Numero 18/2022

2 Maggio 2022

I criceti possono bere l’equivalente di 90 pinte di birra al giorno senza ubriacarsi

I criceti possono bere l’equivalente di 90 pinte di birra al giorno senza ubriacarsi

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Dopo cani e gatti i criceti sono tra gli animali da compagnia più amati e diffusi nelle nostre case, ma non tutti sono a conoscenza del loro “super potere”; questi dolci e prolifici roditori, infatti, hanno una capacità di resistere all’alcol sovrumana, potendo tollerare concentrazioni (relative) di etanolo più che sufficienti a uccidere una persona. Per fare un esempio concreto, i criceti possono consumare in un giorno senza battere ciglio l’equivalente alcolico di 90 pinte di birra (o 21 bottiglie di vino) per una persona. A sottolinearlo è stato il dottor Tom Lawton, consulente di terapia intensiva presso il Bradford Institute for Health Research (Regno Unito), che in alcuni cinguettii su Twitter ha citato diversi studi dedicati alla straordinaria capacità di questi adorabili animali.

I criceti, di cui esistono una ventina di specie suddivise in sette generi (quella più diffusa come animale da compagnia è il criceto dorato di Siria – Mesocricetus auratus), hanno un’innata predilezione per l’alcol, probabilmente per due ragioni. Da una parte vi sarebbe il contenuto calorico di questa sostanza, non troppo lontano da quello del grasso; i criceti, infatti, diventano “cicciottelli” per affrontare i rigidi inverni, dunque un alimento che li aiuta a ingrassare è sicuramente apprezzato. Dall’altra vi sarebbe l’abitudine di fare scorte di frutti nelle tane, proprio per affrontare la stagione fredda; la frutta accumulata può fermentare e quindi i criceti potrebbero essersi adattati a sopportare “i fumi dell’alcol” sprigionati dalle riserve alimentari, in spazi scarsamente ventilati.

Brown Syrian hamster crawls into a large earthenware beer mug isolated on white background

 

Ovviamente questa incredibile resistenza all’alcol – possono consumare ben 20 grammi di etanolo per chilogrammo di peso al giorno – è legata a un formidabile fegato, che si è evoluto per filtrare questa sostanza e abbattere in modo significativo quella che finisce nella circolazione sanguigna. Alcuni studi hanno dimostrato l’efficienza filtrante del fegato dei criceti attraverso specifici esperimenti; dopo l’iniezione etanolo direttamente nel flusso sanguigno, infatti, gli esemplari sono subito andati incontro agli effetti di un’ubriacatura, risultando disorientati e cadendo sul fianco.

La predilezione dell’alcol per i criceti è stata verificata sperimentalmente anche nello studio “Tomato juice, chocolate drink, and other fluids suppress volitional drinking of alcohol in the female Syrian golden hamster” pubblicato su Physiology & Behavior; nella prima parte della ricerca i criceti (sei femmine) hanno dimostrato di preferire sempre l’alcol all’acqua, arrivando a consumare in un giorno l’equivalente in grammi di alcol di ben 90 pinte di birra per un essere umano. Per “strappare” i criceti dalla dipendenza dall’alcol gli scienziati hanno proposto loro diverse alternative, ma solo il frappè al cioccolato si è dimostrato davvero all’altezza della loro bevanda preferita. Anche lo studio “Adapting to alcohol: Dwarf hamster (Phodopus campbelli) ethanol consumption, sensitivity, and hoard fermentation” pubblicato su Behavioural Process ha dimostrato che i criceti sono spinti a preferire bevande molto alcoliche (non zuccherate) al posto dell’acqua; il consumo dell’alcol è stato ridotto quando è stata somministrata una dieta ricca di grassi, ma non quando la dieta era ricca di carboidrati.

 

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