Numero 49/2022

5 Dicembre 2022

Niels Bohr e la birra Carlsberg

Niels Bohr e la birra Carlsberg

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Ma quanta birra ha dovuto bere Niels Bohr per meritare una busta con dedica dalla Carlsberg???
La busta primo giorno è affrancata con il francobollo emesso per i 50 anni della sua teoria atomica (1913-1963).
Battute a parte, la storia è seria e interessante. La Fondazione Carlsberg è stata fondata nel 1876 da J.C. Jacobsen, fondatore del Birrificio Carlsberg. Lo scopo della Fondazione era (ed è ancora!) quello di promuovere le scienze naturali e divenne un’organizzazione pionieristica sia a livello nazionale che internazionale.

 

Bohr riceveva finanziamenti dalla Fondazione Carlsberg ogni anno dalla sua nomina a professore nel 1916. Oltre al finanziamento per progetti speciali e ampliamenti, riceveva anche una sovvenzione annuale regolare per assistenza e apparati. Inoltre… Nel suo testamento, J.C. Jacobsen aveva dichiarato che – dopo la morte della vedova e del figlio – la sua casa doveva essere trasformata in una residenza onoraria per la vita “per un uomo o una donna meritevole nei campi della scienza, della letteratura o dell’arte”. Il primo residente onorario, scelto nel 1914, fu il tutor di Bohr, Harald Høffding. Quando Høffding morì nel 1931, la Fondazione Carlsberg raccomandò Bohr, che si trasferì nella residenza d’onore con la sua famiglia l’anno successivo. Nei 30 anni in cui Bohr visse lì, la residenza onoraria di Carlsberg serviva regolarmente come sede di ricevimenti ufficiali in Danimarca, superata solo in quella veste dal palazzo della regina, Amalienborg.

Altre leggende sullo scienziato lo legano alla birra. Si dice che Carlsberg fece a Bohr uno dei migliori regali che si possano concepire per gli appassionati di birra: gli diede una casa accanto alla birreria, con un tubo che collegava i due edifici e che permetteva a Bohr di disporre di birra fresca in qualsiasi momento.

Inoltre, è fatto storico che il fisico nucleare venne liberato dalla Danimarca occupata dalle truppe tedesche. Nel corso dell’azione, mentre i combattenti della resistenza danese fornivano il fuoco di copertura egli fuggì dalla porta di servizio ma non senza essersi fermato al frigorifero per recuperare una bottiglia di birra contenente della preziosissima acqua pesante che non voleva lasciare nelle mani del nemico. Arrivò in Inghilterra con ancora in pugno la bottiglia che conteneva… birra. E’ molto probabile che l’acqua pesante se la sia bevuta qualche soldato tedesco, al momento dell’occupazione dell’appartamento.

…e da domani, ce la farete ad aprire una lattina di birra senza pensare ai numeri quantici?

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!