Numero 43/2022

28 Ottobre 2022

La Calabria approda per la prima volta ad EurHop con quattro birrifici emergenti: un trampolino di lancio nello scenario brassicolo italiano, sfruttato con successo!

La Calabria approda per la prima volta ad EurHop con quattro birrifici emergenti: un trampolino di lancio nello scenario brassicolo italiano, sfruttato con successo!

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di Alessia Devoli e Kristina Alberto

 

Dopo qualche anno che non si sentiva la mia voce su questa giornale, ho deciso di tornare per dare voce alla terra che da inizio anno è diventata casa, la Calabria. Chi mi legge per la prima volta deve sapere che per me le parole sono importanti e quando mi racconto, tra le righe di questo giornale, lo devo fare in maniera autentica per potervi trasmettere tutte le sensazioni che scaturiscono da una visita ad un birrificio, da un sorso di birra o da una partecipazione ad un festival, come in questo caso. Vorrei puntare i riflettori su EurHop appena passato, ma siccome non ci sono potuta andare in presenza e quest’anno la Calabria è stata rappresentata per la prima volta, ho deciso di coinvolgere Kristina Alberto che ha partecipato e sostenuto i birrifici calabresi in questa avventura. Kristina si occupa di marketing e comunicazione anche nel settore birrario (la trovate su instagram come krys.tinka), è un’appassionata degustratrice di birra artigianale, ed è calabrese, quindi chi meglio di lei poteva scrivere in maniera autentica l’esperienza appena passata.

 

Si è da poco conclusa l’ottava edizione di EurHop, il salone internazionale della birra artigianale, uno tra i più importanti e validi eventi italiani dedicati al settore, che ogni anno si tiene a Roma e riunisce tantissime realtà brassicole italiane, dalle più importanti e già affermate ed altre ancora emergenti ma degne di nota, e una selezione estera che quest’anno ha visto presenti birrifici da Belgio, Inghilterra, Austria, Germania, Svezia, Norvegia, Danimarca e Romania.

Ma non siamo di certo qui a spiegare cosa è EurHop e quali e quanti birrifici fossero lì a farci degustare le loro produzioni in questa edizione del 2022.

Sappiamo già che stiamo parlando di un evento autorevole e di grande rilevanza nazionale per il comparto della birra artigianale, e proprio per questo motivo, attraverso questo articolo, vogliamo dare risalto alla presenza, per la prima volta, della regione Calabria a EurHop, con quattro birrifici ancora poco noti alla scena craft italiana.

Perchè vogliamo farlo? Perché quando si parla di Calabria, si parla molte volte di una terra dimenticata e ancora indietro su tante cose. E purtroppo molto spesso è davvero così! Ma stavolta ha dimostrato, per quanto riguarda il settore brassicolo, di esserci e di poter essere al passo con il resto dell’Italia.

La partecipazione ad un evento come EurHop non è per nulla scontata ed è stata quindi una grande opportunità per queste quattro realtà del Sud. Per alcuni è stato addirittura il primo evento brassicolo in assoluto fuori dal territorio calabrese… Non male come inizio!

 

 

Ma chi erano i quattro birrifici calabresi presenti al festival?

Ecco i loro nomi: J4, Limen Brewery, Lametus Beer Co, e Funky Drop.

La selezione dei birrifici e la postazione all’evento è stata curata e allestita da “Bark – Beer & Bbq”, pub calabrese situato a Gioiosa Ionica (RC) che focalizza la sua offerta gastronomica sull’American Barbecue, accostando proposte brassicole artigianali da tutto il mondo.

I titolari del locale, Daniel D’Alù e Alice Agostino, hanno scelto di portare a EurHop le quattro realtà calabresi da considerarsi tra le migliori sul territorio regionale ma che risultano ancora poco conosciute nello scenario nazionale dove, di certo, meritano un posto.

Quattro piccole realtà dal grande potenziale, ognuna di queste mossa da una forte passione per la birra artigianale, la voglia di far crescere il movimento craft in Calabria, e un grande interesse nella valorizzazione dei prodotti offerti dal territorio calabrese.

Questo è stato indubbiamente un traguardo importante per la Calabria brassicola, ma soprattutto un grande trampolino di lancio nel panorama italiano della birra artigianale, che ha conferito ampia visibilità ai quattro birrifici, che hanno così potuto far conoscere le loro birre a un pubblico ben più ampio di quello abituale.

Crediamo fortemente che tutti e quattro i birrifici abbiano saputo sfruttare al meglio l’opportunità che gli è stata offerta nel partecipare a un evento di tale importanza e poter quindi essere presenti tra grandi nomi del settore brassicolo italiano e internazionale, facendosi apprezzare grazie ai prodotti scelti per l’occasione.

Possiamo quindi dire che l’evento è stato un gran successo sia per il locale Bark che per i birrifici, che durante le tre giornate di festival hanno potuto dimostrare come anche in Calabria esistono realtà che meritano di essere conosciute, o meglio, in questo caso, bevute!

Veniamo però alle vere protagoniste di EurHop: le birre!

La selezione dei prodotti portati all’evento ha spaziato tra gli stili più disparati, creando un mix di stili tradizionali e di contaminazioni calabresi.

Vogliamo a tal proposito menzionare la IPA del birrificio Limen Brewery con aggiunta di apici di abete bianco dell’Aspromonte, e la Saison del birrificio Funky Drop prodotta con segale non maltata dell’Aspromonte e bergamotto fresco.

Due birre che hanno saputo creare un’interessante rivisitazione di due stili delle tradizioni inglese e belga, conferendo una piacevole impronta calabrese.

E a proposito di tradizioni… Bisogna menzionare anche l’impianto di spillatura a pompa inglese utilizzato per servire una Smoked Porter (birrificio Lametus) e un’Imperial Russian Stout (collaborazione tra il birrificio Funky Drop e il brewpub Gli Sbronzi di Reggio Calabria).

 

 

Vogliamo concludere con una breve presentazione dei quattro birrifici, per farveli conoscere meglio, e un riepilogo delle birre che ognuno di loro ha portato con sé a EurHop, qualora chi le ha assaggiate avesse voglia di berle nuovamente oppure chi non ha avuto modo di farlo volesse approfittarne per cercarle al di fuori del festival.

  • Limen Brewery: situato a Siderno (RC), attivo dal 2012, nato dal birrario Nicola e sua moglie Angela. I due hanno voluto concretizzare la passione per la birra artigianale e gli anni di esperienza da homebrewer di Nicola in un lavoro vero e proprio che valorizzi il territorio calabrese, partendo dal nome del birrificio. Limen infatti deriva dalla denominazione dalla zona geografica in cui si trova, la Limina, ovvero il confine tra l’Aspromonte e la catena delle Serre Calabre. Il birrificio Limen non si pone limiti nella produzione stilistica, spaziando dalle basse alle alte fermentazioni, con aggiunta di frutti e altri ingredienti calabresi per creare un legame tra birre e territorio. Le birre portate al festival: Wabanaki (NEIPA), Keller (Kellerbier), Jermana (Saison) e Needles (Special IPA con apici di abete bianco).
  • Birrificio J4: situato a Caulonia (RC) e aperto ufficialmente nel 2017, mentre dal 2014 era già attivo come Beer Firm. Il progetto nasce da 3 soci appassionati di birra artigianale che si sono posti come obbiettivo la valorizzazione del territorio e dei sapori calabresi mediante l’utilizzo, nelle loro birre, di spezie e agrumi coltivati in Calabria. Il nome J4 è

l’abbreviazione di “Jonic For Brewing”. Anche qui ritroviamo un po’ di Calabria, già a partire dal nome! Le birre portate al festival: Sabro (IPA), Sunshine (Saison), Berries (Fruit Beer), Rye IPA (IPA).

  • Lametur Beer Co: giovanissimo birrificio situato a Lamezia Terme e nato ufficialmente nel 2021, ma attivo come beer firm

già dal 2019. Un progetto giovane avviato e guidato da Niccolò e Cristina, che attualmente conta una linea base composta da 5 etichette e sta lavorando su nuove ricette stagionali, one-shot e collaborazioni. Le birre portate al festival: American IPA, Keller, Smoked Porter e Amber Ale.

  • Funky Drop: è l’appena nato birrificio calabrese. La novità di Gennaio 2022, situato nella città di Reggio Calabria. Il progetto prende forma grazie alla passione dei 4 soci per la birra artigianale e la loro ambizione comune di varcare i confini regionali e far conoscere birre dai sapori calabresi su tutto il territorio nazionale. La linea base di Funky Drop, conta 9 etichette che spaziano per gli stili tradizionali più disparati. Le birre portate al festival: Plink (German Pils), Prsdè (Saison con Bergamotto), Bad Scott (Export Scotch Ale), Double Strike (DDH Double IPA).

 

Le birre portate a EurHop:

  • Limen Brewery: Wabanaki (NEIPA), Keller (Kellerbier), Jermana (Saison) e Needles (Special IPA con apici di abete bianco).
  • Birrificio J4: Sabro (IPA), Sunshine (Saison), Berries (Fruit Beer), Rye IPA (IPA).
  • Lametur Beer Co: American IPA, Keller, Smoked Porter e Amber Ale.
  • Funky Drop: Plink (German Pils), Prsdè (Saison con Bergamotto), Bad Scott (Export Scotch Ale), Double Strike (DDH Double IPA), Nira (Imperial Russian Stout)

A EurHop terminato, vogliamo evitare di essere autoreferenziali e annoiarvi con calcoli e numeri contando quanti litri di birra sono stati spillati o quanti fusti sono stati svuotati.

Certo, i numeri hanno la loro forza e fanno sempre un certo effetto, ma vogliamo limitarci a un fattore oggettivo e relazionale che in quei giorni ha regalato grandi soddisfazioni: la postazione di Bark ha visto un flusso costante di presenze e ogni birraio ha ricevuto complimenti e apprezzamenti da parte dei consumatori venuti a curiosare tra le birre calabresi.

Questo vale più di qualsiasi numero di litri spillati e fusti svuotati, e allora non ci resta che augurare un forte in bocca al lupo ai birrifici e ai loro rispettivi birrai, che siamo sicuri sapranno farsi strada nel panorama nazionale della birra artigianale.

Da adesso sappiamo che la Calabria è fatta di sole, mare e bel clima, panorami mozzafiato, accoglienza, buon cibo, ma che in Calabria si produce anche buona birra!

Maggiori informazioni:

profilo instagram di Kristina https://www.instagram.com/krys.tinka/

profilo instagram di Alessia https://www.instagram.com/amicabirraia/

 

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Alessia Devoli
Info autore

Alessia Devoli

Sono nata e cresciuta nelle campagne piemontesi, precisamente in Val Pellice. Coltivo i miei interessi, le mie gioie e i miei dolori tra Nord e Sud Italia cioè tra Piemonte e Calabria, la Regione che ha dato i natali a mio padre e ad una parte della mia famiglia.
L’amore per la terra e per i suoi frutti mi spingono a frequentare l’Istituto Agrario di Osasco (TO) dove conseguo il diploma di Agrotecnico nel 2013. Dopo un periodo di chiusura totale verso il mondo agricolo, capisco di esserne ancora affascinata e attratta e decido di alzare gli occhi dai miei amati romanzi per posarli su altri libri dal carattere più tecnico. Inizio ad appassionarmi di vino, poi capisco che il mondo della birra, soprattutto quello della birra artigianale, e un terreno inesplorato e scelgo di percorrerlo. A fine 2015 mi iscrivo al corso ITS Mastro Birraio a Torino ed inizio ad intraprendere il corso di studi dedicato interamente alla birra, ai malti, ai luppoli, alle degustazioni e alle analisi. Nel giugno del 2016 viene pubblicato su un quadrimestrale locale di stampo religioso un mio articolo ” La corale valdese di Luserna San Giovanni ieri e oggi:1866-2016″ e capisco che la mia passione per i libri e la scrittura può pian piano uscire allo scoperto. Nello stesso periodo divento socio Green Slow Food.
Acquisirò nel 2017 il Diploma di Tecnico Superiore Mastro Birraio dopo aver effettuato un periodo di stage formativo nel settore.
Con la mia partecipazione al team di Giornale della Birra contribuirò a divulgare la cultura della birra artigianale, ma anche dell’agroalimentare e a suscitare curiosità nel lettore ancora poco interessato o diffidente verso il mondo agricolo e del buon bere