Numero 49/2020

5 Dicembre 2020

Birrificio estone Le Coq

Birrificio estone Le Coq

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Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Le Coq

(A. Le Coq) Tartu/Estonia

Nel 1807 Albert Le Coq, discendente di una famiglia di ugonotti francesi rifugiatasi in Prussia nel secolo XVII, si trasferì a Londra per estendere il commercio di vini dell’azienda familiare.

Presto Albert cominciò a imbottigliare ed esportare porter inglesi presso la corte imperiale russa.

Gli alti dazi doganali imposti dalla Russia e la falsificazione sempre più frequente del famoso marchio A. Le Coq portarono, nel 1904, allo spostamento da Londra a San Pietroburgo dell’attività, trasformata in società a responsabilità limitata. Due anni dopo anche l’impianto d’imbottigliamento fu trasferito in Russia.

Nel 1913 fu aperta una sede a Tartu per facilitare la produzione e la consegna verso l’Est dell’Europa. Nel 1921 venne liquidata la consociata di San Pietroburgo.

Durante l’era sovietica il nome dell’azienda fu cambiato in Tartu Õlletehas; ritornò a essere A. Le Coq nel 1997, con l’acquisizione della birreria da parte della società finlandese Olvi.

In seguito a importanti investimenti, l’azienda è diventata il più grande produttore di bevande del Paese, con una vasta gamma di offerte. Le principali esportazioni (negli altri due paesi baltici, in Finlandia, Danimarca, Svezia, Regno Unito) riguardano in particolare birre, sidro, bevande lunghe e succhi di frutta.

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Le Coq Premium, premium lager di colore dorato pallido (g.a. 4,7%); la birra più popolare in Estonia. Con una media effervescenza, la schiuma bianca emerge fine, cremosa, non così duratura ma aderente. L’aroma si libera pungente di malto; a seguire, sentori di erbe, agrumi, fieno, cereali, erbe, luppolo floreale. Il corpo, piuttosto sottile, ha una consistenza parecchio acquosa. Il gusto, di malto granuloso e luppolo a base di erbe, si snoda ruvido e asciutto, con buon equilibrio tra dolce e amaro. Il finale risulta pressoché polveroso, con accenno alle spezie. Sensazioni croccanti di malto animano un discreto retrolfatto, pulito e secco.

Le Coq Pilsner, pilsener di colore giallo pallido (g.a. 4,2%). Con una carbonazione decisa, la schiuma bianca prorompe abbondante, soffice, stabile. L’aroma, dolce e debole di malto, reca richiami di mais, fieno, erbe, pane, muffa, tostature. Il corpo sottile ha una consistenza pressoché acquosa. Il gusto si snoda in leggerezza, con morbido, delicato, piacevole, sapore di luppolo. Il finale, amaro e secco, apporta una punta di acidità. Il corto retrolfatto s’ispira alle erbe aromatiche, granuloso e pulito.

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Viru, premium lager tipo pilsner di colore dorato brillante (g.a. 5%); conosciuta anche come Viru Premium Estonian Beer. Originariamente, veniva venduta a Tartu col nome di A. Le Coq Premium Extra. Nel 2006 il management della Brand Independence, con sede a Londra, subodorando le opportunità internazionali di questo prodotto, ne comprò il marchio ribattezzandolo col suggestivo nome di Viru. Viru infatti è il nome tradizionale di una zona sulla costa del mar Baltico (oggi nel nord dell’Estonia), una volta chiamata Virumaa e abitata da una tribù finnica nota come Vironians appunto. Nello stesso 2006 la birra fu introdotta nel mercato britannico, inizialmente però distribuita solo a bar di alta qualità e ristoranti. Oggi viene quindi prodotta a Tartu su licenza della Baltic Beer Company, fino al 2009 Brand Independence. Viene realizzata con malto da orzo lituano, luppolo Saaz e l’acqua prelevata dal pozzo artesiano presso la fabbrica, il più profondo della regione baltica. È venduta in distintive bottiglie slanciate dalla caratteristica base esagonale. Il design risale a un secolo fa ed è originario della Russia imperiale, ma richiama anche la linea della torre di Tallinn. A ottobre del 2007, la vecchia etichetta fu ridisegnata. A novembre del 2010, comparve una nuova bottiglia con diversa etichetta. Con una carbonazione morbida ma esplosiva, la schiuma bianca, fine e cremosa, scompare rapidamente senza lasciare il minimo segno di allacciatura. L’aroma si esprime dolce ma debole: sentori floreali, di malto, agrumi, mais dolce, erbe, grano, lievito, luppolo, verdure, fieno, lievito, pasta di pane, danno l’impressione di essere costretti a una presenza non voluta. Il corpo, abbastanza sottile, ha una consistenza leggermente cremosa. Il gusto è pulito, piacevolmente rinfrescante, a base di malto che prende via via note di caramello, luppolo erbaceo, biscotto, cereali, vaniglia. Solo in prossimità del traguardo compare un certo amarognolo, che s’intensifica nel corto finale, finché non s’intromette una punta di acido. Il retrolfatto appare un po’ granuloso, piuttosto asciutto, moderatamente dolce, e con qualche amara impressione metallica.

 

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Antonio Mennella
Info autore

Antonio Mennella

Sono nato il primo gennaio 1943 a Lauro (AV) e oggi risiedo a Livorno.
Laureato in giurisprudenza, sono stato Direttore Tributario delle Dogane di Fortezza, Livorno, Pisa, Prato.
 
La scrittura è sempre stata una delle mie passioni, che è sfociata in numerose pubblicazioni di vario genere, alcune specificatamente dedicate alla birra. Gli articoli riportati sul Giornale della Birra sono tratti da La birra nel mondo, in quattro volumi, edita da Meligrana.

Pubblicazioni: 
Confessioni di un figlio dell’uomo – romanzo – 1975
San Valentino – poemetto classico – 1975
Gea – romanzo – 1980
Il fratello del ministro – commedia – 1980
Don Fabrizio Gerbino – dramma – 1980
Umane inquietudini – poesie classiche e moderne – 1982
Gigi il Testone – romanzo per ragazzi – 1982
Il figlioccio – commedia – 1982
Memoriale di uno psicopatico sessuale – romanzo per adulti – 1983
La famiglia Limone, commedia – 1983
Gli anemoni di primavera – dramma – 1983
Giocatore d’azzardo – commedia – 1984
Fiordaliso – dramma – 1984
Dizionario di ortografia e pronunzia della lingua italiana – 1989
L’Italia oggi – pronunzia corretta dei Comuni italiani e nomi dei loro abitanti – 2012
Manuale di ortografia e pronunzia della lingua italiana – in due volumi – 2014
I termini tecnico-scientifici derivati da nomi propri – 2014
I nomi comuni derivati da nomi propri – 2015
 
Pubblicazioni dedicate alla BIRRA:
La birra, 2010
Guida alla birra, 2011
Conoscere la birra, 2013
Il mondo della birra, 2016
 
La birra nel mondo, Volume I, A-B – 2016
La birra nel mondo, Volume II, C-K -2018
La birra nel mondo, Volume III, L-Q – 2019
La birra nel mondo, Volume IV, R-T – 2020
 La birra nel mondo, Volume V, U-Z– 2021
Ho collaborato, inoltre, a lungo con le riviste Degusta e Industrie delle Bevande sull’origine e la produzione della birra nel mondo.