Numero 18/2024

3 Maggio 2024

Alla scoperta di Babylon: storica eccellenza artigianale marchigiana

Alla scoperta di Babylon: storica eccellenza artigianale marchigiana

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Questa volta ci spostiamo nelle Marche a conoscere una bella realtà come Babylon. Personalmente ho conosciuto Babylon grazie a un amico in comune e sono rimasto molto colpito dal loro modo di fare birra. Li definisco sempre “non estremi”.

E in un momento dove tutti tendono a stupire ed esagerare, credo che Babylon faccia semplicemente “buone birre”.
Ma lascio la parola a Simone:

Babylon. Chi c’è dietro questo nome?

Il nome Babilonia viene da sempre utilizzato per indicare luoghi o società senza controllo, prive di etica e fondate sul mero bisogno di profitto. Alieni rispetto a tali visioni, abbiamo cercato il modo di esprimere la nostra filosofia distanziandoci il più possibile dal modus operandi odierno. A tal proposito, per realizzare la nostra idea di birrificio e di attività imprenditoriale, ci siamo ispirati all’antica visione dell’utopica città di Babilonia: una città i cui abitanti partecipavano collettivamente ed in maniera libera alla vita di tutti i giorni ed al raggiungimento dell’aspirazione massima, la sapienza universale e la mano che stringe la torre di Babele è proprio la nostra, cercando di controllare tutto questo caos. Babylon nasce come luogo dove far convergere aspirazioni, conoscenza e passione con il dichiarato obiettivo di affacciarsi sul mercato con una prospettiva nuova e originale: quella di trovare strade alternative, senza però voler rinunciare alla genuinità della nostra visione e alla volontà di muoverci in bilico tra tradizione e avanguardia.

 

Il vostro percorso?

Il Birrificio Babylon nasce dalla volontà di fare della propria passione un lavoro e contemporaneamente di creare un luogo di lavoro in cui convergere tutte le nostre idee rendendolo un ambiente ricco di stimoli e dall’atmosfera unica che chiunque può respirare venendoci a trovare. Siamo facilitati dal fatto che abbiamo una bellissima sala cottura a fiamma diretta interamente rivestita di rame ed un pub all’interno di un edificio storico con pittoreschi grottini a volta, mura in pietra ed un allestimento ligneo realizzato da noi stessi.

Siamo venuti a sapere nel 2016 di un vecchio birrificio in disuso a Folignano, siamo andati a visitarlo ed era impossibile non innamorarsi di un impianto così bello in un posto unico e non tentare di rivitalizzarlo. Così con tanta speranza e pazzia, ci siamo trasferiti da Roma ad Folignano in provicia di Ascoli Piceno, come potete immaginare il cambiamento non è stato per nulla facile, ma fortunatamente i piccoli successi ci hanno sempre dato la forza di affrontare ogni giorno duro! Nel 2019 siamo stati tra i primi 5 birrificio emergenti d’Italia e non abbiamo mai smesso di crescere sia in qualità che in quantità di stili prodotti che oggi sono più di 20.

Se dovessi fare un fermo immagine di quello che siete oggi… Cosa vedi?

Da quando siamo partiti, nel 2016, abbiamo fatto davvero tanta strada. Eravamo degli sbarbatelli a cui piaceva tantissimo bere e produrre birra, ma mancava tutta la conoscenza della parte imprenditoriale, da lì a poco ci abbiamo subito sbattuto la testa, per fare impresa bisogna studiare molto bene gli obiettivi ed avere sin da subito le idee chiare sul dove e sul come raggiungerli. Dopo quasi 8 anni posso dire di vedere un’azienda molto più strutturata, con molti target raggiunti e molti altri ad un passo dal raggiungimento.

È per voi un punto di arrivo o di partenza?

Aver raggiunto una bella struttura aziendale, da una parte ci ha fatto capire che il sentiero che stavamo percorrendo era quello giusto e ci ha rifocillato, dall’altra ci ha inevitabilmente dato un nuovo punto di partenza! Abbiamo tante idee in testa da sviluppare, abbiamo passato delle tappe importanti, ma il percorso è ancora molto lungo, fortunatamente sappiamo tutti che la bellezza non è l’arrivo ma il viaggio.

Avete un modo di comunicare decisamente “giovane”. Scelta o necessità? Chi vi ha ispirato?

Abbiamo una comunicazione “giovane” perché siamo “giovani”! Battute a parte, non siamo stati ispirati da nessuno, semplicemente vediamo nella birra un mondo fresco, giovanile, d’incontro ed in evoluzione. I giovani non devono solo vedere la birra artigianale come una 0,75 l in vetro al ristorante, immaginandola come una bevanda “per pochi degustatori”. La birra in molti casi è semplicità, tolte alcune birre da meditazione il resto deve essere di facile beva e meno “snob” rispetto ad altri alcolici. Per alleggerire questa visione abbiamo scelto di adottare le lattine invece che le bottiglie, per noi molto più underground, evitando anche etichette minimal che andavano molto di moda nel periodo della nostra apertura, creando una piccola opera d’arte su ogni nostra lattina.

Come percepisci il mondo Craft italiano?

Vedo il mondo Craft in forte cambiamento, probabilmente non sta vivendo l’apice dei suoi anni, i prezzi iniziano ad essere poco accessibili, complici anche problemi sociopolitici non dipendenti da noi. Diminuiscono i consumatori abituali ed aumentano anche i prezzi, è il primo che innesca l’altro o viceversa? E’ difficile capirlo ma non è difficile vedere birre sopra ai 7€ a pinta. La qualità media è salita e sono sempre meno i “sprovveduti” che si mettono a fare birra per gioco, ma saranno sicuramente 2/3 anni difficili di sali e scendi per tutto il mondo della birra artigianale, ma sono fiducioso che se riusciremo a passare questo periodo le cose miglioreranno di certo.

La birra di Babylon a cui sei più legato?

“Il primo amore non si scorda mai” la Babylon Pils è sicuramente la nostra birra iconica, dalla quale è derivato anche il nome del birrificio. La cotta numero 1 del nostro impianto il 1° Luglio 2016, ogni anno esce anche in versione marchigiana utilizzando malto d’orzo 100% regionale. Siamo stati davvero orgogliosi del 3° posto a birra dell’anno 2023 nella categoria 1, a nostro avviso, una delle più difficili.

E più in generale?

Ci sono molte altre birre alle quali sono e siamo legati, chi per un motivo chi per un altro, sicuramente la sorella tedesca la Panzer – Keller che ci rappresenta tutti in etichetta, 1° posto a birra dell’anno 2021 brassata con il metodo della decozione, la Salaria – Gose una birra dedicata alla strada che unisce il nostro birrificio a Roma la nostra città di origine, la Desaparec-IPA la prima di una lunga serie di luppolate. Che dire, amiamo tutte le nostre birre!

 

Vi sentite molto legati al vostro territorio?

Il legame con il territorio è stato sempre in evoluzione, come sapete tutti è molto difficile essere “profeti in patria”, abbiamo fatto molte birre per il territorio, partendo dalla già citata Salaria – Gose, alla Picena – Belgian ale e alla Mr Carlo – DDH session ipa dedicata a Carletto Mazzone che ha fatto la storia sia ad Ascoli Piceno che a Roma. Non è stato facile all’inizio, ma grazie al Brewpub, ai premi e anche all’associazione ABM (associazione Birrifici Marchigani) le persone hanno iniziato a conoscere ed apprezzare i nostri prodotti, negli ultimi 2 anni siamo riusciti ad entrare in sintonia sia con la regione ma soprattutto con la nostra provincia, riuscendo a distribuire più capillarmente le nostre birre.

Il futuro di Babylon?

Il futuro del Babylon è sicuramente “green”. Per noi è importante riuscire a trovare il giusto equilibrio con il mondo, purtroppo non possiamo far finta che vada tutto bene, ognuno deve fare del suo per poter cambiare le cose, noi proviamo a fare il nostro. Siamo partiti già nel 2016 con una sala cottura a metano, l’anno scorso abbiamo installato sul tetto del birrificio dei pannelli solari, ora abbiamo altri piccoli progetti tra i quali, recupero della C02 di fermentazione, fusti eco nei quali si può cambiare solo la sacca interna e la lava fusti. Non ci piace fare il passo più lungo della gamba quindi faremo step by step. Stiamo anche sperimentando una piccola bottaia per fermentazioni spontanee. Tirando le somme siamo soddisfatti dei risultati nonostante tutta la fatica, il covid, le guerre, Babylon è ancora qui sempre pronto a mettersi in gioco ed affrontare le difficoltà ma soprattutto, si spera, arrivare ad altri successi!

 

Maggiori informazioni: www.birrificiobabylon.com

 

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Daniele Bertozzi
Info autore

Daniele Bertozzi

Novarese, classe1981.
Un viaggio in Belgio per scoprire che la birra è molto di più di quello che trovi nei supermercati e che, a dire il vero, poco mi è sempre piaciuta (tranne rare occasioni…).
Cercavo emozione tra gli scaffali e non l’ho quasi mai trovata!
Ho vissuto come tanti colleghi il “rinascimento birraio italiano” che dà ancora oggi tante possibilità e soddisfazioni a livello personale e professionale.
La passione è sempre cresciuta costantemente tra eventi, formazione, fino a giungere ai corsi di Unionbirrai con relativi esami e il conseguimento del titolo di Unionbirrai Beer Taster.
Il mondo birra diventa più di una sola passione, e ad oggi mi occupo di docenze e organizzazione di corsi ed eventi vari di formazione tra Piemonte e Lombardia.
Oltre alla birra adoro viaggiare, la musica e il buon cibo.
Curo una pagina Instagram come “Arte_birra” e ho anche pensato di fare l’homebrewer… sì, ma l’ho sempre solo pensato…