7 Ottobre 2015

Le Fiere: il Paese delle Meraviglie per noi birrofili

Le Fiere: il Paese delle Meraviglie per noi birrofili

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L’espansione della cultura birraria nel nostro Paese porta con sé una serie di “conseguenze” che vanno a toccare diversi settori: aperture di negozi monoprodotto, nuovi tipi di collezionismo, birrifici artigianali che diventano luoghi da visitare incrementando (perché no?) le attrattive turistiche di una città, corsi professionalizzanti e universitari per diventare mastro birraio o professionista della birra, eventi, degustazioni e serate a tema varie… dalla passione per la nostra amata bevanda è sorto un microcosmo che piano piano sta inglobando sempre più appassionati, e ormai fa parte a tutti gli effetti del tessuto socio-economico italiano.

Una menzione speciale va data però ad una serie di eventi, che anno dopo anno si stanno moltiplicando lungo lo Stivale, e che hanno il grande merito di attrarre un numero sempre maggiore di visitatori, e di unire all’interno di poche migliaia di metri quadrati diverse realtà birrarie provenienti da tutta Italia, e pure dall’estero: mi riferisco alle Fiere della Birra.

Questi eventi sono straordinari: innanzi tutto, danno l’idea perfetta di quanto la birra artigianale ormai sia amata da sempre più persone (l’organizzazione di più fiere completamente dedicate ad un solo prodotto non è un onore che spetta a molti!). Sono inoltre il punto di incontro perfetto tra pubblico e addetti ai lavori: c’è la possibilità di assaggiare, sperimentare, curiosare e scoprire prodotti provenienti da diverse realtà, e che difficilmente poi si riescono a trovare al pub sotto casa o nei negozi specializzati (se questi non hanno un contratto con il birrificio per distribuire le loro birre!).

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Un altro grande pregio delle Fiere della Birra è quello della varietà di stili e gusti che ogni birrificio porta con sé. Non c’è la necessità impellente di un ritorno economico nella scelta delle spine da proporre; c’è la libertà da parte dei vari birrifici di poter presentare anche birre particolari, accanto agli stili più comuni, per dare un’idea completa del loro modo di lavorare e produrre, e per soddisfare anche i palati più curiosi, come il mio ad esempio: ricordo ancora una favolosa birra al basilico, che in altri contesti non avrei mai potuto assaggiare e apprezzare, e solo alle Fiere riesco a trovare alla spina le birre al miele o alle castagne, per le quali ho un debole particolare!

E’ grazie alle Fiere della Birra se ho avuto modo di conoscere birrifici artigianali piemontesi, laziali, sardi, toscani,… senza spostarmi dal Veneto, dove abito, ed è sempre grazie alle Fiere se mi sono innamorata di molti di essi, ed ho potuto portare a casa qualche bottiglia delle loro birre, o ad acquistarle poi online, sapendo di puntare su prodotti di qualità. Le Fiere della Birra sono un’ottima vetrina per i birrifici che non possono ( o non vogliono) affidarsi a ditte esterne per la loro commercializzazione. Se il prodotto è buono, il birrofilo ne parlerà agli amici per consigliarlo, cercherà informazioni in internet sulla storia del birrificio e su come procurarsi i le birre, e magari organizzerà un viaggetto per andare a visitare il birrificio! (O almeno, io faccio sempre così!)

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Di fiere, come dicevo prima, ormai ne vengono organizzate in tutte le città d’Italia. Io per ovvi motivi logistici, mi concentro su quelle del Nordest, e se la cosa può interessarvi, ecco le date degli eventi prossimi venturi tra Veneto, Friuli ed Emilia Romagna:

  • 09-11 ottobre: Nonsolobirra – Festival della birra artigianale, Marano Vicentino (VI)
  • 23-25 ottobre: Fiera della Birra Artigianale, Ferrara
  • 23-25 ottobre/ 30-31 ottobre – 1 novembre: Mastro Birraio – Fiera della birra artigianale, Pordenone
  • 6-8 novembre: Fiera della Birra Artigianale, Ravenna
  • 14-17 novembre: Cosmobeer (all’interno dell’evento Cosmofood) , Fiera di Vicenza

 

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Alessia Baruffaldi
Info autore

Alessia Baruffaldi

“Ero una quasi astemia qualsiasi, fino a quando, alla “tenera” età di 23 anni, ho fatto conoscenza con una giraffa di Augustiner Oktoberfest…”

Nasce così la mia passione per la birra, più o meno 7 anni fa. E da allora non si è più fermata.
Solitamente, le donne si emozionano e si entusiasmano di fronte ad un negozio di vestiti, di scarpe, di profumi… Io mi entusiasmo davanti ad una libreria, a qualsiasi cosa che raffiguri dei gufi o la Scozia… e davanti ad uno scaffale pieno di bottiglie di birra!
E’ più forte di me, appena entro in un supermercato, vado subito in direzione del reparto birre, che solitamente viene sempre diviso dal reparto “vini&liquori”, e proclamo il mio insindacabile giudizio: in questo supermercato vale la pena che io ritorni?
Comincio a passare in rassegna ogni cambio di colore delle etichette, ed esploro, esploro, esploro.
A volte con piacevolissime sorprese e scoperte di nicchia, e quando poi esco dalla cassa con 4-5 bottiglie mi sento soddisfatta e felice come una bimba che ha svaligiato un reparto di caramelle, o una fashion-addicted che ha trovato un paio di Louboutin al 90% di sconto.
Stessa sorte tocca ai locali che frequento: come decido se vale la pena ritornarci? Semplice! Do un’occhiata al listino delle birre che propongono alla spina o in bottiglia e, se possibile, faccio una perquisizione visiva diretta del frigo. Se tengono solo birre da supermercato, prendo un’acqua frizzante, e mentalmente pongo un bollino sulla porta dello sventurato pub con scritto “MAI PIU’”.
E’ decisamente snob come cosa, lo so, ma è più forte di me.
Ormai tra i miei amici sono considerata LA “birramaniaca” (anche se c’è chi beve molto più di me!). Vedono la passione che ci metto nel provare gusti nuovi, nell’informarmi sui vari birrifici, nel collezionare le bottiglie delle birre che ho assaggiato (al momento sono circa a 280, ma sarebbero molte di più se ogni volta che vado in un pub poi avessi il coraggio di chiedere di portarmi via il vuoto a perdere, ma non è molto carino girare fuori da un pub con una bottiglia di birra vuota in mano senza sembrare un’ubriacona!), leggo, sperimento, cerco di partecipare al maggior numero di fiere birrarie che la distanza (e ahimè,il mio portafogli) mi permettono…

Insomma, coltivo più che posso questa mia passione, forse un po’ insolita per una ragazza, ma che ci posso fare se mi trovo più a mio agio tra gli scaffali di un beer shop, piuttosto che in un negozio di vestiti?
Per questo ho aperto da qualche mese un mio blog sul fantastico mondo della birra artigianale (avventurebirrofile.altervista.org), supportato dalla pagina Facebook de Le avventure birrofile della Ale.