Numero 07/2023

13 Febbraio 2023

Il giro del mondo in… tante birre: Angola

Il giro del mondo in… tante birre: Angola

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Come promesso si ritorna nel continente africano per esplorare un paese a dir poco “maestoso”: l’Angola. Il nome deriva, infatti, dalla parola “Ngola”, un termine usato come forma di rispetto verso i sovrani dell’antico regno Ndongo. In Italiano può significare sia “forza” che “maestà”.

Purtroppo questo paese ha conosciuto periodi molto bui che ne hanno rallentato lo sviluppo. Prima, Il colonialismo portoghese (fine 1400-1975) che portò pace e prosperità ma anche conflitti interni e schiavismo. Poi, la violenta guerra civile scoppiata all’alba dell’indipendenza (1975) e terminata solo nel 2002. Negli ultimi anni, i forti rapporti economici con la Cina hanno ribaltato la parabola discendente, facendo scendere l’indice di povertà e assicurando all’Angola il più alto tasso di crescita del continente.

Quindi sorge una domanda: il settore birrario avrà resistito a tutte queste vicissitudini?…Scopriamolo insieme.

LA STORIA DELLA BIRRA IN ANGOLA

All’indomani dell’indipendenza, tutte le principali aziende vennero nazionalizzate, stessa sorte toccò all’industria della birra. Nel 1980 nacque l’Empresa Nacional de Cervejas de Angola (ENC), un gruppo di proprietà dello Stato comprendente quattro birrifici storici (Cuca, Nocal, Eka e Ngola) poi privatizzato nel 2005. Poco dopo, queste quattro aziende furono rilevate da Groupe Castel, leader francese nella distribuzione e produzione di bevande e alcolici.

Ad oggi, il mercato brassicolo è totalmente in mano a colossi industriali locali ed internazionali. Le birre più prodotte sono le classiche lager di stampo tedesco: chiare, facili da bere e con bassa gradazione alcolica. Il consumo pro-capite di birra si attesta intorno ai 65 litri/anno (dati 2010) e la produzione nazionale ha toccato, nel 2014, gli 11 milioni di ettolitri. La maggior parte delle birre in bottiglia sono disponibili anche nel particolare formato da 310 ml.

QUALI SONO I BIRRIFICI PIU’ IMPORTANTI IN ANGOLA?

  1. Il primo birrificio in Angola: CUCA

 

 

Birrificio fondato nel 1947 a Luanda, la capitale dell’Angola. CUCA è l’acronimo di “Companhia União de Cervejas de Angola”. Dopo l’indipendenza, l’azienda è stata nazionalizzata e ora è di proprietà del colosso francese Groupe Castel.

CUCA: birra iconica del birrificio. Lager chiara, dal colore giallo dorato. Servita ghiacciata è la birra angolana per eccellenza. Gradazione alcolica 4,5%

CUCA RUIVA: lager ambrata. In portoghese, infatti, “ruiva” significa rossa, fulva. Le note maltate bilanciano la componente più amara data dal luppolo. Gradazione alcolica 5,9 %

CUCA PRETA: una birra scura che ricorda la tradizione tedesca delle Dunkel, “preta” in portoghese vuol dire nero. Gradazione alcolica 5,2%.

  1. Il birrificio con un legame italiano: NOVA EMPRESA DE CERVEJAS DE ANGOLA

 

 

Nova Empresa De Cervejas De Angola fondato a Luanda nel 1960, ma ora di proprietà di Groupe Castel, ha un rapporto particolare con il nostro paese, anzi con il nostro cinema. Il birrificio, infatti, appare nella commedia memorabile “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”, girata dal regista Ettore Scola in Angola alla fine degli anni ’60, con protagonisti Alberto Sordi e Nino Manfredi. In alcune scene si vedono i magazzini del birrificio e i camion carichi di casse e barili. Durante la scena dell’inseguimento del rinoceronte, il logo aziendale spicca sul furgone in corsa.

 

 

NOCAL: birra chiara in stile Pils. È la seconda birra più venduta in Angola dopo Birra Cuca. Gradazione alcolica 5%

  1. Il birrificio dedicato alle donne: SODIBA

 

 

SODIBA (Sociedade de Distribuição de Bebidas de Angola) è una società di distribuzione di bevande nata nel 2014 a Bom Jesus, vicino alla capitale. Nel 2017 ha iniziato a produrre la birra portoghese “Sagres” e ha creato un nuovo marchio “Luandina”. La prima birra dedicata alle donne angolane che vogliono farsi strada in una società ancora fortemente maschilista. Ad oggi, purtroppo, la situazione di questo progetto non è delle migliori. I proprietari del birrificio Sodiba sono la figlia dell’ex presidente José Eduardo Dos Santos, Isabel Dos Santos, la donna più ricca d’Africa, e suo marito. L’imprenditrice, nel 2020, è stata accusata di corruzione e riciclaggio, le indagini sono ancora in corso.

LUANDINA: birra chiara in stile Pils dal colore giallo paglierino. Gradazione alcolica: 5%

SAGRES: birra lager chiara con sentori erbacei e maltati. Gradazione alcolica: 5%

SAGRES PRETA: la versione scura della Sagres classica. Note di caramello e frutta secca. Gradazione alcolica: 4,1%

SAGRES BOHEMIA: birra ambrata di ispirazione tedesca che può ricordare una Marzen. Gradazione alcolica: 6,2%

  1. Il birrificio che usa una materia prima “preziosa”: EMPRESA ANGOLANA DE CERVEJAS

 

 

Birrificio storico fondato nel 1969 nella città di Dondo, nel nord del paese. Fa parte di Groupe Castel e produce le sue birre usando le acque cristalline del fiume Kwanza, il più importante dell’Angola, una risorsa naturale talmente preziosa da dare il nome anche alla moneta ufficiale adottata dopo l’indipendenza.

EKA: una lager chiara che fa uso anche di cereali non maltati. Gradazione alcolica 5%

EKA CHILL: lanciata nel 2021 è una birra radler che prevede l’aggiunta di limoni. Gradazione alcolica 2%

  1. Il birrificio più “forte” dell’Angola: N’GOLA

Birrificio fondato nel 1974 nella città meridionale di Lubango. N’gola, come già riportato all’inizio dell’articolo, significa “forza” e questa azienda storica ha voluto omaggiare il suo paese, che ha resistito a tante avversità, dedicandogli la sua birra-simbolo. Come avrete ormai capito, oggi il birrificio è di proprietà di….indovinate un po’? Groupe Castel…e chi senno’!!!

N’GOLA: lager chiara, con note lievi di malto e una discreta luppolatura nel finale. Prodotta con l’acqua pura di montagna dell’area del Tundavala. Gradazione alcolica 5%

  1. Il birrificio antagonista: REFRIANGO

Refriango è nato nel 2002 come distributore di prodotti alimentari e bevande. Nel 2016 decide di ampliare il suo portfolio creando un proprio marchio di birra. Attualmente, Refriango e Groupe Castel sono i due principali attori nel settore beverage.

TIGRA: una lager chiara in pieno stile angolano. Gradazione alcolica 5%

  1. Il birrificio più “orientale” dell’Angola: LUANDA BREWERY

Birrificio fondato nel 2014 a Viana, area industriale della capitale Luanda. Il progetto è stato finanziato da un fondo d’investimento cinese (CIF) che ha acquistato l’impianto di produzione direttamente dalla Germania.

BELA: birra in stile Pils dallo slogan vincente “A vida è Bela”, cioè la vita è bella. Gradazione alcolica 5,5%

 

Ho trovato molto interessante il panorama brassicolo dell’Angola, non tanto per la varietà degli stili proposti, in effetti ho descritto praticamente solo lager e pils, ma per la storia che c’è dietro ad ogni birrificio. Gli anni della colonizzazione e della guerra civile hanno profondamente segnato la vita del paese e forse birre così semplici e facili da bere rappresentano la leggerezza e la spensieratezza con cui vorrebbe vivere, finalmente, il popolo angolano.

Ah mi dimentico sempre un pezzo!….so che sentite già la mancanza di Groupe Castel! E allora ecco le ultime due chicche birrarie. Il gruppo francese produce anche:

33’ EXPORT: marchio lanciato per la prima volta da Brasseries et Glacières d’Indochine (B.G.I addirittura nel 1875. Birra lager chiara diventata sponsor del campionato di calcio delle nazioni africane. Gradazione alcolica 5%

DOPPEL MUNICH: lager scura con sentori di caffè e cioccolato. Gradazione alcolica 6,5%

Alla prossima tappa!

 

Siti internet e pagine social di riferimento:

https://grupocastelangola.com/

https://www.sodiba.com

https://www.facebook.com/CervejaNocal

https://www.facebook.com/cervejacuca

https://www.facebook.com/CervejaEka

https://www.facebook.com/cervejatigra

https://www.facebook.com/cervejangola

https://www.facebook.com/CervejaBelaFl

 

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Federica Russo
Info autore

Federica Russo

Sono nata a Genova nel lontano…ma che lontano…nel “vicinissimo” 1976 da una famiglia chiacchierona e rumorosa, ecco perché mi piace parlare, comunicare e condividere.
Chi nasce in una città di mare sa che si porta dentro una curiosità tutta speciale come quella dei marinai e navigatori che tutti i giorni salpano verso nuove mete, terre e avventure. Curiosità che rimane per sempre e che caratterizza ogni aspetto della vita arricchendola giorno per giorno. La famiglia, le passioni, i traguardi, il lavoro vengono così conditi con quel “quid” che rende tutto più sfizioso.
La curiosità infatti mi ha portato a studiare 3 lingue (inglese, spagnolo e francese) per non sentirmi fuori luogo ovunque volessi andare e mi ha fatto laureare in Geografia per avere ben chiara in testa la mappa del mondo ed evitare di perdermi.
La curiosità mi ha fatto lavorare in ambiti molto diversi tra loro: commercio al dettaglio, operatore GIS nel settore dei sistemi informativi territoriali, progettista di impianti di depurazione acque reflue.
La curiosità, infine, è stata anche la spinta che mi ha fatto passare da semplice amante della birra a Sommelier. Ho completato il percorso formativo con la Scuola Italiana Sommelier (S.I.S.) e sono diventata Sommelier Professionale 3° livello. Essere sommelier della birra non lo considero un traguardo ma solo l’inizio di un lungo percorso di formazione, di conoscenza che non finirà mai, infatti ho cominciato lo stesso percorso formativo anche con l’Associazione Italiana Sommelier (A.I.S.), seguo i corsi e le monografie di UB Academy, per non parlare dei libri che “bevo” tutto d’un fiato!!! Alcuni autori della mia libreria: Michael Jackson, Lorenzo “Kuaska” Dabove, Randy Mosher…tanto per citare qualche pilastro.
La possibilità di poter scrivere per il Giornale della Birra mi dà modo di condividere con voi la mia passione birraria attraverso interviste, curiosità, abbinamenti birra-cibo e tanto altro, il tutto impreziosito da un sorriso e da un punto di vista diverso….quello femminile!