Numero 13/2019

27 Marzo 2019

ITS Mastri Birrai di ieri e di oggi insieme per una lezione da EDIT Torino

ITS Mastri Birrai di ieri e di oggi insieme per una lezione da EDIT Torino

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Se un giorno hai realizzato che da grande vuoi fare il birraio e lo vuoi fare bene devi andare lì dove tutto ebbe inizio, nel borgo San Donato a Torino nella Piazza dei Mestieri. Sono ormai la quarta generazione i ragazzi che si diplomano al corso ITS Mastro Birraio, un progetto della Fondazione Agroalimentare per il Piemonte.

Li abbiamo incontrati tutti insieme da EDIT, un’altra realtà inedita a Torino, un concept innovativo che unisce il gusto della sperimentazione del food and beverage a quello della condivisione. I veterani, cioè i diplomati del primo anno che lavorano da EDIT, hanno fatto lezione ai nuovi di quest’anno.

 

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Vediamo chi sono, quali sono le loro passioni e interessi, perché hanno scelto questo corso,cosa pensano della birra artigianale, come percepiscono la qualità e dove si vedono in futuro.

Abbiamo incontrato Loris, 30 anni, che fa parte della prima generazione dei diplomati al ITS Mastro Birraio; oggi lavora da EDIT come responsabile della sala cotta:

La mia passione per la birra nasce da un homebrewer. Ho speso tanti anni a studiare indipendentemente la parte della birra, della produzione, dell’assaggio, la degustazione perché quando studi la birra non puoi pensare solo alla produzione ma devi guardarla nella sua complessità. Io e Marco, che fa il Publican qui da EDIT, volevamo aprire una nostra attività, ma ci siamo fermati prima: dovevamo fare un corso che ci desse delle conoscenze più approfondite per poter fare questo mestiere, così ci siamo iscritti all’ITS Mastro birraio di Torino. Ho fatto una parte del mio stage e poi ho anche lavorato al birrificio La Piazza con Riccardo Miscioscia. Ad un certo punto è arrivata l’offerta di EDIT: qui non c’era ancora niente, solo cemento, noi eravamo entusiasti e abbiamo accettato di sviluppare la parte birra che è anche la parte più popolare di EDIT.

 

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Il mondo della craftbeer, è un mondo sempre in crescita, molto interessante. Deve rimanere indipendente nelle sue idee. Deve essere un prodotto non troppo semplice, ma neanche troppo complesso. Per far espandere il craft le persone devono prima bere, poi capire che a parità di prezzo possono avere un prodotto fantastico senza passare per l’industria che appiattisce tutti i gusti. La parte che mi piace del craft è che è molto ampia ed è per questo difficile a volte starle dietro, ma allo stesso tempo estremamente stimolante.

Marco, 30 anni, uno dei primi diplomati del Corso ITS Mastro Birraio, oggi lavora da EDIT e fa il Publican.

Mi sono innamorato della birra dopo un viaggio in Australia. Tornato dal Australia io e Loris abbiamo cominciato a fare la birra in casa. Sei mesi dopo che facevamo la nostra birra abbiamo scoperto il corso di Mastro Birraio e ci siamo iscritti. Dopo il corso sono venuto a lavorare da EDIT sin dall’inizio di questo progetto. Fare il Publican è stato una scelta di vita perché vuol dire fare degli orari diversi dai altri. In Italia la figura del Publican è ancora sconosciuta e c’è un enorme potenziale specialmente nei ragazzi giovani che si affacciano a questo mondo. Il segreto di un buon Publican è di non finire mai di studiare, essere curiosi e non vivere di dogmi. Uno dei nostri maestri Michele Galati, a mio avviso, uno dei miglior Publican d’Italia, ci diceva sempre continuate sempre a sperimentare, continuate sempre a versare la birra in un altro bicchiere rispetto a quello canonico e vedere che effetto fa, qual è il risultato finale sul profilo aromatico. Quindi la base è la voglia di continuar a crescere e sperimentare sempre.Il futuro della craftbeer in Italia a mio avviso è sempre in crescita, bisognerebbe magari aprire meno birrifici epiù pub che la somministrano.

 

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Alessandro, 25 anni, secondo anno del Corso  ITS Mastro Birraio.

Provengo da Amelia provincia di Terni, Umbria. Faccio lo stagista, giro per l’Italia, al momento sono da Birrificio Bellazzi poi andrò a MalaRipe vicino a Macerata. Ho scelto questo corso perché da quando avevo 16 anni lavoravo nella ristorazione mentre studiavo; quindi ho iniziato ad avvicinarmi al mondo del food and beverage, organizzazione eventi; mi sono avvicinato anche al mondo della birra cosi l’ho scelta anche come tema per la mia tesi di maturità. Durante una vacanza a Parigi, un mio amico mi ha parlato del corso e così ho deciso di iscrivermi anche perché la birra la facevo già in casa e l’idea di formarmi mi piaceva molto. Sono molto contento della mia scelta, “Je ne regretterien” anche se sono a 600 km da casa… Il futuro della birra artigianale è sempre in crescita, bisogna rimanere sempre uniti e dare l’energia giusta, soprattutto nel nostro paese dove il settore enogastronomico ha una lunga storiaed è in continua crescita. Noi ragazzi che studiamo questo mestiere dobbiamo sostenerci e andare avanti!

 

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Davide 23 anni, primo anno ITS Mastro Birraio.

Sono di Torino. Mi sono diplomato all’istituto alberghiero, ho iniziato a studiare la ristorazione mi sono specializzato in cucina; poi ho cominciato ad appassionarmi anche al mondo del beverage. La birra mi ha colpito più che altro perché era più nascosta. La prima volta che ho assaggiato una birra mi sono chiesto: che cosa è? Ho capito che dovevo assaggiarla ancora perché non la conoscevo abbastanza. Da quel momento ho cominciato a informarmi di più, ho fatto la tesi di maturità su quest’argomento. Ho saputo del corso ma prima sono partito per la Francia a lavorare e fare esperienza in giro. Mi sono pentito di non essermi iscritto al corso e così mi sono iscritto l’anno successivo. Le cose che mi piacciano di più del corso sono il fatto che tanti docenti vengono dal mondo del lavoro. Non ho le idee tanto chiare per il futuro, ma la cosa che so oggi è che voglio studiare e conoscere di più questo mondo.

In questo mondo apparentemente fatto da uomini abbiamo incontrato due splendide ragazze piene di entusiasmo: Anna e Federica, anche loro al primo anno di ITS Mastro Birraio.

 

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Anna, ha 20 anni, arriva da Giaveno, in provincia di Torino. Ho frequentato l’Istituto Agrario e l’argomento birra l’abbiamo trattato anche durante le lezioni di scuola. Mi ha sempre interessato il mondo del vino, ho visitato cantine e birrifici: rimanevo sempre affascinata dai racconti che facevano, così mi sono iscritta al corso per poter studiare e poi raccontare questo mondo. Sono contenta della scelta che ho fatto, mi piacciono soprattutto le lezioni pratiche e di sperimentazione. Mi sento abbastanza a mio agio in questo mondo maschile, anche perché i miei colleghi sono simpatici.

 

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Federica, astigiana: sicuramente è un mondo prettamente maschile e dobbiamo farci sentire anche noi donne e essere toste! Per me craftbeer, vuol dire artigianalità. Un modo che è stato rivalutato negli ultimi anni. Le persone puntano di più sulla qualità, sono più informate e cercano di capire da dove arrivano i prodotti e non si fermano solo alla parte di degustazione. La materia prima per me importante io voglio partire da li. È molto importante anche comunicare e saper vendere il prodotto in modo adeguato. Nel futuro mi vedo nel settore del beverage!

 

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Lina Zadorojneac
Info autore

Lina Zadorojneac

Nata in Moldavia, mi sono trasferita definitivamente in Italia per amore nel 2008. Nel 2010 e 2012 sono arrivati i miei due figli, le gioie della mia vita: in questi anni ho progressivamente scoperto questo paese, di cui mi sono perdutamente infatuata. Da subito il cibo italiano mi ha conquistato con le sue svariate sfaccettature, ho scoperto e continuo a scoprire ricette e sapori prima totalmente sconosciuti. Questo mi ha portato a cambiare anche il modo di pensare: il cibo non è solo una necessità, ma un piacere da condividere con la mia famiglia e gli amici. Laureata in giurisprudenza, diritto internazionale e amministrazione pubblica, un master in scienze politiche, oggi mi sono di nuovo messa in gioco e sono al secondo e ultimo anno del corso ITS Gastronomo a Torino, corso ricco di materie interessanti e con numerosi incontri con aziende produttrici del territorio e professionisti del settore. Il corso ha come obiettivo la formazione di una nuova figura sul mercato di oggi: il tecnico superiore per il controllo, la valorizzazione e il marketing delle produzioni agrarie e agro-alimentari. Così ho iniziato a scrivere per il Giornale della Birra, occasione stimolante per far crescere la mia professionalità.