Numero 35/2018

28 Agosto 2018

Zemyna Brewery: ispirazione Lituana per birre dal cuore tutto Nuorese!

Zemyna Brewery: ispirazione Lituana per birre dal cuore tutto Nuorese!

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Zemyna, chi era costei? Nella mitologia Lituana,Zemyna è la personificazione della Madre Terra, protettrice dei campi coltivati e della fertilità del raccolto, degli animali e degli uomini. Il culto di Zemyna si esprimeva attraverso rituali molto rigidi: l’offerta della birra andava rispettata in modo molto preciso perché un minimo errore, secondo il mito, avrebbe provocato terribili conseguenze. Zemyna è anche il “seme” della “terra”, figlia del Sole, Saulè, e della Luna, Menules. A queste lontane tradizioni della leggenda, si ispirano birre 100% italiane, che esprimono nella bevuta il carattere e la passione di una nuova generazione di nuoresi che, pur mirando ad una olistica immagine del mito, creano prodotti fortemente legati all’isola sarda ed alla sua migliore espressione gastronomica.

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Oggi, in esclusiva per Giornale della Birra, abbiamo incontrato Valentino Corsi, birraio del Birrificio Zemyna che ci ha accompagnato in una approfondita ed interessante visita della cantina brassicola, illustrandoci con enfasi e coinvolgimento il frutto di un impegno all’insegno della continua ricerca della qualità e della sperimentazione.

Valentino, Zemyna è un giovane birrificio, nato in un contesto locale e regionale in cui il fenomeno delle craftbeer è arrivato con un certo ritardo rispetto al resto del nostro Paese: come si è sviluppato il vostro progetto imprenditoriale e come si distingue nella rete produttiva sarda?
Dalla nostra abbiamo sicuramente un packaging accattivante. Le etichette, 4 rappresentazioni della madre terra, giocano un ruolo importante nel pre/vendita, in più ai nostri clienti inculchiamo la cura per il prodotto, che il cliente trova sempre in perfetta forma, senza difetti.

 

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Come si compone il vostro birrificio e quali linee guida in termini di obiettivi produttivi hanno indirizzato le scelte impiantistiche?
Il birrificio e sui 250 mq, di cui 100 di sala cotta e imbottigliamento, 100 di celle e imballaggi e il resto uffici e magazzino. La sala cotta produce fino a 6hl che in doppia cotta diventano 12hl. La cantina comprende 2 fermentatori da 12hl e uno da 6hl. Entro il mese prossimo arriveranno un altro fermentatore da 12hl e uno da 20hl. La scelta dell’impianto è data sia dal grosso limite territoriale di un’isola che dalla possibilità di crescere senza strafare.

 

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Al momento sono 4 le birre prodotte: quali sono le specificità del vostro “marchio di fabbrica”? Quali i pilastri fondamentali nella ricerca della “cotta perfetta”?
Sicuramente l’attenzione nei lavaggi e la scelta di materie prime che ci forniscono piccole aziende volte alla qualità. Miriamo ad una standardizzazione delle lavorazioni, per nulla semplice nell’ambito artigianale. Il continuo studio dei processi produttivi e delle analisi microbiologiche da laboratorio, ci avvicinano sicuramente alla “Cotta Perfetta” , traguardo per nulla facile. A breve una nuova dea si unirà alle altre.

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Quale è il vostro mercato di riferimento e dove è possibile gustare le vostre creazioni?
La nostra rete comprende quasi tutta la regione e stiamo da poco, iniziando ad affacciarci nello stivale, in punta di piedi. Il nostro prodotto di punta sono le bottiglie, firma riconoscibile del nostro brand, che ci caratterizza. La ns politica è volta a una clientela limitata, (per ora) perché teniamo molto all’immagine che abbiamo improntato, locali di che sanno proporre nel giusto modo le nostre birre. Sicuramente pub e birrerie, ma anche enoteche specializzate e ristoranti.

 

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Lo scenario produttivo artigianale della Sardegna, anche in virtù del carattere isolano della regione, ha una fisionomia sicuramente particolare e distintivo: quali sono le considerazioni generale sul settore craft locale basate sulla tua esperienza e come prevedi evolva il mercato delle birre artigianali sarde ed italiane in genere?
Sicuramente è un mercato che può crescere tanto, la passione per i prodotti genuini è già nel nostro DNA, tocca a noi birrifici e ai nostri collaboratori come i pub e ristoranti, riuscire a far conoscere e apprezzare la birra artigianale. Parlando di Sardegna, che è oltretutto la regione dove si consuma più birra procapite, vedo ottime possibilità di crescita e di miglioramento, sia qualitativo che quantitativo.

Maggiori informazioni sul BirrificioZemyna e possibilità di acquisto delle birre on-line al sito web aziendale: www.birrificiozemyna.com

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!