Numero 13/2023

29 Marzo 2023

Alla scoperta degli stili: STILE INTERNATIONAL DARK LAGER

Alla scoperta degli stili: STILE INTERNATIONAL DARK LAGER

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Lo stile di oggi è l’ultimo della categoria delle International Lager, le International Dark Lager (codice 2C).

Le linee guida del BJCP riguardo questo stile sono le seguenti:

 

Impressioni Generali: Una versione più scura, decisa e dolce di una International Pale Lager con un po’ più di corpo e gusto ma ugualmente contenuta nell’amaro. L’amaro contenuto lascia spazio al malto come elemento primario di sapore mentre il basso livello di luppolo fornisce poco supporto per un bilanciamento equilibrato.

 

Aroma: Aroma di malto lieve. Un aroma medio-basso caramellato e tostato può essere presente ma è facoltativo. Un aroma di luppolo leggermente speziato, erbaceo o floreale è facoltativo. Profilo fermentativo pulito.

 

Aspetto: Colore da ambrato carico a bruno con limpidezza brillante e riflessi rubino. Schiuma da beige chiaro a beige scuro che potrebbe risultare non molto persistente.

 

Gusto: Dolcezza derivata dal malto da bassa a media. Sapori medio-bassi di malto caramellato e tostato sono facoltativi ma se presenti possono avere possibili sfumature di caffè, melassa, zucchero di canna o cioccolato. Una luppolatura contenuta speziata, floreale o erbacea è facoltativa. Amaro da basso a medio. Potrebbe avere leggere note fruttate. Finale moderatamente fresco. L’equilibrio è tipicamente verso il malto. Sapori di malto bruciato o, se troppo presente, torrefatto sono inappropriati.

 

Sensazioni Boccali: Corpo da leggero a medio-leggero. Delicata con una leggera cremosità. Carbonazione da media a elevata.

 

Commenti: Un ampio spettro di International Lager più scuro delle Pale e non troppo amare o con toni bruciati/torrefatti.

 

Storia: Una versione più scura delle International Pale Lager prodotta molto spesso dagli stessi grandi birrifici industriali, sempre con lo scopo di attirare un pubblico il più ampio possibile. Spesso sono versioni colorate o dolcificate delle International Pale Lager standard oppure una versione più accessibile per un pubblico ampio (e meno costosa) delle più tradizionali Dark Lager.

 

Ingredienti Caratteristici: Malto distico o esastico con aggiunte di mais, riso o zucchero. Utilizzo in dosi contenute di malti Caramel o dei più scuri malti tostati. Le versioni industriali potrebbero utilizzare coloranti.

 

Confronto con altri stili: Meno decise nei sapori e meno complesse delle Munich Dunkel, delle Schwarzbier o di altre Lager scure. Frequentemente vengono utilizzati succedanei come nelle altre International Lager.

Statistiche Essenziali:

OG: 1.044 – 1.056

FG: 1.008 – 1.012

IBU: 8 – 20

SRM: 14 – 30

ABV: 4.2 – 6.0%

 

Esempi in commercio: Heineken Dark Lager, San Miguel Dark, Negra Modelo, Efes Dark, Vetra Black, Kozel Dark

 

Tags: gradazione media, colore scuro, bassa fermentazione, lagerizzate, stile tradizionale, famiglia delle lager scure, maltate

 

 

In questo caso ciò che era stato detto per le International Amber Lager viene specificato chiaramente già dallo stesso BJCP nella sezione Storia: queste birre nascono come versione più scura delle International Pale Lager (il confronto viene fatto con esse probabilmente perché più diffuse e consumate ma ovviamente il colore risulta più scuro anche delle Amber) e pur avendo numeri di vendita e distribuzione inferiori per ragioni di popolarità e gusto, quello che conta anche in questo caso è lo scopo per cui queste birre sono state prodotte e commercializzate dai birrifici industriali e cioè essere un prodotto che nel suo range di gusto e caratteristiche vada incontro ad una platea di consumatori il più possibile ampia e variegata.

Inoltre nella descrizione vengono delineate le due metodologie principali di produzione di questa birra, entrambe di tipo industriale, con la prima tipologia che utilizza metodi “chimici” e cioè semplicemente colorando e addolcendo una versione base chiara mentre la seconda ha una sua “indipendenza” di processo produttivo essendo una versione dal gusto standard di una Lager scura, la cui ispirazione, come si evince dalla sezione dei confronti, può essere uno stile tedesco come le Munich Dunkel e le Schwarzbier o una più rara e particolare Czeck Dark Lager (tmavè) o altri stili simili.

 

Tra le caratteristiche peculiari oltre al colore abbiamo naturalmente aromi e sapori più decisi e tendenti al dolce dovuti all’utilizzo di malti scuri che caratterizzano la birra maggiormente (o in alternativa all’utilizzo come detto di coloranti e dolcificanti per imitarne le proprietà); questo fa sì che il basso livello di luppolo e amaro non riescano a bilanciare completamente il malto lasciando appunto spazio a un equilibrio che tende verso una maggiore dolcezza e verso i toni maltati in maniera più decisa rispetto alle versioni più chiare; una nota sull’amaro è che in questo caso può essere dato oltre che dal luppolo anche dalle note dei malti torrefatti o comunque scuri (mai bruciati come viene sottolineato).

L’aroma e il sapore del malto rimangono comunque lievi e mai esageratamente decisi (il range massimo arriva, come si può leggere, fino a medio), le note caramellate se presenti sono leggermente più incisive delle versioni ambrate e anche più diversificate (troviamo accenni al cioccolato, al caffè e alla melassa), il profilo fermentativo rimane neutro e gli stessi concetti valgono anche per il corpo che seppur un po’ più spesso e con una leggera cremosità rimane medio-basso. Rimangono infine, come per le altre birre di questa categoria, una piacevole freschezza e una carbonazione importante che aiutano il sorso e invogliano la bevuta.

 

Tra gli ingredienti a rimarcare quanto detto vediamo che, oltre alla solita concessione del possibile utilizzo di succedanei, viene specificato come le aggiunte di malti speciali debbano essere “contenute” e che è possibile come già detto l’utilizzo di coloranti.

 

Infine arriviamo agli esempi in commercio, in cui abbiamo sostituito a quelli del BJCP alcuni più familiari. Il merito di quelli originali era sicuramente mantenere una certa varietà, fornendo esempi di vari Paesi che possono essere rappresentativi di diversi modi di intendere questo stile e il suo gusto. Si è cercato di mantenere questa varietà, inserendo però nomi che possono essere più immediati per il pubblico nostrano.

 

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Giacomo Scappaticci
Info autore

Giacomo Scappaticci

Sono nato e cresciuto a Roma, città dove vivo attualmente. Nella vita, dopo essermi laureato in Economia, ho intrapreso la carriera di programmatore informatico, lavoro che svolgo tuttora.
Proprio durante gli anni della laurea mi sono appassionato al mondo della birra artigianale grazie al Buskers e al suo publican Mirko, che ha aperto a due passi dall’università proprio nel corso del mio primo anno. Da lì è stato un continuo immergersi nel mondo di questa bevanda (mondo che seppur già presente da anni a Roma, stava sbocciando con maggior forza proprio in quegli anni): conoscendo piano piano nuovi stili, frequentando vari locali e soprattutto i festival. In tempi molto recenti la passione mi ha portato anche a frequentare due corsi di degustazione, con cui approfondire in maniera più consapevole le mie conoscenze.