Numero 49/2016

9 Dicembre 2016

#Bevilocale insieme ai ragazzi del Birrificio La Gramigna

#Bevilocale insieme ai ragazzi del Birrificio La Gramigna

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Appena varcata Casa del Diavolo, piccola cittadina a nord di Perugia, le strette strade di campagna permettono un’immersione totale nel verde delle colline Umbre dove sorge il birrificio La Gramigna risultato delle idee, la voglia e la perseveranza di due giovani perugini: Alberto Castaldo e Francesco Bisello.

Studente di cinema a Torino il primo e di economia a Perugia il secondo, conosciuti letteralmente “in cima ad un montagna” grazie alla comune passione per lo snowboard, hanno poi scoperto e sviluppato insieme l’amore per la birra artigianale. È dal 2012 infatti che lavorano intorno ad un’idea: sistemare il capannone dell’azienda agricola di famiglia di uno dei soci e trasformarlo in un progetto di agricoltura birraia. Dopo anni di formazione birraria come Homebrewer e corsi formativi presso il CERB, finalmente partono i lavori che hanno loro permesso oggi di aprire l’azienda agricola con annesso birrificio.

Alla tipica domanda riguardo il nome del birrificio rispondono “abbiamo sopportato negli anni le difficoltà e sfide tipiche del fare impresa in Italia, legate – specificano – soprattutto alla mancanza di copertura del PSR in ambito brassicolo, problematiche che abbiamo superato sempre con tenacia e forte passione, perciò, come la gramigna ricresce dopo ogni tentativo di debellarla, cosi noi non ci siamo mai arresi dando forma a questo progetto, da qui l’idea per il nome del birrificio”. Appena varcato il cancello del dell’azienda notiamo vari attrezzi agricoli sistemati intorno all’edificio, i due soci ci accolgono con calore e facendoci entrare nel capannone ci mostrano gli impianti brassicoli nuovi di zecca.

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La sensazione è quella di poter assistere ai primissimi passi di una realtà imprenditoriale che ha nella freschezza, creatività e nella voglia di mettersi in gioco i suoi punti di forza. Proseguendo la visita entriamo nella zona degustazione con angolo bar e dei tavolini ricavati da vecchi rotoloni agricoli, un’ampia porta finestra ci porta fuori dove, giusto di fronte al birrificio, un trivomere sta lavorando il campo adibito alla coltivazione dell’orzo.

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L’orzo, ci tengono a precisare i due soci: “viene coltivato nei campi dell’azienda, maltato in Italia garantendo il ritorno del nostro prodotto che poi viene brassato in azienda” il loro interesse principale spiegano “è quello di controllare personalmente ogni fase della filiera, dalla semina, alla produzione, al marketing per poi arrivare al consumatore, anche a costo di far fronte a spese maggiori in fase di produzione”. “L’esigenza di non ricorrere ad un distributore – aggiungono – risponde alla nostra volontà non solo di produrre birra di qualità, ma anche di fare cultura spiegando agli esercenti l’importanza della giusta conservazione del prodotto artigianale in modo da garantire al consumatore standard qualitativi molto alti” .

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Continuando la chiacchierata spiegano: “stiamo sperimentando anche la coltivazione del luppolo, i due laghi presenti in azienda permettono un irrigazione controllata e continua; siamo ancora al primo anno – proseguono – e dobbiamo capire quale varietà si adatta meglio al nostro ambiente, non vogliamo porci limiti sperimentando ad ampio spettro in modo da selezionare in futuro le varietà migliori e maggiormente resistenti”.

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Una volta terminata la visita del birrificio ci sediamo per degustare le loro due figliocce, la Genuina è il nome della loro Golden ale, schiuma bellissima e una leggera carbonatazione che esalta il gusto pieno dei malti ben bilanciati da una delicata luppolatura. L’altra loro creatura, la Scorretta risulta maggiormente intensa nei malti con una nota caramellata estremamente delicata. Punto di forza oltre alla qualità del prodotto sono le particolari etichette che rappresentano scenari danteschi. Parafrasando un loro suggestivo hastag #bevilocale, il loro progetto è ora quello di farsi conoscere promuovendo l’importanza del prodotto locale di qualità.
Se volete saperne di più sull’Agricoltura Birraia La Gramigna visitate la pagina facebook dell’azienda.

 

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Jacopo Cascianelli
Info autore

Jacopo Cascianelli

Nato il 19 febbraio 1989, perugino DOC fuggito per gli studi universitari a Pisa. Filosofo che ha scoperto la sua vocazione per la birra grazie ad un casuale Erasmus a Bruxelles. Tra un esame in filosofia e una cotta homemade ho passato gli ultimi due anni universitari. Attualmente vivo in Umbria dove ho lavorato per un anno nell’azienda agricola di famiglia, vinofila come da tradizione, per poi iniziare un percorso nella consulenza aziendale e marketing narrativo. Percorso costantemente condito dalla passione per l’homebrewing e partecipazione vorace ad ogni degustazione di birra nei dintorni. Negli anni ho partecipato a corsi sulla produzione di birra e collaboro con una piccola realtà brassicola umbra muovendo i primi passi nel mondo che amo.