Numero 17/2022

27 Aprile 2022

Birrificio Lepino: il neonato dei colli romani

Birrificio Lepino: il neonato dei colli romani

Condividi, stampa o traduci: X

 

Oggi siamo in compagnia di Antonio del Birrificio Lepino, sito a Segni, sui Colli Lepini  in provincia di Roma.

Un birrificio piccolo e appena nato, andiamo a conoscerlo assieme.

 

 

Ci parlate di voi e di come e quando nasce il Birrificio Lepino?

L’idea è nata nel 2018 dopo un periodo di disoccupazione dovuto alla chiusura dell’azienda per la quale lavoravo. Dalla passione per la birra artigianale e dall’homebrewing ho deciso di iniziare questa nuova impresa che ha visto la luce solo nell’agosto del 2020, in piena pandemia. Aprire durante la pandemia non ci ha aiutato a farci conoscere nel modo giusto ma ci ha permesso di organizzarci al meglio e capire se le ricette fossero apprezzate dal pubblico.

Abbiamo ristrutturato la stalla dove mio nonno teneva gli animali per fare un birrificio quasi montano, ci troviamo appena fuori Segni, alle pendici dei Monti Lepini.

 

 

Una realtà piccola e giovane la vostra. Com’è strutturato il birrificio?

Ho un piccolo impianto a fiamma da 250 litri di birra a cotta e una piccola sala di fermentazione con tre fermentatori. Mi occupo di tutto il ciclo produttivo in prima persona, dall’ideazione della ricetta, alla cotta, all’imbottigliamento fino alla consegna. Silvia, la mia compagna, mi supporta per l’imbottigliamento, la gestione degli ordini/fatturazione e i social network.

Attualmente se non sbaglio la vostra gamma comprende quattro birre. Ce le racconti?

Attualmente produciamo 5 tipi di birra.

La Monte d’Oro, che prende il nome dal monte dove si affaccia il birrificio, è una blond ale di facile bevuta che può essere considerata una entry level per tutti coloro che si approcciano per la prima volta alla birra artigianale.

La Dannata è una irish red ale, birra dal colore scuro tendente al mogano, dove emergono le note dolci del caramello, del caffè, del cioccolato amaro. Al palato morbida, vellutata con note biscottate. E’ arrivata 2° classificata, nella categoria alte fermentazioni, al concorso Birre Preziose – Premio Roma 2021 indetto da Unioncamere della Regione Lazio.

 

La Valchiria, belgian ale, di colore ambrato con riflessi dorati intensi. Al palato spicca l’iniziale dolcezza che si evolve in un finale delicatamente amaro, note speziate date dal lievito.
Il nostro vicino dice “più te ne bivi i più te vao” (Angelo cit.)

 

La Musa, american pale ale, caratterizzata da una generosa quantità di luppoli aromatici, è una birra dal colore ambrato chiaro, dalle spiccate sensazioni agrumate con sentori di frutti tropicali.

Ha una schiuma corposa e compatta con un finale deciso e amaricante.

 

L’ultima arrivata, che abbiamo iniziato a produrre da quest’estate, è la Lunatica, una white ipa aromatizzata al coriandolo e pepe rosa, con sentori di frutta esotica e agrumi. Velata con schiuma persistente, generosa e densa. Birra dal carattere deciso ma allo stesso tempo fresco e dissetante.
Appena risultata vincitrice dell’Oro al Concorso Internazionale di Lione 2022.

 

Inoltre sto studiando la ricetta per una Irish Extra Stout che spero di far uscire per il prossimo inverno.

 

 

Avete scelto un nome e un logo che caratterizzano molto la zona dove vivete. Pensi di utilizzare qualche ingrediente del territorio in qualche ricetta futura??

Nelle intenzioni future c’è sicuramente l’idea di produrre una birra al marrone segnino.

Progetti futuri e sogni nel cassetto?

Siamo partiti molto in piccolo, ma per fortuna le cose stanno andando bene e con questo ritmo, per far fronte alla maggiore richiesta, dovremo aumentare la capacità dei fermentatori e iniziare a lavorare in doppia cotta.
Il sogno chiaramente è quello di ingrandirsi, ma tempo al tempo…

 

 

Un’ultima domanda, la più simpatica e personale. Quale è la miglior birra che hai assaggiato e il miglior luogo birraio in cui sei stato.

Sul momento mi viene in mente la Gatta bianca, white ipa del Piccolo Birrificio Clandestino.

Luogo birraio: personalmente devo molto a due posti. Il primo è Sviluppolo, il birrificio di Marino, che purtroppo ha chiuso a causa della pandemia. Prima di aprire il birrificio mi ci incontravo con il gruppo HBR Homebrewer di Roma e del Lazio e assaggiavamo tutte le nostre birre, confrontandoci su come migliorarle. Quel posto e quelle persone mi hanno aiutato a crescere.
L’altro è il 33 Centilitri, il pub che sta a Segni e che tratta solo birre artigianali. Hanno aperto da pochi anni e sul territorio stanno facendo un lavoro meraviglioso. Se adesso a Segni e dintorni si beve birra artigianale molto è dovuto al loro lavoro.

 

Maggiori informazioni: Birrificio Lepino (facebook.com)

 

Condividi, stampa o traduci: X

Christian Schiavetti
Info autore

Christian Schiavetti

Classe 1986, originario di Lecco, città che amo in tutto, dal suo lago alle sue magnifiche montagne.

Ho iniziato presto ad appassionarmi al mondo della birra, grazie ad un amico più grande, che mi regalava i primi sottobicchieri, e mi innamorai poi della collezione di birre del fratello. Iniziai poi io stesso a collezionarle. Oggi ne conto circa 1000 – 1100, oltre a bicchieri e altro.

Un’osteria in paese e le prime birre belghe, Kasteel, Kwack, Delirium, Chouffe, le prime trappiste , la Gouden Draak e le prime Baladin, fu amore. Presa la patente, la mia “ scuola” è stata l’Abbazia di Caprino Bergamasco del grande Michele Galati.

I primi viaggi ho iniziato a farli nel 2010, in Belgio per una settimana e li mi innamorai del Lambic; non ho più smesso di viaggiare: Belgio, Franconia, Baviera, Austria, Irlanda, Francia del nord e ovviamente Italia.

Navigo e leggo spesso sul web riguardo questo mondo, dal 2011 faccio birra in casa. Dopo i kit, grazie a un corso MOBI e a due giorni con Pietro del Carrobiolo, sono passato a all grain con buoni risultati.

Come detto, amo viaggiare appena posso e la birra non manca mai, da singoli eventi a locali famosi, dai piccoli birrifici a ben più lunghi beer tour che mi auto-programmo.

Amo le birre luppolate, e quelle parecchio alcoliche, che spesso dimentico in cantina per anni.

Da gennaio 2015 è nato quasi per gioco il mio blog, BIRREBEVUTE365 , supportato dalla mia pagina facebook, dove scrivo singole recensioni di birra, oltre ai miei viaggi e alle partecipazioni a fiere ed sagre, oltre ad un calendario eventi sempre aggiornato.

In futuro vorrei, visto che tra gli amici c’e già chi lavora in questo campo, poter fare della birra un lavoro dalla beer firm al birrificio, o un beer shop, o perchè no scrivere e viaggiare per la birra!!

Potete visitare anche il mio blog: www.birrebevute365.blogspot.it