Numero 40/2020

30 Settembre 2020

Vapori di Birra: dalla campagna toscana un birrificio attento all’ambiente!

Vapori di Birra: dalla campagna toscana un birrificio attento all’ambiente!

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Come sopravvive una piccola realtà birraria immersa nella campagna toscana agli effetti del post lockdown?

Ce ne parla Chiara Volpi, socio e mastro birraio della VAPORI DI BIRRA SRL, primo birrificio al mondo ad utilizzare l’energia geotermica come fonte primaria per la propria produzione artigianale.

Grazie alle peculiarità del territorio, ricco di soffioni boraciferi – emissioni di vapore ad alta pressione che fuoriescono da alcune crepe nel terreno – il birrificio si propone come solida ed avanguardistica realtà in grado di produrre ottima birra artigianale non dimenticando di strizzare l’occhio alla sostenibilità e alla filiera corta.

 

 

Partendo dal presupposto che il lockdown messo in atto dal governo italiano per arginare la circolazione del Covid-19 ha inevitabilmente colpito tutti, ed in particolare il mondo della ristorazione, che bilancio potete tracciare della situazione del vostro birrificio in questo momento? Paragonando i mesi estivi di quest’anno a quelli del 2019 le perdite sono state molto consistenti?

Non possiamo non confermare che anche per noi i mesi di chiusura forzata da marzo a maggio inoltrato hanno causato una forte perdita nelle entrate del birrificio (che è anche brewpub con ristorazione) soprattutto in relazione alla contemporanea chiusura di pub, bar e ristoranti che rappresentano una parte non poco significativa della clientela dell’azienda.

 

 

Che misure avete messo in atto per cercare di ridurre al minimo gli impatti per la vostra realtà? (take-away, consegna a domicilio, altro…)?

Solo in minima parte le vendite sull’e-commerce online hanno rappresentato una qualche entrata durante il periodo di lockdown (non più del 5% del fatturato del corrispondente periodo dell’anno precedente). Purtroppo il take-away o la consegna a domicilio non sono risultati praticabili per la collocazione marginale del birrificio in una zona a scarsa densità abitativa.

Pensate che questo difficile e imprevisto periodo potrebbe nel lungo termine anche far nascere qualcosa di positivo (nuovo modo di lavorare, più voglia di mettersi in gioco, più sintonia tra ristoratori e clienti, capacità più spiccata di affrontare eventuali imprevisti, ecc)?

Fortunatamente per noi il difficile periodo appena trascorso non ha determinato problemi tali da dover valutare, come invece altre realtà, l’eventualità di una chiusura totale dell’attività, per cui l’azienda è in grado di reputarsi possidente di una stabilità tale da poter essere in grado di affrontare anche altre possibili future problematiche, che chiaramente non auspichiamo.

 

 

Com’è secondo voi e secondo la vostra esperienza in questo momento il “sentiment” del consumatore medio nei confronti dell’uscire e frequentare locali e ristoranti? C’è molta differenza tra fasce di età? La capacità di spesa dell’italiano medio è diminuita di molto?

L’esperienza post lockdown di questa azienda che, come raccontato in precedenza ha anche annesso un brewpub con un ampio spazio all’aperto, ha evidenziato una grande predisposizione della clientela, soprattutto italiana, a frequentare questo locale.  Non si sono registrate quindi grandissime differenze nelle caratteristiche degli avventori rispetto agli anni scorsi, se non una forte diminuzione della presenza straniera.

 

 

Negli ultimi mesi stanno nuovamente crescendo i numeri del contagio anche nel nostro paese. Siete spaventati per la vostra attività o pensate che “il peggio sia passato”?

Purtroppo l’aumento dei contagi è un dato senza ombra di dubbio preoccupante, anche se le peculiarità di questo birrificio (in particolare il già citato grande spazio all’aperto) non destano in noi particolari preoccupazioni. Anche l’eventuale chiusura di locali situati in zone critiche che acquistano la nostra birra, pur comportando inevitabili perdite, non costituirebbe una situazione paragonabile a quella del trascorso lockdown, dal momento che la vendita diretta ha costituito la gran parte delle entrate. Discorso chiaramente diverso se proprio il nostro locale dovesse tener chiuso nuovamente.

 

Maggiori informazioni: www.vaporidibirra.com

 

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Federica Sborlino
Info autore

Federica Sborlino

Dopo la laurea triennale e specialistica in Scienze della Comunicazione presso l’Università Statale di Milano, ho ottenuto il diploma di Master Universitario di 2° Livello in Media Relation e Comunicazione Digitale presso la Business School del Sole 24 Ore, sempre a Milano.
Per 5 anni ho lavorato come Press Officer Account in agenzie di comunicazione di respiro internazionale quali Edelman, Weber Shandwick e True Company.
Da settembre 2016 sono responsabile comunicazione nell’azienda Uberti Srl di cui sono anche socia da luglio 2019.
Ho la passione per la lettura, dei romanzi in particolare, mi piace scrivere scegliendo attentamente le parole e, ca va sans dire, adoro la birra, artigianale of course.