Numero 12/2024

21 Marzo 2024

Ambita: la birra 100% made in Italy di 32 Via dei Birrai

Ambita: la birra 100% made in Italy di 32 Via dei Birrai

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C’è tanta voglia di tricolore, sia da noi, ossia tra i nostri connazionali, sia all’estero, dove il brand Italia è popolare, le nostre icone sono le più amate e il Made in Italy rappresenta un plus fondamentale per i quattro settori noti come le “quattro A“: abbigliamento, agroalimentare, arredamento e automobili. La reputazione di qualità e prestigio che accompagna i prodotti italiani è mantenuta grazie alla combinazione di numerosi fattori, quali la cura per la qualità, l’innovazione, la tradizione artigianale e molto altro ancora, come ha nuovamente rilevato la ricerca internazionale The Anholt-Ipsos Nation Brands Index (NBI). Anche nel settore brassicolo da qualche anno il nostro Paese ha iniziato a dire la sua, grazie soprattutto all’esplosione del fenomeno dei microbirrifici: pur in un quadro non privo di ombre, la birra Made in Italy fa gola a tanti, al punto che molte grandi multinazionali hanno scelto di acquistare marchi nostrani, che così restano “italiani” solo per sede produttiva, dipendono in verità dalle scelte prese altrove. E in questi giorni a Roma si sta lavorando su una proposta legislativa indirizzata espressamente proprio alla birra artigianale da filiera agricola italiana.

Ecco: questo è già un buon motivo – anche se non l’unico – per il quale vale la pena stappare una bottiglia di Ambita, la birra 100% tricolore prodotta da 32 Via dei Birrai in quel di Pederobba (Treviso).

32 Via dei Birrai è un’eccellenza italiana di per sé. È un birrificio artigianale nato nel 2006 per volere di tre amici – Loreno Michielin, Fabiano Toffoli e Alessandro Zilli – che decisero di unire le proprie forze, ingegni imprenditoriali e passione per la natura scegliendo di andare controcorrente: produrre birre italiane di altissima qualità costante e con filiera produttiva basata su logiche ecocompatibili. Nove sono oggi le referenze di 32, è Ambita è un fiore all’occhiello, una birra di conio piuttosto recente e che si caratterizza per la completa italianità di ogni sua componente: orzo veneto, luppolo veneto, lievito veneto, acqua veneta, bottiglia di vetro lombardo o trentino, tappo a corona piemontese, etichetta veneta… Non è un caso che proprio la sua etichetta differisca da tutte le altre di 32, ognuna delle quali è caratterizzata da uno specifico colore diverso: no, Ambita esibisce una coccarda tricolore. Si stappa l’Italia, è insomma pura italianità nel mondo della birra.

Risulta essere, questa, un’identità territoriale che Ambita porta con sé fin dal momento in cui venne ideata: si era ai tempi del Covid, dei lockdown, così Michielin, Toffoli e Zilli pensarono di dare una mano alla filiera produttiva nostrana, in enorme difficoltà, concependo una birra che valorizzasse le eccellenze italiane dei piccoli produttori locali già fornitori di 32 Via dei Birrai. «Non è stato facile – ci spiega Fabiano Toffoli, che dei tre soci è l’uomo “del prodotto”, il maestro birraio – Ma già nel 2014 avevamo stretto accordi con un agricoltore, Roberto De Paoli, di Castelli di Monfumo (Treviso), che accettò di coltivare per noi il luppolo. Fu l’inizio della nostra filiera». Oggi a Roma si sta lavorando su una proposta legislativa indirizzata espressamente proprio alla filiera italiana della birra; se trasformata in legge, potrebbe fornire un ulteriore impulso a tutto il settore e alla birra artigianale in generale. Ci sono inoltre Regioni – come l’Umbria – che stanno spingendo tantissimo sulla birra regionale. Il tema è insomma molto attuale. «Ecco: non dico che abbiamo anticipato i tempi, ma certamente siamo in piena sintonia con quanto sta accadendo», Toffoli pensa pure alle tante manifestazioni di protesta che interessano il mondo dell’agricoltura.

Ambita, dunque, come birra che esprime al meglio lo spirito dei tempi; come espressione pure dell’estrema passione di 32 Via dei Birrai per l’agroalimentare italiano. E Ambita, ovvio, come birra d’eccellenza, studiata appositamente per rappresentare il nostro spirito conviviale: è una birra di qualità e nel contempo “di facile beva”, leggera, non troppo impegnativa, ideale per un consumo spensierato, a un tavolino di un bar nelle meravigliose piazze delle nostre città d’arte, o a casa davanti al match della nazionale di calcio, oppure mentre si fanno due chiacchiere con gli amici. Non a caso, è l’unica birra che viene proposta da 32 Via dei Birrai nella bottiglia da mezzo litro e non in quella classica da 75 cl, più grande: ogni momento è buono per Ambita, una bionda dal moderato tenore alcolico (4,5%) e ideale per l’abbinamento con carne, pesce, formaggi, oppure anche fuori pasto.

 

Ambita è inoltre figlia di una sfida dal punto di vista tecnologico e produttivo: una birra industriale contiene circa un grammo di luppolo per litro, qui andiamo a quattro volte tanto. Tutto a vantaggio dell’aroma, ma con alcuni problemi, il prodotto risulta più sensibile alle possibili alterazioni, proteine e polifenoli che si combinano… «È più difficile gestirne la lavorazione perché noi non microfiltriamo né pastorizziamo come fa l’industria, non vogliamo togliere alle nostre birre la “forza” delle materie prime». Così Ambita viene realizzata tra mille accorgimenti, «stiamo molto attenti che la birra non si ossidi, ci siamo dotati di misuratori di ossigeno, applicati alla centrifuga, davvero sensibili, in genere sono tarati ppm (parte per milione), noi abbiamo i ppb, “parts per billion” (ossia parte per miliardo). La nostra rilevazione su Ambita ha dato come esito “ossigeno zero”: ossia è perfetta». Una scommessa di successo, una bella storia di artigianalità agroalimentare d’eccellenza che nasconde la ferrea volontà di non alterare mai l’essenza degli ingredienti italiani nel corso della lavorazione.

Dice ancora Toffoli: «Ambita è una cosa giusta per l’Italia, è figlia della nostra identità territoriale. Secondo me ogni italiano dovrebbe comprare una bottiglia di Ambita invece di altre birre che sono magari prodotte nella Penisola, che hanno innegabilmente un marchio italiano, ma dietro alle quali ci sono in verità le multinazionali». Sosteniamo i nostri comparti, la nostra enogastronomia, la nostra agricoltura, consumando i nostri prodotti di qualità. Ambita è il fascino del vero Made in Italy.

 

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