c’è ma la maggioranza rosa stravince!

Le “Luppole”, come amano farsi chiamare, ci accolgono con un rinfrescante benvenuto a base di Ginger Beer al naturale e aromatizzata al luppolo accompagnate da piada croccante, tutto rigorosamente fatto a mano. Molto interessante la versione aromatizzata, resa più dissetante dalla nota citrica e dal tocco amaricante del luppolo…Ops…la Beer Sommelier che è in me ha preso il sopravvento.

 

IL MOMENTO CLOU: LADIES & GENTLEMEN…LA BIRRA DEL RACCOLTO!

 

All’ombra dell’area attrezzata per l’occasione, mentre i relatori spiegano i progetti, descrivono gli obiettivi, illustrano cosa bolle in pentola, le loro voci mi trasportano in un mondo fatto di passione, di sacrifici, di sfide e di rischi e ne rimango conquistata.

E così Andrea Bagli (Direttore Generale Birra Amarcord) pone l’accento sull’importanza della svolta Green che negli anni ha impegnato Birra Amarcord e che ha portato l’azienda a raggiungere, nel gennaio 2021, l’obiettivo di “impatto 0 energetico”. Svolta Green, in termini di qualità e filiera, anche nell’approvvigionamento delle materie prime: l’acqua sgorga da una sorgente alle pendici del Monte Nerone vicina dello stabilimento produttivo di Apecchio nella campagna pesarese, il malto Pilsner è 100% italiano e proviene da agricoltura sostenibile, così come il luppolo che è addirittura 100% romagnolo. Come si dice…dalla pianta alla pinta…il passo è breve!

L’importanza dell’impegno verso l’ambiente e la qualità ha fatto nascere anche il nuovo motto Amarcord, che è più di uno slogan, è una nuova vision aziendale: “Abbiamo a cuore la nostra terra”.

 

 

Sottolineato fortemente anche dal restyling del packaging e delle grafiche delle bottiglie Amarcord (“Le Classiche” e “Bad Brewer”), svelate per la prima volta al pubblico presente.

Michela Nati (Socia Cooperativa Luppoli Italiani) non nasconde le difficoltà che la coltura del luppolo presenta e racconta di come grazie al know-how di un esperto tedesco e al supporto del team Amarcord sia riuscita, insieme ai soci, a far nascere e crescere 4 varietà di luppolo americano della West Coast (Centennial, Cascade, Chinook, Nugget), resistenti al vento caldo e asciutto che ogni pomeriggio soffia dal mare sul luppoleto, vento che invece avrebbe l’effetto Kryptonite sui luppoli dell’Hallertau.

E poi arriva il turno di Andrea Pausler che alza il sipario sulla nuova “Birra del Raccolto 2021”.

Mastro birraio Amarcord dal 2011, spiega perché proprio “Birra del Raccolto”: perché è la prima birra 100% italiana brassata con luppolo fresco appena raccolto.

È una cosiddetta “Wet Hop”, la vera birra stagionale chiara perché i fiori freschi del luppolo sono disponibili solo una volta all’anno. La Wet Hop è anche una birra unica, perché il luppolo che viene impiegato sarà sempre diverso a seconda dell’annata, proprio come succede per il vino.

La possibilità di usare il luppolo appena raccolto ha molti vantaggi in termini di aromaticità, gusto e proprietà organolettiche ma presenta anche uno svantaggio da non sottovalutare: deve essere usato entro pochissime ore dalla sua raccolta (tra le 4 e le 8 ore). Ma perché questo  arco temporale? “Wet Hop” significa “luppolo umido”, quindi, luppolo non essiccato dove l’acqua, contenuta all’interno dei coni, porta ad un loro rapido deterioramento, trascinando via anche oli ed aromi. Ecco perché esiste da anni una forte sinergia tra la Cooperativa Luppoli Italiani e il birrificio, perché il luppoleto dista appena 2 ore dallo stabilimento produttivo Amarcord.

Purtroppo non c’è stata la possibilità di assaggiare la Birra del Raccolto perché è ancora in fase di maturazione, infatti sarà disponibile a partire dai primi di ottobre.

 

 

È giusto indicare anche qualche dato tecnico di questa birra appena nata:

Plato:     12.5°

Colore:   19 EBC

Amaro: 40 IBU

Alcol:     5.6%

 

PRIMA IL DOVERE: SI LAVORA AL LUPPOLETO

 

Al termine della presentazione, Michela Nati si improvvisa Cicerone e fa da guida tra i filari del luppoleto che si estende per 1,30 ha con piante alte 5mt. Questo tour è un’esperienza magica, ti inebria con i suoi aromi tipici e ti fa sentire piccola piccola vista la dimensione delle piante!

Ancora immersa in questa atmosfera bucolica, vengo riportata alla realtà dal rumore di un trattore…ecco che inizia la raccolta del luppolo che come da manuale si effettua tra agosto e settembre.

Il mezzo, dotato di sistema di sfalciatura e carro raccolta, si muove lentamente tra i filari e taglia alla base la pianta del luppolo che si stacca dai tutori superiori legati al filare e ricade all’interno del cassone. Una volta pieno, comincia la fase di defogliazione. I singoli tralci sono agganciati manualmente al nastro trasportatore che li conduce attraverso il sistema di separazione. Qui, i coni femmina, che contengono la luppolina, vengono divisi dalla pianta e poi passano al vaglio della super-vista delle “Luppole” che eliminano a mano eventuali impurità o fiori non idonei.

 

 

E POI IL PIACERE: APERITIVO E CENA SOTTO LE STELLE

 

Si sa che il lavoro dei campi è molto faticoso e quindi quale ricompensa migliore se non un buon aperitivo e una bella cena sotto le stelle?!? Ed ecco che Andrea Bagli si trasforma in un perfetto publican e spilla birra Amarcord direttamente dalle botticelle di legno mentre le “Luppole” insieme a Erica Liverani (vincitrice di Masterchef 5 e ravennate doc) propongono un menù tutto a base di luppolo.

La caratteristica nota agrumata e fresca si sposa molto bene con tutte le pietanze:

– Cappelletti burro e salvia con olio aromatizzato al luppolo

– Hamburger aromatizzato al luppolo

– Germogli di luppolo saltati

– Piada

– Sorbetto al luppolo

 

 

Questa avventura ancora una volta mi conferma che la passione, un pizzico di follia e un obiettivo chiaro da perseguire sono gli ingredienti fondamentali di un successo. Il “Si può fare!!!” di Brooksiana memoria non è mai stato così appropriato come in questo caso.

 

Per dovere di cronaca, la giornata si è svolta in massima sicurezza, rispettando tutte le norme anti Covid 19.

 

Per conoscere altre attività in luppoleto:

https://www.cooperativaluppoliitaliani.it/

https://www.ilgiardinodelleluppole.it/

 

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Federica Russo
Info autore

Federica Russo

Sono nata a Genova nel lontano…ma che lontano…nel “vicinissimo” 1976 da una famiglia chiacchierona e rumorosa, ecco perché mi piace parlare, comunicare e condividere.
Chi nasce in una città di mare sa che si porta dentro una curiosità tutta speciale come quella dei marinai e navigatori che tutti i giorni salpano verso nuove mete, terre e avventure. Curiosità che rimane per sempre e che caratterizza ogni aspetto della vita arricchendola giorno per giorno. La famiglia, le passioni, i traguardi, il lavoro vengono così conditi con quel “quid” che rende tutto più sfizioso.
La curiosità infatti mi ha portato a studiare 3 lingue (inglese, spagnolo e francese) per non sentirmi fuori luogo ovunque volessi andare e mi ha fatto laureare in Geografia per avere ben chiara in testa la mappa del mondo ed evitare di perdermi.
La curiosità mi ha fatto lavorare in ambiti molto diversi tra loro: commercio al dettaglio, operatore GIS nel settore dei sistemi informativi territoriali, progettista di impianti di depurazione acque reflue.
La curiosità, infine, è stata anche la spinta che mi ha fatto passare da semplice amante della birra a Sommelier. Ho completato il percorso formativo con la Scuola Italiana Sommelier (S.I.S.) e sono diventata Sommelier Professionale 3° livello. Essere sommelier della birra non lo considero un traguardo ma solo l’inizio di un lungo percorso di formazione, di conoscenza che non finirà mai, infatti ho cominciato lo stesso percorso formativo anche con l’Associazione Italiana Sommelier (A.I.S.), seguo i corsi e le monografie di UB Academy, per non parlare dei libri che “bevo” tutto d’un fiato!!! Alcuni autori della mia libreria: Michael Jackson, Lorenzo “Kuaska” Dabove, Randy Mosher…tanto per citare qualche pilastro.
La possibilità di poter scrivere per il Giornale della Birra mi dà modo di condividere con voi la mia passione birraria attraverso interviste, curiosità, abbinamenti birra-cibo e tanto altro, il tutto impreziosito da un sorriso e da un punto di vista diverso….quello femminile!