Numero 11/2023

19 Marzo 2023

Crescono i volumi di AB InBev nel 2022

Crescono i volumi di AB InBev nel 2022

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Nel 2022 AB InBev, il più grande produttore mondiale di birra, registra ricavi in aumento dell’11,2%. I volumi totali, invece, sono cresciuti del 2,3%, con l’EBITDA normalizzato in aumento del 7,2%.

Nonostante il 2022 non sia stato privo di sfide, tra cui le incertezze economiche, gli elevati costi di produzione e le interruzioni della catena di fornitura, che hanno continuato a limitare il pieno potenziale di crescita, AB InBev ancora una volta ha registrato una crescita di EBITDA in linea con le aspettative di medio termine e per l’anno precedentemente comunicate tra il 4 e l’8%. La performance della società è il risultato diretto dei suoi punti di forza fondamentali e delle sue scelte strategiche, continuando a investire nei propri brand, accelerando la trasfromazione digitale e ottimizzando il proprio business.

A livello europeo, nel 2022 AB InBev ha conseguito risultati finanziari e operativi coerenti. La sua formula di crescita nella regione semplice e replicabile su larga scala, è incentrata sui marchi globali e premium e superpremium, che ad oggi rappresentano oltre il 55% dei ricavi, con un aumento di +5pp rispetto ai periodi pre-COVID.

Ma il 2022 non è stato solo questo. Di fronte alla crisi umanitaria in Ucraina, AB InBev si è mobilitata, producendo 5 milioni di lattine di acqua per aiutare la popolazione e donando 7 milioni di dollari a organizzazioni umanitarie. Inoltre, ha lanciato il marchio di birra più amato in Ucraina, Chernigivske, in 14 paesi per portare una parte importante della cultura ucraina nel mondo, destinando tutti i profitti di queste vendite a organizzazioni umanitarie.

 

 

Quanto al mercato italiano, il 2022 per la birra è stato un anno caratterizzato da due fondamentali macro-trend: da un lato, il sostanziale recupero del mondo Ho.re.ca rispetto ai livelli pre- pandemici e, dall’altro, la spinta inflattiva che ha caratterizzato soprattutto la seconda metà dell’anno.

In un contesto di grande instabilità, la categoria si è dimostrata ancora una volta resiliente, registrando non solo un aumento totale dei volumi di vendita rispetto all’anno precedente ma anche un guadagno della quota consumi rispetto alle altre bevande alcoliche (vino, spirits e ready-to-drink cocktails), in linea con i trend di lungo periodo (Dati Euromonitor).

Scendendo nel dettaglio dei canali di vendita, la Grande Distribuzione ha registrato una leggera contrazione di volumi del -2.6% rispetto all’anno precedente (Dati Nielsen); l’Ho.re.ca invece, grazie al rimbalzo post-Covid ed una stagione estiva particolarmente di successo, è ritornato ai volumi pre- pandemia (-0.6% vs 2019), postando un +31.5% a volume rispetto al 2021 (Dati IRI, Novembre 2022).

Per AB InBev, il 2022 è stato un ulteriore anno di conferma. La strategia focalizzata sui brand premium e superpremium quali Corona, Leffe e Stella Artois continua ad incontrare il gradimento dei consumatori italiani.

Sulla Grande Distribuzione, i brand Corona, Leffe e Beck’s Unfiltered (innovazione 2022) hanno registrato un aumento di +0.1pp di quota volume, facendo rimanere AB InBev stabile come terzo produttore a volume del Paese (Dati Nielsen).

Sul fuori casa, la strategia di lavoro incentrata sulla qualità di Stella Artois, sull’occasione del pasto con Leffe e sull’aperitivo con Corona hanno portato un aumento di quota volume di ben +0.9pp rispetto al 2019, con un particolare exploit del formato fusto dove il guadagno è stato di +2.5pp (Dati IRI, Novembre 2022).

“Nel 2022 i consumatori hanno continuato a premiare la nostra strategia incentrata sui brand premium e superpremium, volta a valorizzare la qualità dei nostri prodotti e che si abbina perfettamente al gusto del bere responsabile”, ha dichiarato Arnaud Hanset, AD e Country Director di AB InBev Italia. “Ne sono testimonianza la crescita nella Grande Distribuzione con Corona, Leffe e Beck’s Unfiltered – innovazione dell’anno – e nel fuori casa, con brand come Stella Artois, Leffe e Corona. Dinamiche che si inseriscono in un contesto positivo per l’intero settore della birra, di cui vogliamo continuare a essere player trainante”.

 

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