Numero 10/2024

7 Marzo 2024

Birra e Fritto, Una Storia d’Amore: il contest che celebra un connubio irresistibile

Birra e Fritto, Una Storia d’Amore: il contest che celebra un connubio irresistibile

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Ha convinto il panel di giurati formato da esperti, giornalisti enogastronomici e addetti ai lavori che, fra una cinquantina di ricette presentate, scremate in una cinquina finalista, hanno decretato vincitrice “Etna Mungibeddu” di Alessandro Castorina, di Scirocco Sicilian Fish Lab a Catania, da gustare sorseggiando una Fravort Triple. Una coppia in cui texture e sapore del morso e aromaticità del sorso si sostengono e si esaltano a vicenda. Molto suadente l’impatto visivo della preparazione, che richiama l’Etna ed è anche un piccolo gemellaggio con il Vesuvio. Una reinterpretazione contemporanea della frittatina di pasta proposta al nero di seppia con riferimenti alla tradizione familiare dello chef e profondamente radicato nel suo lavoro giornaliero nella friggitoria affacciata sul mercato del pesce di Catania.

Lo chef Alessandro Castorina si è lasciato ispirare dalla tradizione catanese di portare la domenica a tavola la pasta con il nero di seppia. Sua nonna, la domenica sera, la ripassava in padella. Il ricordo di quella crosticina croccante lo ha portato a progettare la versione in frittatina di pasta, fritta, alleggerita da spuma di ricotta ragusana e colorata da un tocco di gel di pomodoro datterino. Rosso come il filo che ha idealmente seguito nella forma e nero come la lava che richiama il Mungibeddu, come familiarmente si chiama l’Etna, ma anche il Vesuvio, presenza della skyline di Perrella Academy, centro polifunzionale a Gianturco sede del contest.

Giuseppe Perrella, per l’omonimo birrificio artigianale di famiglia, ha sottolineato: “Anche quest’anno è una bella emozione vedere in gara i giovani sulla coppia birra di qualità e fritto, in cui la birra accompagna ed esalta il lavoro creativo fatto in cucina in una danza che esprime tutto il gusto e la piacevolezza dello stare insieme a tavola”.

Anna Baccarani e Stefano Vezzani di Oleificio Zucchi concordando sul valore del contest e hanno sottolineato: “La qualità che noi perseguiamo nell’attenta ricerca e messa a punto di un prodotto per la friggitoria in ristorazione, quale Il Fritturista, si valorizza anche così, dando un palcoscenico espressivo ai giovani che, mettendosi in gara, portano idee nuove e molto interessanti”.

Per i curatori di 50 Top Italy, Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere “ È stata un’occasione come sempre utile per guardare al lavoro dei giovani talenti in cucina, stimolante per la crescita comunicativa del comparto frittura che è protagonista nella ristorazione di qualità, perché un fritto croccante e un’ottima birra mettono d’accordo davvero tutti”.

Molto stretta la classifica dei 5 finalisti, che hanno presentato ricette di grande qualità tecnicamente ben eseguite e molto piacevoli da mangiare.

Al secondo posto si è posizionato Stefano Minervino di Condividere Bistro & Mixology ad Arona (NO), con “Panissa di Lago” in versione street food, abbinata a una Fravort Triple.

Al terzo posto, Renato Ruggiero di Farinati Pizzeria a Casavatore (NA), con i “I fritti del Monsù” abbinati a La Bionda del Brenta.

Note di merito per Mario Esposito di Bro. Ciro e Antonio Tutino Pizzeria a Napoli, che ha presentato la “Genovese Fujuta” abbinata a L’Ambrata del Brenta, e per Sergio Grassia, della pizzeria Fratelli Grassia a San Giuseppe Vesuviano (NA), che ha preparato “Hoja Santa ripiena di genovese in tempura” abbinata a La Chiara del Brenta.

Storie, caratteristiche, indicazioni di spillatura e temperature di servizio sono state raccontate dal mastro birraio Michele Camastra, che ha condotto e guidato il percorso birra con competenza e simpatia.

 

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