Numero 08/2022

22 Febbraio 2022

Finalmente si gioca….a tutta birra!!!

Finalmente si gioca….a tutta birra!!!

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Le feste natalizie sono ormai un lontano ricordo, anche se sono trascorse poche settimane: i pranzi e le cene di una durata imbarazzante, i regali sbagliati e le facce di circostanza, il solito zio che si addormenta a tavola, la tombola e la classica battuta dopo il primo numero estratto…Ambo!!!

Ma c’è un momento topico delle feste che divide inevitabilmente gli invitati. È preceduto dalla consueta domanda: “E adesso che facciamo?” e la fatidica risposta è sempre la stessa: “Dai giochiamo a un gioco di società!”. A questo punto c’è chi è preso da un entusiasmo esagerato e c’è invece chi preferisce dormire a braccia conserte con lo zio piuttosto che partecipare.

Io faccio parte della prima fazione e quindi, presa da un impeto ludico, vi voglio presentare alcuni giochi da tavolo, ma non i soliti che conosciamo tutti…quelli a tema birrario! Ebbene sì esistono anche quelli e sono veramente tanti: dai più semplici e rapidi a quelli più impegnativi che fanno fumare le meningi.

La mia piccola rassegna è dedicata a quelli che mi hanno colpito di più per le grafiche, la storia o l’ambientazione. In più ho voluto aggiungere anche uno stile di birra da abbinare per entrare ancor meglio nell’atmosfera.

Esistono giochi in cui possiamo vestire i panni, o per meglio dire la tonaca, di monaci che devono gestire il proprio monastero.

In “HEAVEN & ALE” bisogna far fiorire l’economia della propria abbazia, sapendo gestire al meglio le materie prime a disposizione e carpire i segreti per produrre la birra perfetta. E’ ambientato in Belgio a cavallo tra il XIV e XV secolo e quindi la birra da abbinare è sicuramente una trappista belga.

 

Oppure in “ORA ET LABORA” di Uwe Rosenberg (rivoluzionario autore tedesco di giochi da tavolo) insieme al priore e a due chierici possiamo produrre risorse, costruire edifici e gestire gli insediamenti vicini al monastero, praticamente possiamo creare una vera e propria impresa. Si possono scegliere anche due ambientazioni diverse: Irlanda, dove l’economia si basa sulla produzione di whisky e birra oppure Francia dove si producono pane e vino.  Siccome immagino già dove ricadrà la scelta, durante la partita ci si può godere una bella Irish Stout.

Ma la birra non ha solo un’origine ecclesiastica, alla base, infatti, c’è sempre il duro lavoro dei campi e allora in “HALLERTAU” (nuovissimo titolo di Rosenberg), diventiamo il capo di un piccolo villaggio nell’omonima regione tedesca della Bavierache ha dato il nome ad uno dei quattro luppoli nobili, appunto l’Hallertau. Dobbiamo far crescere il nostro paesello, rifornendo botteghe con i prodotti agricoli, allevando pecore, investendo nelle fabbriche locali e gestendo i lavoratori. I campi si possono coltivare anche con orzo e luppolo e quindi la birra migliore per dissetarci durante le fasi impegnative del gioco non può che essere una Helles o una Kellerbier, due classici stili tedeschi.

Restando sempre in Germania, se piace l’atmosfera che si respira nelle tipiche locande, allora “LE TAVERNE DI VALFONDA”è quello che ci vuole. Impersoniamo il proprietario di una taverna impegnato costantemente a migliorare il proprio locale, assumendo i migliori tra mastri birrai, cuochi e camerieri che aumentanola qualità del servizio offerto. In questo modo tra i nostri clienti ci saranno anche i nobili della città che faranno aumentare il prestigio della locanda. Per accompagnare un tradizionale menù tedesco con bratwurst, patate e stinco, ci vuole una birra Weiss che sta proprio bene anche con l’ambientazione del gioco.

Per chi invece si produce la birra in casa e sogna da una vita di vincere un concorso birrario cosa c’è di meglio se non “HOMEBREWERS”. Qui bisogna produrre quattro birre di stile diverso per partecipare a ben due festival e far conoscere, così, le ricette più particolari. Se le birre soddisferanno i palati sempre più esigenti dei giudici, si diventerà il miglior homebrewer dell’anno, magari vincendo una medaglia grazie ad una IPA (India Pale Ale) e quindi ce ne possiamo bere una per festeggiare la vittoria.

 

Vincere un concorso per homebrewer non basta? Le ambizioni sono più grandi? Allora grazie a “BREWCRAFTERS” possiamo diventare i proprietari di un birrificio artigianale con tutti gli onori e gli oneri del caso. Infatti, dobbiamo impegnarci a gestire i nostri collaboratori, ottimizzare le linee di produzione e creare una strategia per contrastare la concorrenza sempre più agguerrita. Ma tutto questo servirà ad aumentare la nostra reputazione e soprattutto a produrre la birra migliore, quella più particolare…tipo una Pumpkin Ale.

E le birre più originali sono anche le protagoniste di “DICE BREWING”. Per essere il mastro birraio più bravo bisogna saper scegliere quegli ingredienti che rendano uniche le birre: malti chiari, malti scuri, luppoli, spezie, frutta e miele. Ma non finisce qui, tutto questo sarebbe inutile se il mastro birraio non avesse a disposizione un maltificio, un luppoleto, una scuola di specializzazione e addirittura un dipartimento dei semi. Con tutte queste spezie, mi è venuta voglia di una Saison!

Ancora non è abbastanza? Cosa volete? Un impero della birra?…Detto fatto, con “BEER EMPIRE” ci si trasforma in veri e propri manager del comparto brassicolo. Non solo bisogna gestire al meglio le materie prime e il personale del birrificio ma dobbiamo saper leggere le oscillazioni del mercato, prevedere i trend e tenere sott’occhio i gusti preferiti dei giudici dei concorsi. La scalata al successo è assicurata se si soddisfa la domanda dei consumatori producendo le birre più buone e se si vincono i festival birrari. Ma tutto questo sembra parecchio stressante e allora per allentare la tensione una Bock è quello che ci vuole.

 

Per staccare la spina da tutto questo lavoro, è necessario volare con la fantasia e allora tuffiamoci in una classica atmosfera fantasy e immergiamoci nel regno fantastico di Brumancia. In “DRAGON BREW”si sceglie di appartenere ad una popolazione dotata di abilità specifiche (umani, giganti, goblin, nani, orchi e maghi) e si diventa mastro birraio per vincere il primo premio al festival della birra di Dragon’sKeep. Si costruisce il birrificio, si spende oro per comprare ingredienti esotici e migliorare le ricette e si coltivano i cereali. Praticamente è come essere un birraio nel mondo di Dungeons&Dragons!!! Da bere sarebbe perfetto un Braggot ma va molto bene anche una BelgianHoney Ale.

Sempre in tema fantasy c’è “BEER AND VIKINGS”, un gioco di carte ambientato nei gelidi fiordi del nord all’interno di una locanda. Il nome del gioco è tutto un programma: siamo dei selvaggi ed assetati guerrieri vichinghi che non si fermano davanti a nulla pur di bersi l’ultimo boccale di birra rimasto sul tavolo. Ma bisogna fare molta attenzione perché più beviamo più perdiamo la capacità di usare le nostre risorse (abilità, poteri, armi e oggetti), quindi bisogna saper gestire bene le bevute e la lucida strategia. Il vichingo più ubriaco, cioè quello che ha raccolto più pedine-birra, vince la partita. Secondo voi cosa ci sarà dentro ai boccali? Secondo me una Gotlandsdricka oppure una Farmhouse Ale norvegese.

 

E per finire il classico dei classici…BREW-OPOLY”. Ve lo ricordate Monopoli? (ma che domande faccio!!!) Ecco questo gioco si basa sulla stessa logica ma invece di comprare case, alberghi e incassare le rendite, qui si comprano brew-pub e micro-birrifici per far aumentare il valore delle proprietà. Attenzione come sempre agli “imprevisti” o le “probabilità” a tema birrario che qui sono rappresentati da due mazzi di carte denominati “bicchiere” e “bottiglia”, e poi non c’è il pericolo di finire in prigione perché qui al massimo ci si gode un bell’happy hour!!! Magari con una fresca e dissetante Pilsner.

 

State tranquilli, in rete ne troverete anche molti altri, per tutti i gusti e per tutte le tasche!!! Buon divertimento e buone bevute!!!

 

N.B. Le immagini sono indicative e potrebbero non riferirsi alla versione del gioco attualmente in vendita.

 

 

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Federica Russo
Info autore

Federica Russo

Sono nata a Genova nel lontano…ma che lontano…nel “vicinissimo” 1976 da una famiglia chiacchierona e rumorosa, ecco perché mi piace parlare, comunicare e condividere.
Chi nasce in una città di mare sa che si porta dentro una curiosità tutta speciale come quella dei marinai e navigatori che tutti i giorni salpano verso nuove mete, terre e avventure. Curiosità che rimane per sempre e che caratterizza ogni aspetto della vita arricchendola giorno per giorno. La famiglia, le passioni, i traguardi, il lavoro vengono così conditi con quel “quid” che rende tutto più sfizioso.
La curiosità infatti mi ha portato a studiare 3 lingue (inglese, spagnolo e francese) per non sentirmi fuori luogo ovunque volessi andare e mi ha fatto laureare in Geografia per avere ben chiara in testa la mappa del mondo ed evitare di perdermi.
La curiosità mi ha fatto lavorare in ambiti molto diversi tra loro: commercio al dettaglio, operatore GIS nel settore dei sistemi informativi territoriali, progettista di impianti di depurazione acque reflue.
La curiosità, infine, è stata anche la spinta che mi ha fatto passare da semplice amante della birra a Sommelier. Ho completato il percorso formativo con la Scuola Italiana Sommelier (S.I.S.) e sono diventata Sommelier Professionale 3° livello. Essere sommelier della birra non lo considero un traguardo ma solo l’inizio di un lungo percorso di formazione, di conoscenza che non finirà mai, infatti ho cominciato lo stesso percorso formativo anche con l’Associazione Italiana Sommelier (A.I.S.), seguo i corsi e le monografie di UB Academy, per non parlare dei libri che “bevo” tutto d’un fiato!!! Alcuni autori della mia libreria: Michael Jackson, Lorenzo “Kuaska” Dabove, Randy Mosher…tanto per citare qualche pilastro.
La possibilità di poter scrivere per il Giornale della Birra mi dà modo di condividere con voi la mia passione birraria attraverso interviste, curiosità, abbinamenti birra-cibo e tanto altro, il tutto impreziosito da un sorriso e da un punto di vista diverso….quello femminile!