Numero 34/2016

22 Agosto 2016

Manifattura Birre: brewfirm bolognese

Manifattura Birre: brewfirm bolognese

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Manifattura Birre  è il progetto di brewfirm di Michele Cantaluppi, che coniuga la birra con grande passione ed una solida formazione teorica e professionale. La scommessa di una nuova produzione nasce sfruttando un impianto non indipendente, ma i progetti di Michele per il futuro sono tanti e pensano certamente in grande!

Al momento sono tre le birre proposte: scopriamole insieme al deus ex machina di Manifattura Birre!

Michele, ripercorriamo più in dettaglio la genesi del tuo progetto: quali sono statigli stimoli che ti hanno spinto ad appassionarti ed a studiare la birra, fino ad avviare una brewfirm?

La passione per le birre parte da molto lontano. Sono figlio di ristoratori e ricordo chiaramente quando venne istallata la prima spina nel locale dei miei genitori, mi sembrava un oggetto magico e non perdevo occasione per mettere le mani sul pomello e tirare. Da allora è passato tanto tempo, per mia fortuna ho avuto la possibilità di provare birre diverse che mi hanno aperto la mente consentendomi di dire che non ho uno stile preferito: a secondo della stagione o dell’umore cerco la birra più adatta.

La voglia di studiare che cosa c’era dietro a una birra, invece, mi è venuta in tempi più recenti.

Com’è capitato a tanti, un giorno mi sono chiesto come si faceva una birra, capiti i principi ho iniziato ad accarezzare l’idea di provare a fare birra a casa. Ho iniziato a documentarmi comprando i primi libri e da lì in poi è stato un crescendo continuo di curiosità, voglia di mettersi alla prova e di sperimentare.

Un giorno fra i vari acquisti di testi birrai mi sono imbattuto in un libro scritto da un noto operatore del nostro settore che spiegava dettagliatamente come e se era il caso di aprire un microbirrificio. Era un momento della mia vita dove facevo un lavoro importante, di una certa responsabilità, ma che purtroppo non mi regalava nessuna emozione. Ho visto in quella pubblicazione l’opportunità di svoltare, di fare finalmente qualcosa di appagante e gratificante. Sapevo perfettamente della scarsa redditività di quest’attività, ma la voglia di gioire nel fare birra, sentire gli aromi durante una cotta, di seguire una fermentazione con una certa apprensione fino all’imbottigliamento hanno prevalso sulla ragione.

Aprire un’attività, però non è una cosa da prendere alla leggera, sentivo assolutamente l’esigenza di prepararmi professionalmente. Ho cercato una scuola dove poter imparare l’arte della birrificazione e l’unica in quel momento attiva si trovava  a Padova. Con quel corso di un anno fatto di viaggi, di ore piccole, di rinunce, non ho solo conseguito il diploma di Birraio Artigiano, ma ho avuto l’onore di conoscere docenti e colleghi straordinari che hanno condiviso esperienze, progetti sogni e tante, tantissime emozioni. Oltre alla teoria ho effettuato degli stage presso alcuni birrifici storici della zona (Biren, White Dog, n.d.r.) pluripremiati a “Birra dell’anno” per le loro creazioni. Anche a loro devo tantissima gratitudine.

L’apertura della mia Brewfirm è venuta di conseguenza a tutto il percorso fatto.

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Materie prime: come effettui la selezione degli ingredienti per raggiungere l’eccellenza delle tue creazioni? Quali birrifici coinvolgi per la produzione e come segui la gestione delle cotte?

Gli ingredientili scelgo in base al risultato finale che intendo raggiungere. In generale, cerco di rispettare il più possibile quelli che sono gli stili riprodotti utilizzando le materie prime provenienti dalla stessa zona d’appartenenza. Prima d’entrare in produzione sul grande impianto effettuo diverse cotte casalinghe di prova, cercando di ottimizzare i vari parametri e, quando sono soddisfatto, programmo la cotta.

Il birrificio coinvolto è quello di un mio compagno di corso che oltre a condividere la passione, ha la stessa identica spasmodica volontà di ricercarela qualità produttiva. La gestione della cotta viene seguita in prima persona, macino, impasto, testo, controllo, filtro, bollo, trasferisco, inoculo esattamente come se l’impianto fosse mio. Definisco i parametri di fermentazione e come spesso mi capita incrocio anche le dita in attesa che il lievito compia il proprio lavoro.

 

Parliamo delle tue birre: attualmente sono tre in commercio (argomentare). Come sono nate? Nuovi progetti brassicoli in cantiere?

 

Ho scelto tre stili con caratteristiche diverse e differenti diffusioni sul mercato. Le birre sono:Kolsch,Weissbier e American Pale Ale. La prima è stata pensata per la facilità di bevuta, è fresca, delicata e fruttata. Ho pensato a che cosa mi poteva andare di bere un una calda giornata estiva a metà pomeriggio e mi è venuta istintivamente in mente lei. La seconda invece deriva dall’amore nato tanto tempo per lo stile. Adoro la birra che ricorda i profumi della banana, che è facile e complessa con i suoi sentori di crosta di pane e cereale.

L’ultima è una birra stuzzicante, che cattura l’attenzione per i profumi e ben si abbina ad alimenti di carattere. E’ il luppolo che la fa da padrone in questa creazione, non smette di stupirmi per i suoi profumi agrumati e complessi che mi fanno tenere il naso dentro il bicchiere per diversi minuti.

Tutte queste birre sono nate in casa mia nell’ impiantino pilota per soddisfare il palato dei miei amici oltre che il mio. Credo che ogni birraio si esprima attraverso le proprie birre e queste rispecchinoil mio stato d’animo attuale, sono sereno e soddisfatto d’esser partito con il mio progetto.

Nuovi progetti brassicoli per il futuro? Certo che sì.

Per l’inverno ho tre birre allo studio, più adatte al periodo, altro non vi dico invitandovi a visitare il nostro sito.

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Come immagini il futuro del tuo progetto? Continuare a crescere come brewfirm o sviluppare un proprio birrificio indipendente?

Il futuro del mio progetto deve evolversi inevitabilmente nell’indipendenza, quando come e dove dipenderà dalle opportunità immobiliari che ci verranno proposte.

Nel frattempo ci rafforzeremo come Brewfirm.

Stiamo a vedere, ci siamo dati ovviamente dei termini temporali ma al momento cerchiamo di fare del nostro meglio con quello che abbiamo.

 

L’esperienza maturata sul campo come imprenditore ti permette di analizzare il settore della birra artigianale italiana da un punto di osservazione privilegiato: quali sono a tuo avviso gli elementi chiave per emergere con un nuovo marchio in un panorama così concorrenziale?

Il punto vista attuale è quello degli ultimi arrivati, davanti e sopra di noi ci sono marchi prestigiosissimi che negli anni hanno saputo conquistare quote importanti di mercato. Credo che questo panorama sia sì concorrenziale ma ancora lontano dalla saturazione. Per quanto ci riguarda cerchiamo di lavorare a testa bassa con umiltà proponendo delle birre ben fatte, puntando sulla qualità.

Come mi capita di ripetere spesso le nostre birre sono fatte con pochi ingredienti e tutti genuini fra i quali ce né uno “segreto”: la passione.

 

Maggiori informazioni suManifattura Birresono disponibili sul sito web aziendale www.manifatturabirre.it

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!