Numero 05/2019
2 Febbraio 2019
BERSERKER: Capitolo 49
Come previsto, il vecchio non superò la notte.
Sasha pianse lacrime amare per tutta la notte.
Okir non sapeva che cosa fare…
avrebbe voluto consolarla, stringerla, abbracciarla e darle un bacio sulla fronte.
Ma poteva osare ciò?
Già in passato, con lei, non aveva mai approfittato della sua condizione di padrone, mosso da una fascinazione che andava ben oltre la mera attrazione fisica.
Ed ora, ora che lei era una cittadina libera…
avrebbe potuto toccarla, sfiorarle le guance ed accarezzarle i capelli, ora che lei stessa poteva rifiutarsi e denunciarlo o, addirittura, ucciderlo in caso di violenza?
Le si avvicinò, piano piano.
Discretamente, la schiena curva e il viso mesto.
«Sasha… mi dispiace…»
«Lo so, Okir… lo so».
«Era un uomo giusto che ha meritato di morire libero!»
«Avrebbe meritato anche di vivere libero!»
«Sasha… la guerra…»
«Non so se lo hai notato, ma la guerra, io, la conosco benissimo, anche se non l’ho combattuta! l’ho solamente subita, come tutte le donne! E voi uomini, voi grezzi suini attratti solo dal nostro corpo e dalla sete di sangue… che ne sapete, voi, delle sofferenze degli schiavi?»
«Ho sempre fatto di tutto perché ti sentissi più come una… una dipendente e non una schiava!»
«Apprezzo, Okir, non mi fraintendere… di tutti i padroni che potevano rapirmi… tu sei sempre stato gentile e non hai mai abusato di me. Hai un animo gentile, in fondo a quella massa di carne sterminatrice di uomini!»
«Ora sei libera. Che cosa hai intenzione di fare?»
«Abbiamo appena seppellito mio zio… credi, forse, che io sia in grado di decidere?»
«Dovremmo ripartire… verrai con noi?»
«Ho forse scelta?»
«Sei libera. Puoi andare dove vuoi!»
«Già! Una giovane donna, “libera” di farsi stuprare dal primo animale che incontrerò sulla mia strada!»
«Non è più così! Le leggi…»
«Le leggi non valgono così tanto, per una donna, specie se straniera. Ed a maggior ragione se questa donna non è in grado di difendersi! Quindi, sì, verrò con voi!»
«Tu… vorresti imparare a difenderti?»
«Sono solo una donna…»
«Sei una donna libera! Una Vichinga, se lo vorrai! Ed io posso insegnarti a difenderti, se è questo che vuoi!»
«Davvero?»
«Non so se lo hai notato… sulla nave che ti ha condotto qui, quando…»
«Sì, ho capito. Non devi preoccuparti, il passato non si può cambiare!»
«Beh, non hai notato che vi erano molte donne guerriere?»
«Ho notato che vi erano delle donne, sì! Ed ho notato anche che brandivano armi.»
«Loro non erano schiave. Erano delle donne guerriero, delle spose, delle madri… delle vichinghe, insomma!»
«Ed io potrei…»
«Se lo vorrai, io ti addestrerò!»
«Accetto!»