Numero 16/2017

18 Aprile 2017

La Birra artigianale protagonista della comicità delle webseries di Minimad!

La Birra artigianale protagonista della comicità delle webseries di Minimad!

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I surfisti di internet sicuramente si saranno già imbattuti nelle divertentissime gag di Minimad, un duo di giovani attori ed autori che, grazie alle moderne tecnologie ed al web, diffondono esilaranti parodie dei grandi e piccoli problemi e mode della vita moderna.
Dopo aver debuttato con registrazioni amatoriali ed aver fatto un “salto di qualità” tecnico che li rende oggi degni del grande schermo, grazie alla genialità della comicità ed alla quotidianità dei temi trattati, i Minimad hanno conquistato una platea sempre più ampia di pubblico tanto che oggi il canale youtube dal quale trasmettono conta oltre 10.000 iscritti e più di 2,5 milioni di visualizzazioni, mentre attraverso facebook vantano un pubblico di circa 30.000 iscritti e 14 milioni di interazioni: numeri davvero esorbitanti, considerando che il target è strettamente italiano!

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Dopo le celebri serie di “A San Valentino diventa…”, alcuni cortometraggi dedicati alle aspettative, spesso deluse, delle più celebri festività dell’anno, spezzoni che enfatizzano le situazioni reali al limite del tragicomico nell’organizzazione delle vacanze estive e molte altre web gag a ruota libera, i Minimad hanno preso – finalmente – di mira i sapientoni ed i cultori esaltati della birra artigianale.
Giornale della Birra non poteva esimersi dall’intervistare Claudio Colica e Alessandro Meta, gli ideatori di Minimad per trarre qualche spunto per ridere ed anche per riflettere sulla realtà della birra artigianale italiana.
Innanzitutto, però vi consigliamo di guardare l’esilarante puntata, intitolata “La Loggia Birraia” – già il titolo assume connotati molto significativi al seguente LINK.

Alessandro, partiamo con il conoscere meglio il vostro gruppo di autori ed attori: come è nata l’idea del progetto di un canale youtube ed una pagina facebook e come siete riusciti a costruire un gruppo così affiato e capace di cogliere un grandissimo pubblico attraverso il web?
Il progetto, se tale vogliamo definirlo, nasce circa tre anni fa, dico scherzosamente così perché in realtà – inizialmente – non sapevamo dove volevamo arrivare – forse non l’abbiamo capito tuttora – e cosa avremmo precisamente realizzato. In ogni caso avevamo voglia di esprimere la nostra ironia ed eravamo convinti che insieme potevamo funzionare, di base si trattava di trasporre quella che era la nostra goliardia quotidiana prima su carta e poi in video. Per i primi tempi abbiamo vissuto la cosa molto alla giornata, facendo video quando avevamo tempo libero, senza una reale programmazione; col tempo siamo migliorati, le persone che ci seguono sono aumentate ed abbiamo creato una squadra di amici e professionisti che collaborano con noi. Adesso ci abbiamo preso gusto, speriamo di crescere ancora molto e di farvi divertire.

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Approfondiamo il tema del filo conduttore che guida le vostre interpretazioni: rappresentate la quotidianità enfatizzata in chiave satirica, riuscendo a cogliere gli elementi di insensatezza comica e paradosso irrazionale che caratterizzano molte situazioni della vita “dell’italiano medio”. Come avviene il processo di ideazione e realizzazione di una gag?
Come giustamente dicevi, prendiamo spunto dalla quotidianità, ci capita spesso di iniziare a scherzare su qualcosa che ci è successo o su un aspetto della realtà che abbiamo notato, se la cosa degenera e iniziamo a montare un teatrino di venti minuti in cui ridiamo da soli, capiamo che lo spunto è interessante e diciamo “dai, facciamoci un video”. Capita anche che poi il video fa realmente ridere solo noi!

Claudio, veniamo, quindi, al tema della birra artigianale: cosa vi ha spinto a focalizzarvi su questo argomento? Quali elementi vi hanno permesso di individuare le contraddizioni che mettete in luce nel vostro video?
Diciamo che anche l’idea di questo video nasce dalle nostre esperienze personali, ormai quando si entra in birreria sembra di essere catapultati in un monastero di frati trappisti. Ogni volta che ci si azzarda a chiedere una media chiara ci si scontra con lo sguardo indignato del gestore che inizia una dettagliatissima descrizione di tutte le qualità di birre presenti.
Abbiamo quindi deciso di fare un video che ironizzasse su questo e molti, soprattutto tra i gestori, si sono rivisti nella situazione.

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Descriveteci dal vostro punto di vista – e con l’ilarità che vi è propria – come vedete oggi la profonda discrasia tra i super – appassionati tuttologi di birra artigianale ed il classico superficialissimo consumatore di birra inesperto e, soprattutto, disinteressato. Quale soluzione proponete per superare questo conflitto amletico?
Beh ormai c’è una guerra in atto tipo Signore degli Anelli, forse entrambe le fazioni dovrebbero fare un passo verso l’altra. I frati urbani dovrebbero cercare di incuriosire i consumatori più “semplici” senza essere troppo fumosi; questi ultimi dovrebbero magari aprirsi un po’ e superare alcuni pregiudizi.

Infine, concludiamo con una domanda che vi metterà in imbarazzo: quale stile di birra consigliate ai nostri lettori da gustare mentre seguono le vostre gag… e soprattutto perché?
Allora, partendo dal presupposto che una buona birra può accompagnare i momenti più piacevoli della vita, questa non deve assolutamente mancare durante la visione dei video di Minimad.
A tal proposito ci sentiamo di consigliare una India Pale Ale. Perché? Beh, è evidente, si tratta di una birra ad alta fermentazione, piuttosto luppolata, on un aroma erbaceo e fruttato…no dai scherziamo, stiamo leggendo su Wikipedia, comunque a parte tutto non siamo degli espertoni, ma è una di quelle che preferiamo: amara, ma non eccessivamente e non troppo alcolica, l’unico difetto forse è che dura pochi minuti!

Maggiori informazioni e possibilità di seguire le puntate web sulla pagina facebook.

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!