Numero 46/2022

16 Novembre 2022

Birra artigianale: il governo pronto a ridurre le accise

Birra artigianale: il governo pronto a ridurre le accise

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Guardiamo con interesse al modello francese nella riduzione delle accise per quanto riguarda le birre artigianali. Credo molto nel modello europeo se è occasione per tutti. Il nostro impegno è quello di sostenere la filiera italiana, con queste realtà delle birre artigianali che possono essere di esempio. Daremo sostegno legando marchi brassicoli alla provenienza territoriale per promuovere l’Italia tutta». E’ questo il messaggio che Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura, consegna ai produttori nel corso giornata della birra 100% made in Italy organizzata dalla Coldiretti e dal consorzio di tutela. L’evento è stata l’occasione per fare il punto di un settore che negli ultimi dieci anni ha visto triplicare i birrifici artigianali in Italia, adesso sono 1085, e che alla fine del 2022 faranno registrare un aumento del 12% delle esportazioni.

Una crescita – sottolineano Coldiretti e Consorzio – che ha fatto salire la domanda di materie prime 100% made in Italy con il luppolo che da zero ha raggiunto oggi un milione di metri quadrati coltivati lungo la penisola ai quali si aggiungono i 300 milioni destinati all’orzo per la produzione di malto da potenziare perché copre per adesso quasi il 40% del fabbisogno nazionale con circa 83mila tonnellate.

 

Nel primo salone della birra artigianale Made in Italy sono esposti 81 campioni di luppolo per 20 varietà nazionali che arrivano dal Veneto all’Emilia Romagna, dalla Lombardia alle Marche, dal Piemonte al Lazio, dal Friuli al Trentino dalla Liguria alla Basilicata, per un successo della filiera della birra artigianale italiana che dal campo alla tavola offre lavoro a circa 93.000 addetti per una bevanda. Si tratta di produzioni molto spesso realizzate da giovani con profonde innovazioni come la certificazione d’origine a chilometro zero, il legame diretto con le aziende agricole, la produzione di specialità altamente distintive o forme distributive innovative come i ‘brewpub’ o l’apertura di banchi presso i mercati degli agricoltori di Campagna Amica.

Si stanno creando anche nuove figure professionali come il “degustatore professionale di birra” che conosce i fondamentali storici dei vari stili di birre ed è capace di interpretarne, tramite tecniche di osservazione e degustazione, i caratteri principali di stile, gusto, composizione, colore, corpo, sentori a naso e palato e individuarne gli eventuali difetti, oltre a suggerire gli abbinamenti ideali a tavola.

“Il successo della birra italiana dimostra la capacità innovativa dei nostri imprenditori di investire e conquistare nuovi settori valorizzando le qualità e la biodiversità del Made in Italy” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “a fare da traino al successo della birra Made in Italy sono proprio quelle artigianali realizzate con ingredienti particolari o realizzate senza pastorizzazione e microfiltrazione per esaltare la naturalità di un prodotto orientato sempre più verso un consumo di alta qualità con quasi un quinto del mercato realizzato da birre speciali ad alto valore aggiunto”.

 

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