Numero 17/2024

25 Aprile 2024

Luppolo Toscano: evento al Birrificio I Due Mastri

Luppolo Toscano: evento al Birrificio I Due Mastri

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Luppolo Toscano? Questa era la domanda posta dal Birrificio I Due Mastri durante l’incontro avvenuto il 18 Aprile presso la sede produttiva a Montemurlo, Prato.
Una tematica quella della coltivazione del luppolo in Toscana, molto sentita dal Birrificio I Due Mastri che da sempre fà della materia prima locale la sua bandiera e, dopo la realizzazione del malto d’orzo Pratese, è stato organizzato un tavolo di discussione per portare avanti anche un progetto di luppoleto locale.
L’intervento di Stefano Fancelli, presidente Rete di Imprese Luppolo Made in Italy di Città di Castello ha chiarito che la realizzazione di luppolo toscano è fattibile e ha riportato l’esperienza della propria rete nella vicina regione Umbria precisando che una gamma di Luppoli italiani è un’assoluta novità nel mercato globale: un luppolo capace di arricchire in maniera molto significativa la qualità dei prodotti brassicoli Made in Italy e di assicurare una rilevante redditività alle aziende agricole.
Aziende agricole che non sono mancate di partecipare all’incontro, manifestando il proprio interesse a far parte di uno sviluppo operativo conseguente a questo primo tavolo. Aziende anche giovanissime come Tra Bosco e Stelle della Valle del Reno di Pistoia che vede nella coltivazione di luppolo una opportunità di crescita imprenditoriale e diversificazione che ad oggi non è stata ancora sfruttata da altre aziende impegnate in un ’agricoltura più tradizionale.
La stessa Matilde Di Stefano, titolare dell’Azienda Agricola Tra Bosco e Stelle, si è resa disponibile ad accompagnare il progetto innovativo di coltivazione di un luppoleto sperimentale sul territorio pratese ed esattamente all’interno dei terreni dell’Istituto Tecnico Agrario Datini. Il dirigente scolastico Professoressa Francesca Zannoni si è detta fortemente motivata a dare il via a questo progetto di luppoleto sperimentale, aprendo così le porte a nuove opportunità di crescita per gli studenti dell’istituto e per una netta diversificazione nell’offerta formativa.
La necessità di un partner come l’Istituto Datini è fondamentale come figura formativa ed educativa per il corretto sviluppo del progetto, come ribadiva il Dott. Borsacchi Leonardo, coordinatore del Laboratorio ARCO del Polo Universitario di Prato, che vede nella coltivazione del luppolo una opportunità di sviluppo per il territorio con dei risvolti significativi per l’economia sociale e l’impatto ambientale.
La realizzazione di un luppoleto sul territorio Pratese è quindi alle porte e la sinergia nata tra diversi attori in qualità di produttori, trasformatori e formatori potrebbe segnare un passaggio epocale per l’economia agricola. Non per ultimo deve essere citato l’intervento dell’Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Prato Benedetta Squittieri che ha da sempre seguito lo sviluppo delle varie fasi del progetto con grande entusiasmo e sostegno. Il comune, unitamente alla Provincia di Prato, con la partecipazione dal Presidente Simone Calamai, hanno dato il loro benestare per la realizzazione del luppoleto sperimentale sul terreno dell’Istituto Datini ed hanno assicurato anche un appezzamento attiguo per una seconda fase di espansione.
Hanno partecipato in rappresentanza delle categorie di settore la Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, la CNA, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media
Impresa Toscana Centro, la Associazione della Filiera corta di Montemurlo, Birrificio Mostodolce di Vaiano, Birrificio Valdarno Superiore di Arezzo.

 

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