Numero 16/2018
21 Aprile 2018
BERSERKER: Capitolo 8
I Vichinghi entrarono nella città dal varco creato distruggendo l’esile palizzata.
Fu apocalittico!
Un’orda di guerrieri alti come giganti penetrò come un’onda oceanica.
Urlavano la loro sete di sangue.
Un sol suono che aveva, certamente, attirato l’attenzione di Odino!
Spade e asce in ferro cominciarono a bere il sangue nemico.
Chi incontrava la strada dei guerrieri Norreni non poteva far altro che riappacificarsi con i propri Dei…
Giusto per una frazione di secondo…
Quella che li separava dalla morte!
Sorpresi da quella tattica inusuale, i guerrieri Cosacchi impiegarono qualche minuto prima di riorganizzare le proprie fila e trasferirle nel luogo dello scontro.
Quando i guerrieri difensori giunsero dinnanzi agli invasori, lo spettacolo che videro fu agghiacciante: corpi di civili inermi riversi a terra in un bagno di sangue!
Arti sparsi, grida di dolore e di terrore…
Un guerriero norreno teneva un bambino che non avrà avuto dieci anni; lo teneva sospeso in aria per i capelli.
Il fanciullo urlava e sgambettava sospeso nell’inutile tentativo di divincolarsi da quella stretta mortale.
No, non potevano essere così crudeli!
Invece…
Invece i Norreni non facevano alcuna distinzione tra guerrieri, donne e bambini!
Tutti erano considerati alla stregua di animali da macello!
Tutti erano solamente dei pezzi di carne viva da trasformare in sacrificio per gli Dei!
Nessuno era esente dal trattamento di Sangue!
E, anche se ancora non lo sapevano, i morti sarebbero stati i più fortunati della cittadella!
Per chi sarebbe sopravvissuto, la battaglia sarebbe stata solamente l’inizio della fine!
Torture, stupri, percosse!
Una vita da schiavi!
Il bambino piangeva ed urlava.
La mano sinistra del colosso che stringeva i capelli, la destra che venne appoggiata sulla gola.
Il fanciullo, forse conscio del fatto che la morte stava per sopraggiungere, smise di frignare.
Rassegnato, lo sguardo vitreo e perso nel vuoto, attese che la Vecchia Signora lo cogliesse, nella speranza che ella giungesse rapida e senza sofferenze.
Fu un movimento rapido.
Uno scossone.
Uno sciocco di ossa ed un bagno di sangue per il guerriero.
Il gigante, con un movimento rapido e tremendamene potente, staccò letteralmente la testa dal collo del fanciullo, con un grido di soddisfazione estrema!
Barbaro!
Inumano!
Vichingo!
Con un tuffo alcuore, in un mistodi rabbia impotente e di terrore assoluto, i Cosacchi si lanciarono contro ai nemici, armati per lo più della forza della disperazione!
Furono trucidati.
Solo tre, forse quattro Norreni caddero sotto ai fendenti nemici.
Per i difensori, invece, fu una mattanza!
I Vichinghi iniziarono a sparpagliarsi per il centro abitato, in modo da potersi accaparrare quanti più beni possibili.
Come dei cani randagi alla ricerca di un po’ di cibo, i guerrieri che fino a quel momento avevano combattuto come un sol uomo, vagavano in piccoli gruppi, quasi seguendo il motto ognuno per sé…
Chi prima fosse giunto ad un gioiello, ad un calice d’oro, ad un prezioso in genere, se lo sarebbe accaparrato.
Era un saccheggio non metodico, ma estremamente competitivo!
Le ricchezze depredate non sarebbero state suddivise equamente, quindi bisognava affrettarsi.
Alcuni focolai di resistenza vennero incrociati per le strade e dentro alle casupole.
Nulla che due Vichinghi insieme non potessero affrontare.