Numero 43/2016

25 Ottobre 2016

Mamma, voglio comprarmi un Beer Truck!

Mamma, voglio comprarmi un Beer Truck!

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I Food truck, ovvero gli automezzi allestiti per la preparazione e servizio di alimenti e bevande, godono in Italia di una nuova giovinezza: se, infatti, nel dopoguerra erano i veri e propri negozi ambulanti che riempivano i tantissimi mercati di quartiere e borgata, hanno vissuto un periodo di decadenza con la diffusione della GDO e della ristorazione tradizionale, per essere oggi riscoperti in una veste rinnovata e molto più nobile. I “chioschi su ruote” sono, infatti, diventati protagonisti indiscussi della cucina tradizionale di strada di qualità, assurgendo a simbolo di una rivoluzione culturale degli italiani, sempre più intenzionati a riscoprire la cucina delle origini, il sano mangiare ed il buon bere nella quotidianità. Non solo, tutte le manifestazioni e le feste di paese trovano nello street-food il coronamento culinario d’eccellenza, immancabile ed irrinunciabile, della proposta eno-gastronomica e birro-gastronomica  offerta agli avventori.

Collegato a questo fenomeno non è possibile sottovalutare anche l’aspetto imprenditoriale, che vede la costante crescita delle imprese operanti nel settore, l’incremento progressivo della qualità del servizio e dei cibi offerti, nonché delle marginalità potenziali connesse alla diversificazione del target dei consumatori.

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Anche la birra artigianale, celebrata in un crescendo di feste e kermesse che appagano i birrofili lungo tutto lo stivale, ha trovato nei food truck degli ottimi compagni di viaggio: a quanti di noi è balzato in mente, almeno una volta, di lasciare l’attuale “stile di vita” per avviare una propria attività su 3 o 4 ruote?

Giornale della Birra per approfondire l’argomento ha incontrato ed intervistato Davide Cavalieri d’Oro, patron della VS Veicoli speciali, azienda con sede a San Mauro Torinese, che dal 2007 è specializzata nella creazione di chioschi su ruote, tra cui alcuni specificatamente pensati per il servizio della birra artigianale.

 

Davide, iniziamo dalla storia della tua azienda nata circa una decina di anni fa: quali sono stati gli stimoli che ti hanno spinto ad intraprendere questa attività e come è cambiato il mercato dello street-food secondo il tuo punto di vista?

Sono da sempre un appassionato di motori, del buon cibo e delle cose belle, amo il design dei luoghi e degli oggetti, mi hanno sempre affascinato… e così quando abbiamo deciso di aprire la prima bottega di trasformazione di veicoli commerciali pensavamo di fare qualcosa di bello che piacesse alle persone, che le emozionasse a tal punto da farsi le foto con le proprie famiglie o amici. Ci siamo quindi guardati intorno, abbiamo cercato di capire chi erano i nostri concorrenti e se esisteva un mercato di food truck. La risposta è stata che non esistevano né concorrenti e neanche i food truck: mancava tutto domanda e offerta.

Abbiamo quindi pensato a come fare per costruire interesse in un qualcosa che neanche esisteva, ci abbiamo lavorato tanto, ci lavoriamo costantemente da 10 anni a questa parte, ed il risultato è che oggi lo street-food è un tendenza al cambiamento del modo di mangiare e di condividere alcuni momenti della propria giornata!

All’inizio chi si approcciava ai nostri mezzi, lo faceva con l’idea di realizzare solo una cosa originale, oggi invece i nostri sono veri progetti, che partono dalla creazione del brand, passando alla scelta del truck, fino al lancio dell’attività: è un processo a più step, che dà però un risultato eccezionale!

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Oggi allestire un chiosco su ruote significa porre attenzione agli aspetti normativi e legati alla sicurezza, ma anche dare spazio alla personalizzazione ed al design: come riuscite a soddisfare le esigenze dei vostri clienti e, di conseguenza, degli avventori dei vostri automezzi?

“Food Truck = chiosco” è un etichetta che abbiamo mai voluto fare nostra! Noi oggi realizziamo dei piccoli, se non piccolissimi, locali su ruote. Il chiosco fa parte di un passato e di un presente che non ci appartiene.

Tornando alla domanda posso dire che il segreto è un team con grandi capacità: siamo riusciti ad unire l’artigianalità a processi di progettazione molto simili a quelli industriali. Questo ci garantisce alta flessibilità e al tempo stesso un prodotto certificato sotto tutti i profili.

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I nostri lettori sono fortemente incuriositi dai mezzi dedicati specificatamente al servizio della birra: puoi illustrarci alcune vostre realizzazioni?

Il più famoso è sicuramente quello dei Mastri birrai umbri, con cui abbiamo una forte partnership e con cui ci troviamo particolarmente bene a lavorare. Ma tanti nostri clienti abbinano i loro prodotti con birre artigianali del proprio territorio: sinceramente sono talmente tanti che fatico a ricordare i nomi di qualcuno in particolare!

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Personalmente ho un sogno: aprire un birrificio e coniugarlo con il mio amore a 4 ruote, una Fiat 500L gialla del 1970. Come potrei trasformare la mia auto in un pub mobile per servire la birra?

Abbiamo già realizzato un progetto simile su una 500, ed è l’unica 500 – non voglio esagerare ma penso al mondo, o perlomeno in Italia sicuramente – trasformata per il food, targata a rimorchio!

Quindi ti rispondo che è fattibile e che quando vorrai saremo ben lieti di mettere le mani anche sulla tua 500 per renderla, la seconda 500 per il food, ma questa volta “birra a fiumi”!

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Sveliamo ora qualche dettaglio per i nostri lettori interessati concretamente ad avviare una propria piccola attività di servizio birra su 3 o 4 ruote: quali sono gli aspetti fondamentali a cui far fronte e quale può essere un budget minimo da investire per essere operativi su piazza?

Come in tutte le attività di somministrazione è necessario anche in un truck avere conseguito l’abilitazione per la somministrazione e la vendita di alimenti; è poi necessaria la licenza itinerante di tipo B, che è necessario chiedere al proprio comune di residenza.

Il costo per avviare un’attività di questo tipo è molto variabile, ma diciamo che può partire da un investimento minimo di 30.000 €.

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Ringraziamo, a nome di tutti i lettori, Davide che, oltre ad averci aperto un nuovo punto di vista sul mondo dello street-food e sulle opportunità imprenditoriali connesse, ci ha regalato un sogno!

Maggiori informazioni sull’aziends VS Veicoli speciali, che allestisce i foodtruk, sono disponibili sul sito web aziendale: www.vsveicolispeciali.com

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!