Numero 20/2023

16 Maggio 2023

La Bière d’Ayas: eccellenza dalle Alpi della Vallée

La Bière d’Ayas: eccellenza dalle Alpi della Vallée

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Alla scoperta delle meno note, ma validissime realtà artigianali del nostro Paese, vi portiamo oggi in Val d’Aosta, alla scoperta del Birrificio artigianale La Bière d’Ayas. Si tratta di un progetto che nasce nel 2014, dall’amore e dalla passione di Michel Becque verso un prodotto interamente artigianale e vocato anche alla territorialità.

Il birrificio sorge a Champoluc, bellissimo borgo della Val d’Aosta, dove Michel ci ha accolti nell’affascinante mondo della cantina di brassatura.

 

 

Il  progetto di La Bière d’Ayas è nato nel 2014, dapprima come beer-firm, per poi evolversi in birrificio indipendente. Quali sono state le tappe fondamentali della tua impresa?

Il progetto è partito appunto nel 2014, quando ho seminato una piccola quantità di orzo nell’orto perché volevo vedere se alle nostre quote montane di circa 1600 mt. sul livello del mare era possibile coltivare cereali. Visti i buoni risultati ho provato a produrre una piccolissima quantità di birra per gli amici. Dal 2015 al 2019 ho aumentato la coltivazione di orzo e segale sperimentando nuove ricette e facendo fare la birra da altri birrifici. Finalmente dal 2020 ho attrezzato il mio birrificio ed ho iniziato a produrre autonomamente, in modo da avere una vera e propria brasseria indipendente.

 

 

Quali sono le caratteristiche principali dell’impianto produttivo?

L’impianto è piccolo, componendosi di una sala cotta da 300 litri, che mi consente però di realizzare differenti produzioni anche su scala limitata.  La capacità annuale si attesta attorno ai 16000 litri. Tutte le birre sono  realizzate in alta fermentazione e con rifermentazione in bottiglia o fusti.

 

Il numero di referenze prodotte è piuttosto limitato: quali sono le birre più rappresentative?

Le birre attualmente in produzione vogliono essere rappresentative non solo del mio modo di intendere la bevanda, ma essere portavoci del territorio della Valle. Così cerco di caratterizzare le mie produzioni con ingredienti o coltivati direttamente in montagna, oppure da aziende con cui collaboro.

La Champoluc IPA è la prima birra prodotta, in cui uso una parte dei luppoli coltivati da me. La Lignod Roggenbier è una birra rossa  con segale coltivata qui in montagna direttamente dalla mia azienda. La FuminIga è nata dalla collaborazione con Didier Gerbelle e si rifà all’impiego di mosto d’uva Fumuin, ovviamente varietà autoctona locale. Infine, la Pètsa è prodotta con, al posto del luppolo da aroma, le gemme di abete rosso raccolte nei nostri boschi.

 

 

La tua birra ha un forte legame con il territorio, ma rappresenta anche innovazione ed imprenditorialità: in particolare, vengono utilizzati luppoli locali e mosti d’uva autoctona. Quali sono le peculiarità di queste produzioni?

Le mie birre sono espressione di quello che il territorio locale può esprimere, come già indicato dalla descrizione delle singole birre. Ma non solo, esse si portano dietro degli aneddoti particolari che, per chi ne conosce la storia, le rendono ancora più uniche ed interessanti. Per la FuminIga, ad esempio, il giorno della vendemmia sono andato in vigna a prendere il mosto per poi produrre la birra il giorno dopo in modo che non partisse la fermentazione spontanea del vino. Le gemme di abete sono andato, con tutta la famiglia, a raccoglierle nel bosco lontano da strade in modo da avere un prodotto incontaminato e piena espressione della natura locale. Sono piccoli dettagli che, però, distinguono in modo unico l’artigianalità, la passione e la cura dei dettagli che caratterizzano il mio modo di produrre birra.

 

Tramite quali canali sono commercializzate le birre d’Ayas?

Al momento, considerato le piccole quantità di produzione, vendo solo direttamente. Questo, pur essendo un limite sotto certi aspetti, è comunque la situazione migliore per comunicare i valori che stanno dietro ad ogni bevuta.

 

 

Quali sono i progetti per il futuro ed i sogni nel cassetto per il 2023?

Al momento vorrei aumentare un poco la produzione compatibilmente alla produzione di orzo e impiantare un luppoleto, in modo da rendere sempre più locali le mie birre. La direzione della territorialità è quella che al momento caratterizza di più la mia concezione di birra e, anche per il prossimo futuro, vorrei direzionarmi in modo sempre più marcato verso questo obiettivo.

 

 

Maggiori informazioni: La Bière d’Ayas | Champoluc | Facebook

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!