Numero 29/2018

17 Luglio 2018

54033: a Carrara nascono birre dedicate agli appassionati con esigenze particolari!

54033: a Carrara nascono birre dedicate agli appassionati con esigenze particolari!

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Il panorama brassicolo italiano è sempre più ricco di beerfirm: aziende che nascono in prevalenza dalla passione e dalla imprenditorialità di amanti della birra artigianale, che desiderano sentirsi liberi dalle incombenze della proprietà dell’impianto, ma preferiscono incentrarsi sullo studio di ricette particolari, sulla sperimentazione e nella valorizzazione dei prodotti.
Tra le tante bevute che nascono “come firma”, sicuramente degne di nota sono le birre a marchio 54033. A chi è esperto conoscitore dei CAP postali, immediatamente balzerà alla testa la città di Carrara: infatti, questo marchio si identifica strettamente al territorio di origine e si propone di come un vero e proprio omaggio alla località toscana.
A dare la vita alla beerfirm è Samuel Carminati, che abbiamo intervistato in esclusiva per Giornale della Birra e con cui abbiamo apprezzato una dopo l’altra le 5 referenze prodotte.

Samuel, come è nata la passione per la birra e quando hai deciso di trasformarti da semplice consumatore appassionato a produttore?

La mia “avventura” nel mondo della birra è iniziata 3 anni fa ed essendo celiaco non riuscivo a trovare dei buoni prodotti sul mercato, soprattutto nei locali; ed è da qui che, con l’aiuto di mia moglie, dopo vari tentativi, siamo riusciti a produrre una birra dal buon gusto, “La Celiaca” e da questa abbiamo iniziato a “costruire” la nostra collezione.
In anteprima vi informo che a breve saranno disponibili due nuove sperimentazioni di birra celiaca, prime prodotte in Italia.

 

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La scelta di avviare una beerfirm si scontra con non poche difficoltà burocratiche e con un mercato molto affollato e dinamico: quali sono i vantaggi e le limitazioni di tale strategia, quali le prospettive e la linea guida che persegui per il successo?

Ciò che ci contraddistingue è quello di offrire alla nostra clientela professionalità e affidabilità. E’ vero in Italia la burocrazia non aiuta; il fatto di aprire un beerfirm implica non avere un impianto proprio, i relativi costi ma ti lascia la possibilità di avere uno stretto contatto e rapporto con i clienti. Per quanto riguarda le limitazioni, invece, è difficile riuscire a programmare la produzione.
Per il momento “vivo alla giornata”, augurandomi che questa mia passione prosegui nel tempo con le dovute soddisfazioni.

 

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Non avere un proprio impianto implica delle limitazioni rispetto alla possibilità di gestire direttamente al cotta e le varie fasi produttive: come selezioni i birrifici di appoggio e come intervieni nella caratterizzazione della produzione?

Essendo celiaco e non potendo provare tutte le birre mi sono affidato e fidato del mio produttore e del giudizio degli amici.
Ho deciso di scegliere un unico birrificio di appoggio per fare le cotte (con la speranza di aprirne uno tutto mio in futuro) ed è iniziato ad instaurarsi un rapporto di collaborazione ed amicizia; infatti, con il suo aiuto, sono riuscito a produrre le prime birre “rossa” e “IPA” deglutinate prodotte in Italia (già certificate).

 

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Raccontaci gli aspetti peculiari delle tue birre e quali gli elementi distintivi.

Ognuno fa la differenza, ognuno ha una propria identità ma solo alcuni riescono realmente a distinguersi grazie al fatto di garantire qualità, creatività nel produrre prodotti unici facendo tesoro del proprio territorio e continuità produttiva che definisce la levatura di un marchio leader del settore. I prodotti in gamma 4 con bottiglia tipo champagne da 33, 50 e 75 cl:“La Bionda”, “La Rossa” e “La Amara” tutte tre sia standard che in versione celiaca e “La Weiss”.

 

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Infine, quali prospettive vedi nel futuro di 54033 e quali sviluppi immagini per il mercato nazionale della birra artigianale?

Stiamo cercando, da quando abbiamo intrapreso la strada di aprire una beerfirm, di elevare il nostro prodotto a livelli superiori.
Essendo celiaco ritengo che una persona come me debba avere le stesse possibilità di un’altra non celiaca per poter degustare le solite birre senza trovare differenza.

 

Maggiori informazioni alla Pagina Facebook ufficiale.

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!