Numero 22/2023

29 Maggio 2023

USA: birra Budweiser al centro delle polemiche per la sponsorizzazione con Dylan Mulvaney

USA: birra Budweiser al centro delle polemiche per la sponsorizzazione con  Dylan Mulvaney

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Recenti sondaggi provano che otto americani su dieci pensano che ci sia discriminazione contro le persone transgender. Sei su dieci sono a favore di leggi che le proteggano dalla discriminazione nei posti di lavoro, negli alloggi e negli spazi pubblici. Questo non vuol dire però che il Paese sia sempre coerente e solidale con i transgender. Difatti c’è un buon 38% di americani che pensa che negli ultimissimi anni la società si sia spinta troppo avanti nell’aprire loro le porte.

Questa disapprovazione si è potuta constatare nella reazione polemica, e in certi casi apertamente aggressiva, nei confronti della donna transgender Dylan Mulvaney, un’influencer attivista di 26 anni che ha oltre 10 milioni di seguaci sul suo account TikTok. Dylan ha compiuto un anno da quando ha cominciato la transizione da uomo a donna, e per celebrare il primo anno da donna ha accettato di fare da testimonial per una versione light della birra Budweiser.

Il mondo conservatore e quello omofobico hanno attaccato con rabbia la società produttrice della famosa birra. Le proteste sono arrivate subito, e un paio di musicisti repubblicani si sono distinti per le loro prese di posizione. Travis Tritt ha annunciato che vieterà tutti i prodotti della casa madre Anheuser-Busch nei suoi tour, mentre Kid Rock si è fatto filmare mentre sparava con un fucile a ripetizione contro una pila di lattine blu di Bud Light.
Ma la resistenza dell’ala conservatrice dell’opinione pubblica si scontra con la politica di tante aziende che sentono il polso del Paese e intendono mantenersi al passo con i tempi e i trend più giovani. Non è un caso infatti che Dylan abbia già avuto accordi lucrosi con aziende del livello di Kate Spade, o CeraVe, o Crest per citarne alcune. E subito dopo l’esplosione dello “scandalo” della birra non ha esitato a firmare un accordo con la Nike.

La donna è anche stata invitata a popolari programmi tv, ed è stata ospite alla Casa Bianca dove ha parlato personalmente con il presidente Biden, i cui sforzi per proteggere la comunità LGBTQ sono ben noti.

La decisione di Budweiser, finora vista come la birra popolare per eccellenza, scaturisce dal bisogno dell’azienda di accalappiare il pubblico giovane e alternativo. La popolarità della “Bud”, una volta la regina assoluta, sta infatti crollando mentre i giovani preferiscono le costose e sofisticate produzioni di birrifici artigianali.

È difficile immaginare che una pubblicità con una trangender, per quanto famosa sia, possa cambiare questo panorama. Ma è certo che le voci di catastrofi immediatamente fatte circolare sui social non sono vere: non è vero che Budweiser ha perso 800 milioni di dollari in un giorno per colpa della pubblicità con Dylan, e non è vero che il suo Ceo si è dimesso. Invece è vero che il numero di followers per Dylan è aumentato di due milioni.

 

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