Numero 19/2018

10 Maggio 2018

Birra all’erica: da Stevenson al birrificio dei fratelli Williams

Birra all’erica: da Stevenson al birrificio dei fratelli Williams

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Robert Louis Stevenson è stato un romanziere, saggista e poeta scozzese.
Celebre per l’esemplare romanzo d’avventura “L’isola del tesoro” e per il racconto orrifico e simbolico “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”.
Nella ricchissima produzione letteraria si trova anche un poema dedicato alla birra: The Heather Ale.
“una bevanda eccellente, molto più dolce che il miele e molto più forte che il vino”
Stevenson, in questa composizione letteraria, racconta la leggenda del popolo scozzese dei Pitti, che viene attaccato in quanto depositario di un’antica ricetta della birra, definita deliziosa e energetica. Ogni tentativo per carpire il segreto della bevanda risulta vano: i Pitti vengono sterminati e gli ultimi prigionieri, un vecchio e il figlio, non cedono alle richieste dei vincitori.

 

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Così il vecchio, che viene ucciso per ultimo:
“però ogni tortura sarà inutile, bruciarmi sarà un vano gesto, nel mio petto morirà con me il segreto della Heather Ale”.
Dal nome dell’opera si capisce l’importanza che l’erica rivestiva nella ricetta, dall’inglese all’italiano: heater = erica. Forse non l’erica in quanto tale, ma la capacità dei fiori si sviluppare, in determinate condizioni, delle sostanze allucinogene, che dalla pianta si trasmettevano alla birra durante la produzione.

Varie piante e/o erbe si utilizzavano, prima dell’avvento del luppolo, per aromatizzare la birra e per contrastare il sapore dolce del mosto. Alcune birre con queste caratteristiche, le gruit, vengono prodotte ancora oggi.

In Scozia il luppolo veniva praticamente imposto dagli inglesi, che emanavano una legge per brassare la birra esclusivamente con il malto e il luppolo. Gli scozzesi, dall’inizio del XVIII secolo, subivano un dominio economico e culturale, anche per quanto concerne la produzione brassicola. Il luppolo non crescendo alle latitudini della Scozia, infatti, doveva essere importato dall’Inghilterra, oppure veniva acquistata direttamente la birra dagli inglesi. Alcuni birrai, nonostante la legge, continuavano a produrre la birra secondo l’antica tradizione.

Ancora oggi la birra all’erica continua ad essere prodotta. La storia affascinante e ricca di passione dei fratelli-birrai Williams: Williams Bros. Brewing Co.

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Nel 1988 una signora di discendenza gaelica è entrata nel negozio di prodotti per homebrewers, l’attività di famiglia, con una ricetta dal nome “Leanne Fraoch”, tramandata di generazione in generazione. La donna ha accettato di condividere la ricetta con Bruce Williams, che dopo svariate sperimentazioni (diverse miscele di malti, diverse quantità di erica, utilizzo di altri ingredienti botanici) e con una ricetta perfezionata si è recato in un birrificio per la produzione del primo lotto di Fraoch. Nel 2004 visto il grande successo, Bruce e Scott, hanno rivelato un birrificio nella città di Alloa. Un birrificio eclettico, in produzione, oltre alla Fraoch Heather Ale, diverse birre storiche ricercate dalla tradizione e altre birre contemporanee.

Per celebrare i 25 anni di Fraoch è stato creato anche un fumetto, nato dalla collaborazione tra Williams Bros. Brewing Co. e Black Hearted Press, una case editrice indipendente, basato sull’opera di Stevenson: The Heather Ale.

Alle prossime citazioni, piccole perle di malto e inchiostro.

 

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Dario Mameli
Info autore

Dario Mameli

Nato a Cagliari e cresciuto a Monserrato, cittadina dell’hinterland dove attualmente risiede.
Appassionato di natura ed ecologismo, cardini attorno ai quali ha ruotato la sua formazione scolastica e universitaria.
Diplomato in Tecniche agronomiche.
Laureato in Scienze ambientali e naturali.
Specializzato in Gestione dell’ambiente e del territorio.
Iscritto all’ Albo Regionale delle Guide ambientali escursionistiche
Nel 2017 ottiene il diploma di specializzazione come Tecnico birraio (docente del corso: il birraio Marco Maietta) svolgendo il tirocinio formativo presso il Birrificio di Cagliari (tutor: il birraio Marco Secchi).
Nello stesso anno si dedica alla produzione birricola casalinga, primo passo che gli ha consentito di affacciarsi al mondo dell’ homebrewing.
Sì classifica terzo al “Concorso Homebrewers Alghero, Birralguer Sardinian Craft Beer Festival 2017”, categoria metodo kit, presentando una Premium Lager Mountmellick Irish Style con aggiunta di luppolo Saaz.
Non solo birra, da tanti anni vendemmiatore nell’azienda vinicola di famiglia.
L’ambiente dell’associazionismo è sempre rientrato nei suoi interessi principali. Ad oggi fa parte di diverse associazioni culturali, sportive ed ecologiste.
Da marzo 2018 è socio del centro culturale “Birrando si impara”.
Considera la birra la bevanda degli sportivi, immancabile dopo le partite di pallavolo e gli allenamenti di arrampicata sportiva.
Amante della natura e delle attività all’aperto, adora avventurarsi alla scoperta della Sardegna (e non solo) a bordo del suo vecchio camper.
La passione per la birra, la letteratura, i viaggi e la cucina lo hanno portato a scrivere per il “Giornale della birra”.