Numero 17/2020

25 Aprile 2020

Annullata l’edizione del decennale di “Prato a tutta birra”

Annullata l’edizione del decennale di “Prato a tutta birra”

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Doveva essere il decennale di “Prato a tutta birra”, la manifestazione che ogni anno caratterizza la primavera pratese, con concerti gratuiti, stand gastronomici e le migliori birrerie della zona… e di cui Giornale della Birra ha sempre dato notizia.  Un’iniziativa capace di richiamare migliaia di persona, anche da fuori Prato. E invece l’epidemia del Covid19 ha costretto l’organizzatore Alessandro Rubino ad alzare bandiera bianca. L’edizione 2020,  in programma dal 13 al 17 maggio è annullata e rimandata a data da destinarsi. Stesso detsino per gli eventi che dovevano animare la Prato estate, mentre anche il festival Settembre, con tutte le manifestaizoni collegate, resta in forte dubbio.

“Noi organizzatori di eventi abbiamo un atteggiamento quasi sempre positivo – scrive Alessandro Rubino, esprimendo il pensiero di tutta la categoria – e nel DNA di ogni buon organizzatore ci sono alcune particolarità: la lungimiranza e la praticità, la capacità di essere realisti e di capire se una cosa si può o non si può fare. Durante un evento, abbiamo una frazione di secondo per risolvere un problema, affinché lo spettacolo vada avanti perché “The show must go on” , eppure, in questo momento, in cui ho tanti secondi da giocarmi, non vedo la soluzione al problema che ho di fronte. Non mi appare, nonostante sia un visionario. In questo momento sono realista e so che non si può fare, che non esiste una soluzione”.
Rubino non nasconde il momento difficile che sta attraversando tutto il mondo legato agli eventi e agli spettacoli. “Siamo una delle categorie che si trova più in difficoltà e più spaesata nel nostro paese, per l’impossibilità di fare il nostro lavoro, per l’incertezza, per futuro che ci attende – continua -. Con queste parole non voglio certo mancare di rispetto a tutte quelle persone che oggi rischiano la propria salute e mettono a rischio la propria vita lavorando per noi, negli ospedali, nei supermercati, negli uffici pubblici, nelle strutture per gli anziani, o alle forze dell’ordine. Sono loro i veri eroi dei nostri giorni, a loro ogni giorno va il mio ringraziamento più sincero. Ma rifletto su una situazione che è difficile, in un momento che è ancora più difficile. Io ora posso solo guardare, come uno spettatore che ha pagato il biglietto per uno spettacolo che non vorrebbe mai vedere. Me ne sto con le mani in mano, e mi dispiace, vorrei poter contribuire in tutti i modi, ma non posso. Sto a casa, faccio l’unica cosa che può aiutare nel mio piccolo la nostra comunità e lo faccio sperando che tutto questo diventi presto un brutto ricordo. Perché quando questa situazione di emergenza sarà finita potremo ricominciare, ripartire, ricostruire. Voglio pensare che torneremo presto, il prima possibile, ce lo auguriamo tutti, a godere in toto di quello che i nostri avi desideravano, e che noi finora abbiamo dato per scontato. Mi si riempirà il cuore e sarò felice di nuovo nel vedervi sorridere, mangiare insieme o ballare come matti a una mia festa o a qualsiasi festa”.

 

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