Numero 09/2023

28 Febbraio 2023

Start: la prima IGA di Dolcetto di Diano d’Alba!

Start: la prima IGA di Dolcetto di Diano d’Alba!

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Le birra IGA rappresentano il legame tra il mondo dell’enologia e quello brassicolo, trovando in Italia il territorio d’elezione in cui sono state ideate e soprattutto nel quale hanno saputo raggiungere livelli di eccellenza e tradizionalità senza pari. Se il Piemonte può  considerarsi a tutti gli effetti uno dei nuclei nazionali da cui è nato il fenomeno della birra artigianale, allo stesso modo è riconosciuto come uno degli areali più vocati per la produzione di vini rossi di alta qualità.

La capacità di innovare e di provare nuovi connubi oltre la tipicità, ha portato alla nascita di una nuova birra, la prima realizzata impiegando il mosto del celebre vitigno Dolcetto che nel comune di Diano d’Alba raggiunge livelli di massima espressione organolettica tanto da potersi fregiare con la denominazione DOCG: Start è l’etichetta che contraddistingue, con fortissima personalità, questa nuova birra.

Abbiamo incontrato Luca, titolare dell’Azienda agricola Fratelli Aimasso che ci ha condotto alla scoperta non solo della birra, ma anche della storia e delle peculiarità del Dolcetto e del territorio in cui è coltivato.

 

 

Luca, la tua azienda affonda le sue radici nel tempo e nel territorio di questo comune ed è vera e propria espressione di una cultura di famiglia: da tuo bisnonno ai tuoi figli una continuità davvero importante all’insegna della vitivinicoltura.

L’azienda che oggi conduco è in realtà il risultato di un impegno passato di generazione in generazione. Tutto è nato grazie al mio bisnonno che l’ha fondata, poi mio nonno ha puntato sulla trasformazione dei terreni in vigneti, avviando così in modo importante la produzione di uva. Mio papà, insieme allo zio hanno avviato la produzione di vino, ma rimanendo legati ad un mercato locale per la vendita dello sfuso. Nel 2010 sono entrato ad occuparmi direttamente della produzione e della vendita, decidendo di puntare sull’imbottigliamento, la creazione di un brand  definito ed innovativo, capace di esprimere la grande tradizione agricola della mia famiglia e del territorio, ma guardando all’innovazione ed all’internazionalizzazione.

 

 

Perché, quindi, differenziare le produzioni con la birra e perché il dolcetto base di una IGA?

Mio figlio Pietro che, pur essendo giovanissimo, si dimostra già pienamente partecipe delle decisioni aziendali insieme alla sorella, ha voluto fortemente che producessimo birra e, così, non ho potuto dire di no a questo suo desiderio! Il dolcetto è il vitigno più rappresentativo del nostro territorio, da sempre rappresenta il concetto di vino buono e di famiglia, capace di esprimersi sia come vino da bere giovane, sia di adattarsi a un affinamento di medio periodo. Personalmente credo molto nella possibilità di valorizzare questo vino, non solo nella visione della vinificazione tradizione,  così nel tempo ho provato a produrlo come passito ed ora ci siamo cimentati nella trasformazione in birra. Oltre al mosto di uva, ho curato anche la produzione dell’orzo e del luppolo, in un appezzamento sito in Ricca d’Alba, una frazione pianeggiante del comune di Diano. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione del Birrificio contadino Cascina Motta, altra realtà piemontese, dove è avvenuta la maltazione dell’orzo e la successiva trasformazione in birra.

 

 

Quali sono state le caratteristiche del Dolcetto dell’annata 2022?

L’estate della scorsa annata agraria è stata  caldissima, con molta siccità. Questa situazione ha incisio su tutte le colture, con una resa ridotta del 30% almeno, sia per l’orzo, sia per l’uva. Per contro, il mosto di Dolcetto alla raccolta ha raggiunto altissime concentrazioni zuccherine (oltre 220 g/L), una ottima intensità colorante, mentre il luppolo ha espresso delle note aromatiche molto intense. L’orzo, nonostante la quantità di granella non elevata, ha comunque permesso l’ottenimento di ottimo malto pils a tenore proteico limitato.

 

Come si percepisce il mosto d’uva nella birra e quali sono state le prime sensazioni dei consumatori?

La Start, questo il nome che abbiamo voluto per la nostra prima IGA, in antitesi con End, il passito di Dolcetto, racchiude in sé molte caratteristiche della nostra uva. Al colore, infatti, si percepisce una tonalità bionda rosata assolutamente caratteristica, così come al profumo la nota di frutti rossi e di vinoso tipica del mosto arricchisce in modo esclusivo ed equilibrato le caratteristiche maltate della birra. I consumatori sono entusiasti, alcuni non avevamo mai bevuto una birra IGA e, per un cliente abituato a gustare il dolcetto, scoprirlo in una veste così particolare è davvero una esperienza nuova ed esaltante.

 

Luca, sei un imprenditore 2.0: come vedi la comunicazione dell’artigianalità nel settore birra e vino?

A tutti gli effetti mi definisco un imprenditore 2.0 ed uso molto i social per comunicare ciò che faccio, i valori della mia azienda ed aggiornare i clienti sull’andamento delle annate, delle lavorazioni e sugli eventi. Vino e birra  sono due bevande molto simili, soprattutto quando condividono i valori dell’artigianalità. La birra è ancora un prodotto giovane per buona parte dei consumatori italiani e, quindi, si appresta ad un approccio molto più giovanile ed innovativo in termini di comunicazione e valorizzazione. Penso che questo modo di “interfacciarsi con il mondo” sia molto positivo e, alla lunga, permetterà di rivalutare e far crescere anche il dolcetto, non solo entro i confini nazionali.

 

Maggiori informazioni: F.lli Aimasso | Cantina a Diano d’Alba – Vini delle Langhe dal 1930

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!