Numero 52/2023

26 Dicembre 2023

BEERFLY: racconti del mondo della birra, a cura di Luca Modica

BEERFLY: racconti del mondo della birra, a cura di Luca Modica

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18 racconti che vedono come protagonisti personaggi da bancone di una birreria conditi da qualche curiosità sugli stili di birre bevute: questo il filo conduttore che guida i lettori di BEERFLY, il libro fresco di stampa, scritto da Luca Modica.

Edito da Talos edizioni, piccola ma combattiva casa editrice di Cosenza, il libro è già disponibile sui maggiori circuiti (Mondadori e Feltrinelli incluse) e vedrà un fitto appuntamento di presentazioni dal vivo in giro per i pub e le birrerie.

Per scoprire meglio la genesi del libro, abbiamo incontrato ed intervistato l’autore.

Luca, partiamo dalla tua passione per la birra e la scrittura, che ci accomuna seppur in contesti diversi. Come è nata questa vocazione per la redazione di libri dedicati a questa bevanda?

Già prima di interessarmi di birra lavoravo come redattore ed ero laureato in Lettere, diciamo che la passione per la scrittura l’ho avuta praticamente da sempre. Se intendi com’è che si è arrivati ad unire i due mondi è andata pressappoco così: Un giorno del 2015 un mio vecchio direttore editoriale mi contattò via social dopo parecchi anni che non ci sentivamo, chiedendomi un po’ cosa stessi facendo in quel periodo, e da lì, avendo saputo che avevo iniziato a lavorare da qualche anno in ambito birrario mi chiese perché non fare un libro che unisse le mie passioni: la birra e la scrittura in ambito musicale. Dal suo spunto scrissi il mio primo libro.

BEERFLY è il tuo secondo libro. Quale è stato il tuo debutto e quale la genesi di questa secondo titolo?

“A Suon di Pinte” fu il mio debutto in libreria e devo dire che è andato molto bene, venendo, negli anni, anche ristampato. Lo strutturai come un gioco degli abbinamenti tra birre e musica sfruttando un po’ la forma-recensione che già conoscevo. In più vi aggiunsi alcuni racconti scritti per l’occasione, cosa che non avevo assolutamente pattuito con l’editore, ma che poi, a libro pubblicato, scoprii essere molto apprezzati dai lettori. Da lì continuai per anni a scrivere racconti senza saper bene cosa farne, quando mi accorsi che, durante il mio pluriennale lavoro da publican, mi ispiravo sempre più nella costruzione dei miei personaggi, su gente che incontravo al bancone, essendo questo un libero territorio dell’umanità quotidiana più disparata. Così iniziai a immaginare come potessero essere questi personaggi calati in un’opera unitaria e quindi li feci accomodare tutti allo stesso bancone, quello del fantomatico Brewpub milanese dal nome BEERFLY.

Puoi darci qualche anteprima di BEERFLY? Come si sviluppa la lettura e quali sono i temi focus di interesse per un appassionato di birra?

BEERFLY – Birre al bancone non è altro che una serie di racconti brevi sviluppati sulle storie di alcuni personaggi che bevono delle birre all’interno di un Brewpub. Alla fine di ogni racconto ci sono poi alcune curiosità e aneddoti sullo stile di birra che quel personaggio ha appena bevuto. Mi piaceva l’idea di fare della cultura birraria senza dover per forza essere dogmatico che poi alle volte significa noioso, volevo partire dalle caratteristiche di un bevitore per arrivare a descrivere le caratteristiche di una birra. Provare a unire la spensieratezza di racconti un po’ ironici e “underground” a una serie di nozioni storiche e di costume sulla nostra bevanda preferita. E poi perché mai un vecchio antagonista di nome Franco beve Tripel mentre una coppia di Lumbard appena usciti dal lavoro bevono Cream Ale?! Beh, una motivazione c’è…

 

BEERFLY è solo una lettura per birrofili o è in grado di cogliere un interesse a tuo avviso più ampio sul pubblico?

Credo che il grande dibattito all’interno del mondo della birra artigianale sia su come riuscire ad allargare il numero non solo degli appassionati, ma anche dei consumatori occasionali, coloro che si avvicinano a questo mondo magari anche con un po’ di diffidenza. È infatti innegabile che, delle volte, l’ergersi da parte di alcuni addetti ai lavori a bevanda di qualità superiore ha suscitato nei consumatori di massa una sensazione di antipatica supponenza. Per questo il mio narrare di bevitori di birre umani, spesso popolari e anche un po’ romantici vuole avvicinare anche chi fino adesso ha visto la birra artigianale come una cosa elitaria a sedersi a un bancone di una birreria indipendente, carico di curiosità verso il prodotto che un buon publican ti serve. Ecco perché, oltre a dare qualche nozione sugli stili di birra, BEERFLY è anche un invito a frequentare i locali che si occupano di buone birre e approfittare dell’atmosfera che questa bevanda può creare.

Sicuramente uno degli aspetti più belli per godere il libro sarà partecipare alle presentazioni dal vivo. Quali saranno le tappe del tour?

Essendo io del sud, così come Talos, la mia casa editrice, saremo felici di partire il 26 dicembre dal pub The Pogues di Cosenza per la prima presentazione. Un’altra data in fase di definizione è Palermo, per poi spostarci a Milano e Torino probabilmente già da gennaio.

Il libro si trova in diverse librerie nell’intero territorio nazionale, su internet a QUESTO LINK

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!