Numero 21/2017

23 Maggio 2017

Cerevisia 2017: il nostro reportage

Cerevisia 2017: il nostro reportage

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Domenica 21 maggio è calato il sipario sulla 4° edizione di “Cerevisia – Festival delle birre artigianali”, la principale kermesse birraria trentina: 18 birrifici, più di 100 birre in degustazione ed oltre 10.000 visitatori nei 3 giorni di apertura evidenziano un ulteriore incremento dei numeri della manifestazione rispetto alle edizioni precedenti. Numeri che si confermano anche per la partecipazione al concorso “Miglior birra Trentina”, in merito al quale abbiamo chiacchierato con Renato Nesi, importante figura del panorama brassicolo nazionale,da anni attivo sostenitore della scena locale epresidente della giuria:

 

<<La prima osservazione che voglio fare è che il livello medio della birra artigianale trentina sta crescendo, non solo dal punto di vista dell’evoluzione qualitativa del prodotto ma anche dal punto di vista “narrativo”, del modo di raccontarlo.Questi miglioramenti trovano, sicuramente, parte della loro spiegazione in un’aumentata consapevolezza produttiva, intesa come approfondimento dello studio nella scelta degli stili, del modo di produrre, delle attrezzature e delle materie prime – sempre più attentamente selezionate fra quelle offerte dal territorio, a testimonianza di un maggior radicamento dei produttori nella loro provincia. Il risultato di questa crescita generale è perfettamente sintetizzato dai risultati del concorso, dove in 5 delle 9 categorie previste – per un totale di oltre 100 birre iscritte – sono risultati vincitori altrettanti birrifici e dove la differenza fra il primo ed il terzo posto nella classifica generale del premio “Birrificio trentino dell’anno” –assegnato sulla base dei risultati complessivi ottenuti nelle varie categorie – è stata di soli 3 punti. Mi ha fatto, inoltre, piacere notare come molte delle birre che sono state premiate a “Cerevisia” siano le stesse che hanno raccolto riconoscimenti anche in altri concorsi di portata nazionale ed internazionale, confermando, oltre alla professionalità e alla competenza della giuria, che chi si apre e lavora bene con continuità ottiene delle soddisfazioni; ho voluto evidenziare,in ultimo, il concetto di “apertura” perchépenso ne servirebbe un pochino di più nei confronti di ciò che sta al di fuori dei confini trentini, in termini di confronto, scambio e collaborazione con altre realtà, per facilitare la crescita dell’intero movimento locale.>>.

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Ecco, quindi, di seguito, i premi assegnati dalla giuria, suddivisi per categoria:

 

Cat. 1 – Birre chiare alta e bassa fermentazione di ispirazione tedesca e ceca

  • Ginevra – Birrificio Leder
  • Rauca – Birrificio BioNoc’
  • Bugatina – Birrificio Leder

 

Cat. 2 – Birre chiare, alta fermentazione di ispirazione angloamericana in stile Summer Ale, Golden Ale, Cream Ale, di basso grado alcolico

  • Non assegnato
  • Non assegnato
  • Heart of Glass – Birrificio Km8

 

Cat. 3 – Alta e bassa fermentazione di ispirazione tedesca: Bock, HellerBock, MainBock, DoppelBock, Eisbock

  • Cioch – Birrificio Leder
  • Libertina Special Argento – Birrificio Indipendente Rotaliano
  • Non assegnato

 

Cat. 4 – Alta fermentazione di ispirazione anglosassone: Bitter, Scottish Ale, Irish Red Ale, Mild, Brown Ale

  • Abete –Birra Barbaforte
  • Nociva – Birrificio BioNoc’
  • Little John –Birrificio Rethia

 

Cat. 5 – Birre di alta fermentazione in stile Stout e Porter

  • Guna – Birrificio Rethia
  • Dark Deer – Birra del Bosco
  • SweetDreams – Birra Fon

 

 

Cat. 6 – Birre di Alta fermentazione in stile APA di basso/medio/alto grado alcolico, AIPA, IPA, Double IPA, Imperial IPA di ispirazione angloamericana

  • Obice –Birra Barbaforte
  • Mariamata – Birrificio Rethia
  • FroggyHops – Birra del Bosco

 

Cat. 7 – Birre di Alta Fermentazione di ispirazione tedesca in stile Weizen

  • Non assegnato
  • Non assegnato
  • WeissBear – Birra del Bosco

 

Cat. 8 – Birre di Alta Fermentazione di ispirazione belga in stile ricondubibile a Belgian Ale, Strong Belgian Ale, Triple, Dubbel, Blanche

  • Aqvila – Birra Pejo
  • Quadro –Birra Barbaforte
  • Barbabosco – Birra Barbaforte e Birra del Bosco

 

Cat. 9 – Birre Speciali: tutte le fermentazioni. Passate in botte, Barley Wine, aromatizzate con frutta, IGA, Sour, Gose

  • Pastor – Birrificio BioNoc’
  • Corniole – Birrificio BioNoc’
  • American Grinto – Birrificio BioNoc’

 

Classifica “Birrificio trentino dell’anno”:

  • Birrificio BioNoc’ – 10 punti
  • Birra Barbaforte – 9 punti
  • Birrificio Leder – 7 punti

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La nostra conversazione con Renato Nesi prosegue, poi, con una breve analisi del festival in sé per sé e dei numerosi visitatori presenti:

 

<<Mi piace osservare come, oltre alla quantità e alla qualità delle birre iscritte al concorso, sia cresciuto anche il festival in generale; al di là del numero rilevante di presenze complessive, ho potuto constatare personalmente l’interesse di molti visitatori sia ad interagire attentamente con i singoli birrifici, sia a partecipare ai laboratori didattici. Questi ultimi, nello specifico, hanno visto la partecipazione di un pubblico non giunto per caso ma, al contrario, sempre piùcompetente e ben predisposto ad esporre le proprie domande, nonostante “Cerevisia” sia un festival che esula dal circuito di eventi nazionali più noti e dalla relativa schiera di appassionati ad essi solitamente presenti e a dimostrazione, quindi, del fatto che l’intero movimento locale stia crescendo. Io mi auguro che questo pubblico continui a dimostrare questo interesse anche dopo la conclusione del festival, andando a visitare i birrifici, conoscendo le storie degli uomini che li hanno creati e dando valore ed importanza ad un lavoro che, tante volte, viene visto quasi come un gioco ma che gioco non è affatto; d’altro canto, mi auguro anche che i birrifici sfruttino questa importante vetrina per il movimento trentino e comprendano che, attraverso una reale ed adeguata collaborazione fra loro, si possono ottenere risultati molto maggiori che muovendosi individualmente, raggiungendo importanti obiettivi comuni, quali l’aumento dei volumi di produzione o la stabilizzazione della qualità dei prodotti, e venirecosì incontro alle richieste di un mercato il cui livello di competenza è in continua crescita.>>.

 

Concludiamo il nostro reportage, segnalando anche la prima edizione del concorso “Bottiglia d’autore”, organizzato da Cerevisia e Trentino Birra e basato sulla valutazione di tutti gli elementi che decorano la bottiglia (quali capsule, etichette, controetichette, sigilli, collarinie compresa anche l’eventuale confezione esterna, o astuccio, che racchiuda la bottiglia), che ha visto Birra Barbaforte vincitore con la sua San Lorenzo.

 

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Davide Savorgnani
Info autore

Davide Savorgnani

Milanese di nascita, classe 1975, vengo adottato a 40 anni dalla città di Trento.

Parallelamente agli studi, prima, e, successivamente, alle attività lavorative di carattere commerciale che si susseguono negli anni, coltivo un profondo rapporto sentimentale con la birra; galeotto è l’assaggio di una bottiglia di Chimay tappo blu che, durante un tranquillo pranzo domenicale in età adolescenziale, mi apre le porte di questo meraviglioso universo. La miccia, ormai accesa, porta all’esplosione di una passione totale nei primi anni 2000, quando vengo portato per la prima volta in “Pazzeria”, una birreria di Milano che cambierà definitivamente la mia vita birraria e che diventerà la mia seconda casa; è qui, infatti, che entro in contatto per la prima volta con l’universo craft e che si sviluppa la mia curiosità di conoscere più a fondo quello che amo bere.

Partecipo, così, a decine di degustazioni guidate, a presentazioni di nuovi birrifici e ad altri eventi birrari, consumo libri tematici, organizzo il mio primo (e, purtroppo, per ora ancora unico) tour birrario all’estero – nello specifico in Vallonia – e frequento, in primis, il corso “5° livello cervoisier – Lagermeister” con il compianto Franco Re presso la sua “Università della Birra” (superando con il massimo dei voti l’esame finale per poter accedere al corso successivo) e, successivamente, il “Corso di specializzazione per publican” con Stefano Baladda e Silvana Giordano – docenti accreditati dalla Regione Lombardia – presso UniBirra.

Questa serie di esperienze mi portano ad accantonare la mia predilezione iniziale per un numero limitato di stili, tendenzialmente di estrazione belga, ed estendono i miei orizzonti anche a quelli “meno facili” dei quali, inevitabilmente, mi innamoro. E’ grazie a questa evoluzione che, oggi, a chi mi chiede quale sia la mia birra preferita, ho oggettivamente difficoltà a rispondere…

Slàinte! (dal gaelico “Alla salute!”)