Numero 10/2019

7 Marzo 2019

Keg: il fusto 2.0!

Keg: il fusto 2.0!

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Ogni consumatore appassionato, quando sente parlare di birra focalizza nella propria mente il classico fusto in acciaio: lucente, con la classica impugnatura, riconoscibile ed inconfondibile contenitore dei momenti di festa accompagnati da una buona bevuta. Un classico, che sembra legato indissolubilmente ai birrifici artigianali ed industriali. Ma anche questo classico contenitore della birra, si è evoluto ed inesorabilmente le nuove esigenze della logistica lo stanno mandando poco a poco in pensione. Ebbene sì, anche la birra sembra cedere alle lusinghe della “plastica”.
Ma sarà un ripiego di scarsa qualità? Un cedere alle logiche dell’usa e getta? Una scelta che porta vantaggi economici, a sfavore del rispetto dell’ambiente?

Domande lecite, ovviamente, alle quali abbiamo cercato di dare risposta grazie alla disponibilità di Sergio Sonzogni; amministratore delegato di PolyKeg s.r.l., azienda leader in Europa nella produzione di fusti monouso in PET per varie applicazioni nel settore delle bevande alla spina.

 

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Sig. Sonzogni, PolyKeg è una azienda oggi nota praticamente a tutti i mastri birrai del nostro Paese, sia di chi lavora nella grande industria, sia a livello artigianale. Quale è la vostra esperienza specifica nel settore delle bevande?
PolyKeg® S.r.l. fa parte di un gruppo con esperienza decennale nel settore dei contenitori in PET per uso alimentare, dall’acqua, al latte all’olio da cucina. Siamo stati i primi a sviluppare questo tipo di packaging aggiudicandoci l’oscar dell’Imballaggio nelle edizioni 2001 e 2004. Numerosi anni di sviluppo e di test hanno portato l’innovazione nei fusti per spillatura, permettendoci di realizzarli in materiale plastico, monouso, riciclabile e compatibile con i sistemi di riempimento e spillatura già esistenti. L’esperienza maturata ci permette oggi di commercializzare un imballo di qualità; leggero ma resistente e totalmente sicuro, ormai presente in tutto il mondo.

 

Parlare dei vostri prodotti e delle specificità che li caratterizza, non può prescindere però da un discorso più generale che mette oggi a confronto la tecnologia del classico fusto in acciaio dal moderno fusto in plastica. Quali sono i pro ed i contro dei due sistemi?
I nostri fusti pesano in media 1,3 kg rispetto ai 10 kg dei fusti tradizionali, sono più facili da manipolare e trasportare, con un’inferiore incisione sui costi di magazzino e trasporto.
I fusti in acciaio, oltre ad essere pesanti e difficili da movimentare, sono inoltre forniti dietro cauzione e vanno restituiti, richiedono perciò un viaggio di ritorno, continue manutenzioni e una fase pulizia e flussaggio per il riutilizzo. Questo rende in pratica antieconomico spedire lontano ciò che si imbottiglia. I fusti monouso PolyKeg®, essendo a perdere e riciclabili, agevolano l’utente finale riducendo quasi a zero questi svantaggi offrendo nuove opportunità di business verso nuovi mercati.

 

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L’uso del vuoto a rendere, obbligatorio per i fusti in acciaio, quindi, non è da considerare una scelta più economica e conveniente, anche per il rispetto dell’ambiente?
La scelta del fusto monouso è indubbiamente una soluzione sostenibile sotto diversi punti di vista. La leggerezza dei fusti monouso permette di ottimizzare la logistica, ridurre i mezzi di trasporto impiegati, evitare il reso dei fusti vuoti e le successive fasi di lavaggio e flussaggio con notevole riduzione dell’inquinamento ambientale. È importante sottolineare inoltre che ogni singolo componente del fusto PolyKeg®, inclusa la molla della valvola, è realizzato in materiale plastico. Questo ne consente una pratica separazione facilitandone il successivo riciclo.

 

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PolyKeg® per venire incontro alle esigenze dei differenti canali di distribuzione e dei mastri birrai ha lanciato sul mercato nuove linee di contenitori, che differiscono per volume. Quale aspettativa vi permette di soddisfare nello specifico settore della birra?

Abbiamo un portfolio clienti davvero ampio e diversificato; passiamo dai micro birrifici artigianali, i primi ad aver abbracciato la nostra proposta, alle realtà produttive industriali. E’ quindi fondamentale riuscire a rispondere a qualsiasi necessità del mercato con una gamma di fusti quanto più ampia e trasversale; per questo l’offerta PolyKeg® è in continua implementazione! Il nuovo formato slim dal diametro ridotto consente importanti vantaggi logistici, commerciali ed economici in termini di manipolazione, stoccaggio e trasporto dei fusti; il formato 12L, nuovo membro della famiglia PolyKeg risponde ai nuovi trend come quello delle birre speciali ma anche del vino al bicchiere e prodotti di nicchia a basso consumo.

 

Maggiori informazioni sui prodotti PolyKeg® al sito web aziendale: www.polykeg.com

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!