Numero 36/2022

10 Settembre 2022

Il Bayern posa per la tradizionale foto con la birra in mano, ma 2 calciatori si rifiutano di farlo

Il Bayern posa per la tradizionale foto con la birra in mano, ma 2 calciatori si rifiutano di farlo

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L’abito tipico, il tracht, c’è. Il maxi boccale di birra pure. Sorriso e brocche in alto sollevate dai calciatori del Bayern Monaco completano l’immagine. Non manca molto all’Oktoberfest (inizierà il 17 settembre) e, come da tradizione (oltre che obblighi dettati dalle partnership commerciali), il club bavarese s’è messo in posa per il servizio promosso da un birrificio tedesco in occasione dell’evento alle porte.

Nel corredo accessorio di quella foto rituale c’è tutto. Eppure qualcosa non torna. No, non è un gioco da Settimana Enigmistica e nemmeno un rompicapo. È facile facile notare come tra le quattro file che raccolgono i giocatori del club ce ne siano due che, a differenza degli altri, tengono le braccia conserte o le mani incrociate.

È un dettaglio che all’occhio attento non sfugge. Si tratta dell’attaccante senegalese, Sadio Mané (giunto in Bundesliga in questa finestra di mercato dopo aver lasciato il Liverpool), e del difensore marocchino Noussair Mazraoui (prelevato dall’Ajax).

Perché su un totale di 31 persone tesserate solo loro due hanno fatto quella scelta?

Per Mané e Mazraoui la situazione è molto diversa. Dietro la loro reticenza c’è una motivazione personale precisa e molto forte: sono di religione musulmana e il credo religioso che osservano impedisce loro il consumo di bevande alcoliche. Ecco perché nell’immagine sono gli unici a non avere un boccale di birra in mano e, tra gli scatti dell’evento commerciale, l’ex dei Reds s’è lasciato immortalare mostrando il pollice verso l’alto a differenza dei compagni che hanno esibito brocche stracolme di ‘bionda’.

Matthijs de Ligt posa con il tradizionale boccale di birra. Sadio Mané mostra il pollice verso l’alto ma ha le mani vuote. Dietro la sua scelta c’è un motivo religioso.
Non è la prima volta che il senegalese manifesta in maniera così chiara la propria confessione. A febbraio scorso, in occasione della vittoria a Wembley della Carabao Cup era accanto a Takumi Minamino quando gli chiese di astenersi dal celebrare quell’esultanza stappando bollicine. In un video di allora si nota come il calciatore giapponese stia per lasciar correre champagne in segno di festa ma viene fermato proprio da Mané che, con molto garbo, gli chiede di posare la bottiglia spiegandogli il motivo della rinuncia.

 

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