Numero 45/2022

8 Novembre 2022

Atoms Brewing: il birrificio “in viaggio”

Atoms Brewing: il birrificio “in viaggio”

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Oggi voliamo in provincia di Padova, dove da poco meno di due anni, è attivo il marchio Atoms Brewing. Grazie a Federico, uno dei soci, vi portiamo a conoscere questa giovane realtà.

 

Ciao ragazzi e benvenuti sul Giornale della Birra. Chi si cela dietro al marchio Atoms, come e quando siete nati?

Siamo 4 ragazzi padovani, dai 26 ai 30 anni, appassionati di birra artigianale. Da sempre curiosi, da sempre in movimento, abbiamo iniziato a studiare i processi produttivi e girare Italia ed Europa una decina di anni fa. Abbiamo quattro personalità estremamente diverse ma (fortunatamente) complementari. Io (Federico) sono probabilmente il più nerd. Ingegnere ambientale di professione, mi occupo della stesura delle ricette e della gestione dei social, oltre che studiare continuamente processi produttivi e materie prime. Gianluca A., psicologo di formazione e digital advisor, segue il commerciale. Alberto, ingegnere elettrico, segue la parte logistica e informatica. Infine Gianluca B., libero professionista, si occupa di logistica e produzione.

Abbiamo un background simile a molti altri nel settore: abbiamo frequentato corsi, partecipato come volontari a vari festival in Italia ed Europa (EurHop, Woodscrak, MASH etc) e chiaramente, abbiamo iniziato a spignattare in taverna. Cotta dopo cotta, come ogni homebrewer, abbiamo affinato tecniche e ricette continuando senza sosta a studiare. Dopo qualche anno di birre da lavandino e birre che ci hanno entusiasmati, abbiamo deciso di provare a produrre qualche litro in più e, a dicembre 2020, in piena pandemia, abbiamo deciso di iniziare a produrre in un vero impianto professionale. Oggi siamo un birrificio in itinere, un po’ gipsy, poiché non possediamo un impianto ma noleggiamo impianti di altri birrifici artigianali , una beerfirm insomma.

 

Da dove nascono nome e logo e quali birre avete in gamma al momento?

Il nostro nome nasce dall’unione delle nostre personalità alla vision aziendale: come gli atomi siamo sempre in movimento, alla continua ricerca di un nuovo equilibrio da raggiungere tramite continui legami. Il progetto Atoms Brewing infatti nasce come un cammino di crescita, con la mission di creare una rete tra noi, i nostri collaboratori e i nostri clienti. Nel far ciò puntiamo a minimizzare l’impatto ambientale e a valorizzare l’aspetto sociale della birra artigianale. Inoltre ogni anno avviamo un diverso charity project a sostegno di una ONG da noi selezionata, per poter dare -nel nostro piccolo- un contributo concreto alla nostra società.

Il nostro logo invece è un tetraedro stilizzato, visto in prospettiva. Esso rappresenta sia le 4 anime che compongono Atoms Brewing, sia la configurazione spaziale di una particolare molecola che rappresenterà (speriamo) il futuro del nostro progetto brassicolo.

Per quanto riguarda le birre in gamma, per il momento produciamo solo one-shot. Il motivo di questa scelta si trova nella nostra filosofia, volta al cambiamento continuo e alla ricerca di nuovi equilibri. Le ultime nostre 4 release sono state una Vienna Lager, una NEIPA, una Session NEIPA e una Kellerbier.

Birre ben luppolate e stili prevalentemente tedeschi. Altre birre in cantiere?

Per il momento stiamo caratterizzando le nostre birre per facilità di beva, seppur prodotte con luppolature importanti. Presto, dopo una lunga fase di sperimentazione, ci uniremo anche noi al dark-side.

 

Avete puntato molto sulla grafica delle vostre birre, la scelta della lattina è collegata?

Amiamo comunicare e raccontare le storie che si nascondono dietro ogni nostra birra, per queste ragioni abbiamo deciso di dare grande importanza all’aspetto grafico. La scelta della lattina, in particolare in formato 440ml è stata fatta per garantire la massima qualità del prodotto e la più alta sostenibilità ambientale, agevolando anche il consumatore finale che può beneficiare del miglior rapporto quantità/prezzo. Il confezionamento in lattina ci permette di minimizzare i fenomeni ossidativi, aumentare del 43% i volumi di trasporto riducendo del 15% il peso totale e dunque le emissioni in atmosfera (rispetto alle bottiglie in vetro da 330ml ). Inoltre l’alluminio confrontato col vetro è al 100% riciclabile (non si hanno perdite di processo ) e richiede minor energia per il riciclo. Infine, abbiamo scelto questo formato per ridurre i costi: a parità di volume difatti, con la lattina da 440ml usiamo meno materia prima ed energia, e dunque possiamo ridurre i costi al litro.

 

Dove volete arrivare e quali sogni avete nel cassetto?

Attualmente vogliamo crescere, sotto ogni aspetto. Vogliamo continuare ad allargare la nostra rete e a migliorare i nostri prodotti. Un domani invece ci piacerebbe produrre in prima persona, per poter valorizzare al 100% la nostra filosofia: produrre birra sociale, eco-friendly e inclusiva.

Un’ultima domanda. C’è una birra che vi ha colpito più di altre, oltre ad un luogo, in questi anni da appassionati?

Difficile isolare un solo momento in tutti questi anni, con tutti questi legami creati. Sicuramente però un posto speciale nel nostro cuore è stato il primo amore: il Woodscrak, festival del birrificio CRAK a Padova. Lì ci siamo per la prima volta innamorati a tal punto da dire: d’ora in avanti vogliamo bere solo birra artigianale. Le birre che ci hanno dato queste emozioni sono state sicuramente le IPA Cannonball, di Magic Rock Brewing, e Guerrilla di CRAK.

 

 

Ringrazio Federico e i ragazzi di Atoms Brewing, per la disponibilità.

Maggiori informazioni: www.atomsbrewing.it

 

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Christian Schiavetti
Info autore

Christian Schiavetti

Classe 1986, originario di Lecco, città che amo in tutto, dal suo lago alle sue magnifiche montagne.

Ho iniziato presto ad appassionarmi al mondo della birra, grazie ad un amico più grande, che mi regalava i primi sottobicchieri, e mi innamorai poi della collezione di birre del fratello. Iniziai poi io stesso a collezionarle. Oggi ne conto circa 1000 – 1100, oltre a bicchieri e altro.

Un’osteria in paese e le prime birre belghe, Kasteel, Kwack, Delirium, Chouffe, le prime trappiste , la Gouden Draak e le prime Baladin, fu amore. Presa la patente, la mia “ scuola” è stata l’Abbazia di Caprino Bergamasco del grande Michele Galati.

I primi viaggi ho iniziato a farli nel 2010, in Belgio per una settimana e li mi innamorai del Lambic; non ho più smesso di viaggiare: Belgio, Franconia, Baviera, Austria, Irlanda, Francia del nord e ovviamente Italia.

Navigo e leggo spesso sul web riguardo questo mondo, dal 2011 faccio birra in casa. Dopo i kit, grazie a un corso MOBI e a due giorni con Pietro del Carrobiolo, sono passato a all grain con buoni risultati.

Come detto, amo viaggiare appena posso e la birra non manca mai, da singoli eventi a locali famosi, dai piccoli birrifici a ben più lunghi beer tour che mi auto-programmo.

Amo le birre luppolate, e quelle parecchio alcoliche, che spesso dimentico in cantina per anni.

Da gennaio 2015 è nato quasi per gioco il mio blog, BIRREBEVUTE365 , supportato dalla mia pagina facebook, dove scrivo singole recensioni di birra, oltre ai miei viaggi e alle partecipazioni a fiere ed sagre, oltre ad un calendario eventi sempre aggiornato.

In futuro vorrei, visto che tra gli amici c’e già chi lavora in questo campo, poter fare della birra un lavoro dalla beer firm al birrificio, o un beer shop, o perchè no scrivere e viaggiare per la birra!!

Potete visitare anche il mio blog: www.birrebevute365.blogspot.it