Numero 46/2017

13 Novembre 2017

Indipendent pubs, Tap room e Beer-shop con mescita: una opportunità per diffondere la birra artigianale in Italia!

Indipendent pubs, Tap room e Beer-shop con mescita: una opportunità per diffondere la birra artigianale in Italia!

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In questi anni abbiamo notato in Italia un’esplosione di microbirrifici esorbitante, toccando numeri altissimi, più precisamente siamo arrivati quasi a quota 1500 unità produttive.
Eppure il consumo procapite italiano di birra rimane stabile, mentre quello della nicchia artigianale cresce molto lentamente, se paragonato ad altri stati dove la cultura birraria è molto più sviluppata e non di tradizione vinicola.

Osservando la realtà della distribuzione ed i dati di consumo, si deduce che in Italia mancano pub indipendenti in molte città, escluse le più grandi. Ma cosa si intende per “pub indipendenti”? si possono definire come locali che possono decidere quali birre inserire alla spina e con un proprio impianto di spillatura, potendo ruotare così regolarmente birre differenti, quindi con molta possibilità di scelta per gli avventori.

 

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Dare modo al consumatore di poter scegliere non solo per la simpatia e la preparazione di un publican, ma soprattutto per la qualità, la ricerca di una birra sempre diversa, e la possibilità di gustare tra un’ampia gamma di birre artigianali, nazionali e non, è la condizione prioritaria per far crescere la curiosità e la cultura nei consumatori, sostenendo l’intera filiera artigianale.

Riuscire nell’impresa di creare un Pub indipendente non è certo impresa banale: prima di creare soddisfazione per gli avventori, è necessario creare il bisogno.
Per focalizzare meglio il concetto è utile considerare la “Piramide di Mashlow”. La birra artigianale non è strettamente un bisogno di prima necessità. E’ un qualcosa di più elevato, se gli viene fornito il giusto valore. Quello che si evince è che si debba instaurare tra il publican ed il cliente un rapporto, far nascere nell’avventore la sensazione di un bisogno, in senso stretto al piacere di bere buona birra, anche se questo è un bisogno che necessitano in pochi. L’obiettivo e’ quello di creare nuovi ambienti di consumo, in cui l’elemento principe di scelta da parte dell’avventore sia esclusivamente la birra.

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Non a caso per far fronte alla carenza del sistema distributivo del nostro Paese, la maggior parte dei micro birrifici italiani, sta investendo molto tap room e sulla nascita di nuovi pub. Luoghi che si conformano come nuovi punti d’aggregazione dove far cultura, coltivare la diffusione dei messaggi legati al prodotto della nicchia artigianale, ma dare spazio anche a maggiori volumi di produzione per i birrifici già esistenti.
Solo così è possibile alimentare in modo sano, ovvero al di là di un contingente ritorno economico, il mercato della birra artigianale, far emergere nuove richieste e far crescere nuovi futuri appassionati, o chi lo sa, nuovi birrai.

Il futuro della birra artigianale in Italia, oggi molto sbilanciato sull’investimento nella struttura produttiva e relativamente meno in quella distributiva, non può prescindere da un riequilibrio complessivo della filiera, dalla sala cotte al bicchiere, per garantire una solida stabilizzazione economica del settore nel lungo periodo.

 

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Jacopo Da Ru
Info autore

Jacopo Da Ru

Classe 1990, sono nato a Venezia, ho sempre vissuto a Pavia anche se le mie origini provengono da un paesino disperso nelle Dolomiti dove, ogni tanto ritorno per rilassarmi e scalare montagne.
Pratico Alpinismo, Arrampicata e Sci alpinismo, il tutto in modo molto soft anche se, per qualche anno, mi sono dato un gran bel da fare con allenamenti ed uscite.
La mia passione per la birra nasce dalle prime bevute in compagnia di amici, con Pinte di Guinness. Appena ho scoperto la vastità del mondo che ci stava dietro ad essa, mi sono innamorato. Iniziando cosi ad esplorarlo, divorando libri, partecipando a serate a tema, festival, Viaggi birrari, Corsi di degustazione UnionBirrai e recentemente un corso da Birraio.
Ho avuto piccole esperienze in birrifici come aiuto birraio, ma non posso definirmi tale, per la poca esperienza pregressa.
Ho molti sogni nel cassetto: Uno di questi contribuire a creare qualcosa per questo piccolo affascinante mondo della birra artigianale.
Sono inoltre molto appassionato di Cinema ed ho sempre avuto fin da adolescente un approccio amatoriale alla scrittura, scrivo e scrivevo di Donne e di temi che mi interessavano in prima persona.
Con le mie capacità e conoscenze contribuisco a scrivere articoli sulla birra sperando di non annoiarvi, raccontandovi di viaggi, di pub, di birrifici e di tutto ciò che può interessarci.
Buone future letture ma soprattutto, buone bevute!