Numero 23/2020

1 Giugno 2020

Sara Provenzano, la birraia del Birrificio dell’Etna

Sara Provenzano, la birraia del Birrificio dell’Etna

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Durante questi mesi in cui vi abbiamo fatto conoscere tante donne attive sulla scena birraria italiana abbiamo constatato quanto sono preparate, forti e ambiziose. Le donne come gli uomini amano la birra e tante di loro lavorano in questo campo, esercitando i mestieri che una volta erano coperti solo da figure maschili: publican, mastro birraio, commerciale, tecnico, giudice, sommelier della birra, tester etc

La protagonista di oggi è la siciliana Sara Provenzano, il mastro birraio del “Birrificio dell’Etna” e come tutti i giovani, è piena di entusiasmo e dedizione. Le sue birre rispecchiano la biodiversità del territorio siciliano: dai grani antichi siciliani, alle nocciole dell’Etna e al Nerello di Mascalese.

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Sara, raccontaci la tua storia: qual è la tua professione e come sei arrivata ad occuparti di birra nel tuo percorso professionale?

Sono Sara Provenzano, laureata in Scienze e Tecnologie Alimentari, presso la facoltà di agraria di Catania e sono anche un UnionBirrai tester. Durante il corso dei miei studi, mi sono sempre più incuriosita del mondo dei lieviti, in particolar modo del loro metabolismo e della loro capacità di reagire anche in assenza di ossigeno e quindi di avviare la fermentazione alcolica. Ho avuto modo di iniziare il tirocinio post-laurea presso il Birrificio dell’Etna, grazie alla fiducia concessami dai titolari e oggi sono la birraia del birrificio e continuo la mia formazione attraverso corsi e letture di casi studio e viaggi al fine di conoscere più possibile la cultura brassicola.

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Raccontaci il progetto “Birrificio dell’Etna”: quando e come è nata l’idea? Quali sono le peculiarità? Chi sono le persone che lavorano con te a questo progetto?

Il progetto del birrificio dell’Etna nasce nel 2014 quando i due soci Leonardo Biasi e Delfio Faraci, spinti dalla passione di realizzare un progetto collegato al territorio decisero di intraprendere questo percorso inizialmente come Beerfirm, e nel 2017 il progetto si è realizzato con la nascita della nostra realtà produttiva situata presso Carruba di Riposto, un piccolo paesino alle pendici dell’Etna.

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Il birrificio è composto da un impianto produttivo di 10 hl con 6 fermentatori ciascuno da 2.400 lt, etichettatrice ed imbottigliatrice: quest’ultima è dotata di una sciacquatrice che ci permette di sciacquare le bottiglie prima del loro utilizzo. Inoltre, è possibile effettuare la pre-evacuazione dell’ossigeno (principale responsabile dell’ossidazione della birra e della contaminazione microbica) prima di riempire le bottiglie e subito dopo il riempimento in modo da eliminare l’ossigeno nello spazio di testa.  Possediamo una zona stoccaggio a temperatura controllata al fine di conservare il prodotto a temperatura costante indipendentemente dalla stagione e una sala degustazione per far visitare ai nostri clienti e non solo, il birrificio e trasmette loro l’amore che tutti i giorni mettiamo nel nostro lavoro. Le nostre peculiarità sono: utilizzo di ingredienti siciliani e dell’acqua proveniente dalle falde dell’Etna per la realizzazione delle nostre birre.

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Il team del birrificio è molto giovane poiché abbiamo un’età media di 31 anni: infatti, oltre a me sono presenti Erika Faraci (responsabile marketing), Fabrizio di Natale (responsabile degli impianti) e Mimmo La Gioia (responsabile commerciale). La nostra forza è che siamo un team legato e molto collaborativi tra noi.    

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Che tipo di birre producete? Quali sono gli stili?

La nostra gamma di produzione comprende sei diversi stili, ciascuna caratterizzata dall’aggiunta d’ingredienti legati al nostro territorio siciliano, quali:

  • JUNO stile blanche, caratterizzata dall’aggiunta di grano antico siciliano “Perciasacchi” e scorze d’arancia di Sicilia. Possiede sentori agrumati, speziati di coriandolo, si presenta con una colorazione giallo paglierino e un buon cappello di schiuma. Gradazione alcolica 5.2 %vol.
  • ULYSSES stile America Pale Ale, caratterizzata dall’aggiunta di scorze di limoni siciliani. Possiede un carattere fruttato di agrumi e frutta tropicale. Gradazione alcolica 5.7 %vol. Questa birra ha vinto il premio di bronzo al concorso Birra dell’anno 2020.
  • EPHESTO stile Belian dubbel, caratterizzata dall’aggiunta di nocciole dell’Etna, pertanto ha un aroma complesso con sentori di frutta secca, caramello e un lieve tostato. Gradazione alcolica 6.5 % vol.
  • POLYPHEMUS stile Italian Grape ale, pertanto caratterizzata dall’aggiunta di mosto di Nerello Mascalese. Questa birra è molto particolare poiché troviamo un perfetto equilibrio tra le note dolci e tostate della birra con la lieve acidità fornita dal mosto. Gradazione alcolica 6.6 %vol.
  • HERACLES stile Blonde ale con l’aggiunta di pistacchio verde di Bronte D.O.P, aroma fine e sentori intensi di frutta matura, speziati, frutta secca e floreali di rosa. Gradazione alcolica 5.6 %vol.
  • PROMETHEUS stile Imperial stout, possiede sentori di frutta sotto spirito (ciliegie), cioccolato fondente, caffè ed una lieve nota di liquirizia, gradazione alcolica 7.5 % vol.

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Quale stile di birra ti si addice di più e perché?

Credo che due sono gli stili che maggiormente mi si addicono: la belgian dubbel e la imperial stout. Perché mi definisco dolce e calma come la prima, ma allo stesso tempo robusta e con grande forza d’animo come la stout.

Sei una delle socie dell’Associazione le Donne della Birra: vuoi raccontarci di quest’esperienza? Quali sono i tuoi piani per il futuro?

Entrare a far parte di quest’associazione è stato davvero interessante, poiché siamo un insieme di donne legate da un unico aspetto: la Birra. Vogliamo dimostrare che il mondo della birra non appartiene solo al mondo maschile come si è soliti pensare, ma allo stesso tempo non vogliamo che si crei competizione tra mondo maschile e femminile, ma anzi una collaborazione al fine di diffondere la cultura brassicola. Inoltre quest’associazione ci dà la possibilità di esprimerci attraverso i numerosi eventi organizzati.

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Per il tuo futuro il mio obiettivo è di non fermarmi mai con la formazione, poiché credo che non ci sia un limite e mi piacerebbe conoscere quanto più possibile della birra artigianale, in quanto è un mondo pieno di storia e di creatività.

Come gestite attualmente l’attività nella situazione di emergenza sanitaria Covid-19?

La vendita dei nostri prodotti in questo periodo viene effettuata attraverso il nostro e-commerce birrificioetna.com  ed attraverso il sito www.ventis.it.

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Lina Zadorojneac
Info autore

Lina Zadorojneac

Nata in Moldavia, mi sono trasferita definitivamente in Italia per amore nel 2008. Nel 2010 e 2012 sono arrivati i miei due figli, le gioie della mia vita: in questi anni ho progressivamente scoperto questo paese, di cui mi sono perdutamente infatuata. Da subito il cibo italiano mi ha conquistato con le sue svariate sfaccettature, ho scoperto e continuo a scoprire ricette e sapori prima totalmente sconosciuti. Questo mi ha portato a cambiare anche il modo di pensare: il cibo non è solo una necessità, ma un piacere da condividere con la mia famiglia e gli amici. Laureata in giurisprudenza, diritto internazionale e amministrazione pubblica, un master in scienze politiche, oggi mi sono di nuovo messa in gioco e sono al secondo e ultimo anno del corso ITS Gastronomo a Torino, corso ricco di materie interessanti e con numerosi incontri con aziende produttrici del territorio e professionisti del settore. Il corso ha come obiettivo la formazione di una nuova figura sul mercato di oggi: il tecnico superiore per il controllo, la valorizzazione e il marketing delle produzioni agrarie e agro-alimentari. Così ho iniziato a scrivere per il Giornale della Birra, occasione stimolante per far crescere la mia professionalità.