Numero 46/2021

15 Novembre 2021

Ceresole d’Alba (CN): premiati i vincitori del concorso internazionale IGA Beer Challenge

Ceresole d’Alba (CN): premiati i vincitori del concorso internazionale IGA Beer Challenge

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66 birrifici, 123 birre, 18 giudici internazionali, 440 bicchieri usati: sono questi i numeri del concorso Iga Beer Challenge, il primo concorso riservato esclusivamente a questo stile, le cui premiazioni si sono svolte il 13 novembre presso l’azienda Gia Macchina Imbottigliatrici di Ceresole d’Alba (Cuneo).

 

Il concorso è stato lanciato nell’ambito del progetto Italiano Grape Ale (www.italiangrapeale.org) promosso da Guido Palazzo insieme a numerosi collaboratori e partner; e che prevede tra le altre cose una mappatura in costante aggiornamento sul sito delle birre prodotte secondo questo stile e dei relativi birrifici, al fine di promuovere e sviluppare ulteriormente questa peculiarità birraria italiana – che, lo ricordiamo, è l’unica riconosciuta come tale dal Bjcp; e che mira a “fare il salto” dall’appendice degli stili regionali alla lista degli stili vera propria.

 

Quattro le categorie in cui le birre sono state suddivise: non acide a bassa gradazione alcolica (minore o uguale a sette gradi), non acide ad alta gradazione alcolica (superiore ai sette gradi), acide a bassa gradazione alcolica e acide ad alta gradazione alcolica. Oltre ai tre posti sul podio, sono state riconosciute alcune menzioni d’onore; più il riconoscimento speciale aggiudicato da Vinibuoni d’Italia e Rastal per la miglior valorizzazione di un vitigno autoctono.

 

Ecco nel dettaglio la lista dei vincitori:

 

Cat. 1 – Italian Grape Ale non acide, bassa gradazione alcolica (minore o uguale al 7%)
1. Prima classificata: Tonda di Malaspina Brewing.
2. Seconda classificata: Gadduresa di Harvest Sardinian Craft Beer.
3. Terza classificata: White IGA di Fèlsina Birrificio.
Menzione d’onore: Polyphemus di Birrificio dell’Etna.
Menzione d’onore: Politianus I.G.A. di Birrificio di Montepulciano.

Cat. 2 – Italian Grape Ale non acide, alta gradazione alcolica (superiore al 7%)
1. Prima classificata: Casana 2018 di Crak.
2. Seconda classificata: Genesi di Birra dell’Eremo.
3. Terza classificata: Vulpes Barrel di 61Cento.

Cat. 3 – Italian Grape Ale acide, bassa gradazione alcolica (minore o uguale al 7%)
1. Prima classificata: Gargan-IGA di Birrificio Agricolo Sorio.
2. Seconda classificata: Nature Terra 2019 di Microbirrificio Opperbacco.
3. Terza classificata: Insolita di Fabbrica della Birra Perugia.
– Menzione d’onore: Old River #3 di Birrificio Castagnero.

Cat. 4 – Italian Grape Ale acide, alta gradazione alcolica (superiore al 7%)
1. Prima classificata: Regola Zero di Alveria.
2. Seconda classificata: Merlot Riserva 2017 di Crak.
3. Terza classificata: Nature Terra 2020 Cuvée di Microbirrificio Opperbacco.
– Menzione d’onore: Nature Terra 2020 Terraviva di Microbirrifcio Opperbacco.

Il premio per la valorizzazione del vitigno autoctono è andato di nuovo alla Regola Zero di Alveria; che si pone così insieme a Crak, anch’esso con due riconoscimenti, dietro ad Opperbacco – che ne ha avuti tre – ai primi posti nel medagliere del concorso.

In quanto alle birre prime classificate, vale la pena menzionare che la Tonda di Malaspina è una Saison a cui sono state aggiunte a fine fermentazione vinacce di Foglia Tonda, un antico vitigno toscano; la Casana 2018 di Crak è una Iga maturata in barrique di ex Chardonnay con aggiunta di mosto di Cabernet per una seconda fermentazione; la Gargan-Iga di Sorio è una Gose con aggiunta di mosto fresco di Garganega; e la Regola Zero prevede l’aggiunta di mosto di Moscato in fermentazione primaria.

 

 

Da notare il fatto che, assieme a nomi già noti, blasonati e di più lunga esperienza, hanno guadagnato un posto sul podio anche esordienti sia in senso assoluto – come Sorio, in attività da appena sei mesi, che peraltro dichiara il 90% di materie prime provenienti dall’azienda agricola da cui è nato il birrificio – o rispetto allo stile – come Alveria, alla sua prima Iga, che ora intende stendere la collaborazione con la cantina che ha fornito il Moscato per arrivare ad avere una vera e propria bottaia. Segnale dunque non solo di una vitalità del settore, ma anche di questo stile nello specifico e della sua distribuzione trasversale all’interno del movimento birrario italiano – anche sotto il profilo geografico, dato che sono rappresentate regioni di Nord, Centro e Sud. C’è quindi da attendersi ulteriori sviluppi, per uno stile che in realtà è così variegato – in virtù della diversità dei vitigni e della diversità del loro utilizzo – da risultare quasi difficile da incasellare, se non appunto in virtù dell’utilizzo dell’ingrediente uva.

 

Interessanti naturalmente anche gli spunti di riflessione che sono nati dal dialogo informale successivo tra i presenti: personalmente segnalo quello – lanciato nello specifico da Opperbacco – sulla difficoltà di posizionamento sui mercati esteri di queste birre, questione che diventa rilevante nel motivo in cui si volesse proporre lo stile come ambasciatore nel mondo del Made in Italy birrario.

 

Il progetto Italian Grape ale ora prosegue: è già stata annunciata l’edizione 2022 del concorso, le cui date saranno anticipate – verosimilmente in tarda primavera. Presto verranno quindi resi noti i termini per la partecipazione.

Durante la cerimonia è stato anche consegnato a Davide Bertinotti e Andrea Camaschella il premio “Libro da gustare” per la pubblicazione “Atlante dei Birrifici Italiani” edito da Libreria Geografica.

 

“Siamo straordinariamente soddisfatti dei risultati dell’IGA Beer Challenge.” – spiega Guido Palazzo, uno degli ideatori dell’iniziativa – “Nonostante fosse alla sua prima edizione, infatti, il concorso non solo ha registrato una partecipazione superiore a ogni più rosea aspettativa, ma ha anche mostrato il grande interesse che sta suscitando uno stile brassicolo tipicamente italiano. Gli assaggi hanno confermato la straordinaria varietà interpretativa da parte dei birrifici, con un livello qualitativo medio davvero elevato.”

La presidente di giuria, Alessandra Agrestini, racconta così le caratteristiche delle birre in concorso: “I vari assaggi hanno fornito una fotografia estremamente variegata del mondo delle Italian Grape Ale per modalità di utilizzo delle uve e di lavorazione. In molti casi queste birre hanno parlato del territorio di produzione per la scelta di vitigni autoctoni e poco conosciuti, ma anche confermato come il connubio con il mondo del vino si stia evolvendo e rafforzando, offrendo risultati davvero interessanti. Mi ha fatto estremamente piacere, infine, verificare la crescente curiosità nei confronti delle IGA anche oltre i confini nazionali e ringrazio tutti i partecipanti a questa prima edizione del concorso.”

 

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Chiara Andreola
Info autore

Chiara Andreola

Veneta di nascita e friulana d’adozione, dopo la scuola di giornalismo a Milano ho lavorato a Roma – dove nel 2009 ho conseguito il titolo di giornalista professionista – e a Bruxelles al DG Comunicazione della Commissione Europea. Lì sono iniziati i miei primi timidi approcci con la birra, tra cui la storica Bush de Noel che ha finito per mettere il sigillo definitivo alla storia d’amore tra me e il mio futuro marito – e già da lì si era capito che una storia d’amore era nata anche tra me e la birra. Approdata a Udine per seguire appunto il marito, qui ho iniziato ad approfondire la mia passione per la birra artigianale grazie al rapporto in prima persona con i birrai – sia della regione che più al largo – e i corsi di degustazione tenuti dal prof. Buiatti all’Università di Udine; così dal 2013 il mio blog è interamente dedicato a questo tema con recensioni delle birre e resoconti delle miei visite a birrifici, partecipazioni ad eventi e degustazioni. Le mie collaborazioni con pubblicazioni di settore come Il Mondo della Birra e Nonsolobirra.net, con eventi come la Fiera della Birra Artigianale di Santa Lucia di Piave e il Cucinare di Pordenone, e la conduzione di degustazioni mi hanno portata a girare l’Italia, la Repubblica Ceca, il Belgio e la Svezia. Ora sono approdata anche al Giornale della Birra, un altro passo in questo mio continuare a coltivare la mia passione per il settore e la volontà di darvi il mio contributo tramite la mia professione.