Numero 15/2019

8 Aprile 2019

Le Springo: una bevuta che non passa inosservata a Cagliari!

Le Springo: una bevuta che non passa inosservata a Cagliari!

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Scoprire le birre artigianali italiane è una sorpresa che mai delude: a partire dai territori di casa, che meglio si conoscono a quelli più lontani, il nostro Paese offre una varietà di bevute inimitabili che trovano il loro pieno compimento se gustate godendo del territorio e della cultura popolare in cui nascono.
A Cagliari ho avuto l’occasione di conoscere un birrificio che sta muovendo passi da gigante e che si è da sempre caratterizzato non solo per l’attenzione alla qualità, ma anche per la capacità di accogliere e mettere a proprio agio i consumatori: il nome di questa perla brassicola è Le Springo.
Piacevolezza e simpatia che sprizzano anche dalla responsabile del microbirrificio, Elisa Bianco, che ci ha fatto conoscere meglio l’eccezionale quotidianità del “dietro le quinte” e presentato le tante novità che hanno animato l’ultimo periodo.

 

 

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Elisa, quando si cita Le Springo balza alla mente subito la vostra Beer Bike che rallegra il lungomare. Ma raccontaci di più: come e quando è nato il birrificio?
Il birrificio è nato nel febbraio del 2016 dall’idea del suo fondatore e mastro birraio, Gabriele, e dalla convinzione che il mondo della birra e quello dell’ingegneria non siano poi così lontani.

Infatti, Gabriele, ingegnere meccanico di professione, si è dedicato fin da subito alla progettazione degli impianti necessari per la produzione e in seguito si è immerso nell’ideazione delle ricette delle birre, imprimendo un approccio emozionale e creando 15 tipologie diverse: 4 in produzione fissa e 11 stagionali.

Nel 2018 è nato il progetto Beer Bike, un altro nostro sogno nel cassetto.
Un’idea semplice ma efficace, una cargo bike equipaggiata con uno spillatore a 2 vie, chiaramente targate Le Springo, e un Publican d’eccezione “on the road” che racconta la vera essenza della nostra birra al pubblico.

 

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Realizzare la massima qualità nel bicchiere significa attenzione meticolosa alla produzione e una costante sperimentazione: quali sono i vostri cavalli di battaglia in sala cotte? E quale il vostro marchio di fabbrica che contraddistingue le vostre birre?

Il nostro cavallo di battaglia, ciò che ispira quotidianamente la produzione, è lo stile americano nei generi Pale Ale luppolato (in tutte le sue declinazioni), Stout e Sour.
L’impronta del birrificio è la semplicità. Le ricette sono accuratamente studiate per risaltare al meglio la qualità dei malti e dei luppoli; il tempo, infine, armonizza il tutto regalando delle bevute sempre molto piacevoli ed appaganti… il segreto delle nostre birre è senz’altro riuscire a semplificare le cose complicate per renderle facili.

 

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Quali sono le vostre birre più rappresentative?
L’audacia sperimentale e la varietà dei prodotti stanno facendo conoscere il birrificio Le Springo come un outsider nella nostra realtà.

Sparello è indubbiamente la birra che maggiormente ci rappresenta, una rivisitazione delle American Ipa che abbiamo chiamato Sardinian Pale Ale per l’aggiunta di una varietà di limone endemico, la Pompia, che nasce e cresce solo in Sardegna e dona una particolare nota amara e citrica molto elegante.
Tra le produzioni stagionali ne potrei citare diverse:
Enigmatipa, la nostra triple Ipa, una birra mai uguale a sé stessa, dove ad ogni cotta cambiano integralmente la lista dei malti e dei luppoli utilizzati, 10 gradi alcolici ben bilanciati, con un equilibrio invidiabile tra la morbidezza dei malti e l’amaro dei luppoli.
Tropingo, una Juicy Ipa che scatena al palato una vera tempesta tropicale.
South Sardinia, la nostra Sour Gose Ipa, che riporta alla mente il mare e l’estate grazie alla sapidità del sale e l’acidità e freschezza dei limoni nostrani.
Tra le Stout possiamo citare la Big Little Dark, la nostra Imperial Stout davvero interessante dove la morbidezza dei malti e i sentori affumicati donano avvolgenti sfumature di cioccolato, nocciola e tabacco.

In conclusione, ogni birra a suo modo descrive la nostra passione nel produrre delle birre di qualità che, in qualche modo, rappresentino noi stessi e la nostra creatività.

 

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Il “bello” di Le Springo è che non vi fermate mai: recentissima l’apertura della Tap Room nel centro cittadino: perché questa scelta? Ritenete una opportunità di crescita, anche qualitativa del prodotto, avere un rapporto diretto con il consumatore?
Esatto, abbiamo pensato che avere una Tap Room efficiente e funzionante ci potesse aiutare nello sviluppo di nuove birre nonché nel miglioramento continuo di quelle già in produzione.
La prima idea è stata quella di realizzarla, come è giusto che sia, all’interno del birrificio, in modo tale da poter fare formazione ai clienti appassionati che si sarebbero avventurati nel nostro mondo, ma per motivi di spazio e logistici abbiamo dovuto cercare altrove. Così a novembre 2018, abbiamo inaugurato la nostra Tap Room, un locale molto intimo nel centro di Cagliari, con arredi industrial e molta cura per i dettagli, in cui è possibile acquistare bottiglie, lattine o bersi una birra alla spina parlando direttamente con chi, la birra, la produce.

 

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Il 2019 porta con sé un sacco di nuove birre: puoi svelarci qualche anticipazione?
Le produzioni e le sperimentazioni di Gabriele si concentrano sui tre stili che abbiamo citato (Pale Ale, Stout e Sour) e costituiscono la nostra vera passione nella birra artigianale.

In questi primi mesi invernali, sono state due le nuove produzioni a uscire in commercio: una Imperial Stout da 12 gradi e la prima release da 14 gradi di un progetto di Barley Wine.
In primavera uscirà la prima birra acida a fermentazione spontanea del birrificio Le Springo, con uve di Nuragus (un vitigno autoctono sardo di origini antichissime) e una maturazione di 36 mesi in botti di rovere.
Indubbiamente le birre luppolate continueranno a rappresentare lo zoccolo duro del birrificio, in programmazione abbiamo già una Ipa al peperoncino e una DDH prima dell’arrivo dell’estate!

 

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Maggiori informazioni al link:
Facebook Birrificio Le Springo
Facebook Tap Room Le Springo

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!