Numero 13/2020

23 Marzo 2020

Le Donne della Birra e le loro attività ai tempi del COVID

Le Donne della Birra e le loro attività ai tempi del COVID

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“Facciamo sentire la nostra voce di piccoli artigiani! Facciamo in modo che nella community di birrai ci si senta meno soli!” dice Katri del Birrificio Barba d’Oro. Così abbiamo deciso di dare voce alle nostre Donne della Birra: donne, madri, grandi professioniste che oggi come tutti noi vivono momenti particolari. A loro abbiamo chiesto come riescono a gestire la situazione attuale e quali sono i loro pensieri. Non ci ha sorpreso affatto che come al solito non hanno perso la loro naturale dose di ottimismo.

Oggi più che mai, cerchiamo di sostenere i nostri piccoli produttori e produttrici! Nel nostro piccolo cerchiamo di essere vicini a tutti nostri amici e amiche del mondo della birra in generale e quella artigianale italiana in particolare e non solo!

 

Katri Gelati, Birrificio Barba d’Oro, Lombardia:

www.birrificiobarbadoro.it

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Stiamo combattendo con le unghie e coi denti…

Da quando è iniziata questa situazione abbiamo navigato a vista: le prime restrizioni ci hanno colpito solo di striscio. Poi la seconda manovra restrittiva ci ha messo più in crisi, ma siamo riusciti a “rosicchiare” un’altra settimana. Poi il fermo: tutti chiusi…solo servizio a domicilio…

Abbiamo dovuto inventarci la soluzione: le lattine le riempiamo ed etichettiamo a mano, non abbiamo una linea…ma il riscontro dei nostri fedeli è stato commovente! La gente ordina per sé, regala ad altri e noi ci teniamo in contatto tramite Facebook, Instagram, e-mail! E’ un modo per non chiudere del tutto e ci piace pensare che rallegriamo le serate dei nostri clienti, chiusi in casa…ma almeno con le nostre birre!

Per San Patrizio avevamo pianificato una festa al brewpub con una irish red “Molly Malone” e una irish stout “Dublino”… abbiamo offerto 6 lattine a un prezzo speciale e molti le hanno ordinate mandandoci le loro foto con le nostre lattine con folletti irlandesi e maglie verdi! Ci ha fatto un immenso piacere.

L’importante è non perdersi d’animo. Noi teniamo duro e mandiamo un abbraccio a tutti i nostri colleghi là fuori! FORZA!!!

 

Laura Nolfi, Beer Firm, Azienda agricola “SeminaMenti”, Marche:

www.facebook.com/aziendaagricolaseminaMenti/

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La preoccupazione ovviamente riguarda la salute di tutti, soprattutto di quelli che sono costretti a continuare a lavorare rischiando la vita. Quindi oltre alla preoccupazione c’è la rabbia per certe dinamiche che si ripetono da anni e che in questi momenti di crisi vengono a galla con tutta la loro potenza distruttiva. Spero che finita questa emergenza si riesca una volta per tutte a cambiare modo di pensare e di agire a livello globale, in termini di rispetto dell’ambiente e della salute umana, condizioni di lavoro dignitose e uguali per tutte le categorie e per entrambi i sessi.

A questo proposito, la situazione delle piccole aziende agricole come la mia è piuttosto drammatica, in quanto si è fermato tutto, non ci sono più ordini da parte di negozi, bar, ristoranti, escludendo qualche consegna a domicilio. Ma il mio magazzino è pieno di birra avendo prodotto 2 cotte da più di 1000 litri poco prima della pandemia. Inoltre, i mercati, le fiere e gli eventi in generale, sono rinviati fino a data da destinarsi, allora potete immaginare la mia sensazione di impotenza e di paura di non riuscire a far fronte alle scadenze di fine mese, senza aver avuto le entrate previste. La natura comunque non si ferma e il mio grano duro, da cui ricaveremo la pasta biologica, continua a crescere. Mentre la canapa verrà seminata a tarda primavera, verso fine aprile probabilmente, con la quale faremo di nuovo l’olio e la farina. RESTIAMO POSITIVI!

 

Elisabetta Fois, microbirrificio “Hop Us Est”, Sardegna:

www.birrificiohopusest.com

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Nella situazione attuale siamo in pieni lavori di ampliamento del laboratorio. Abbiamo praticamente esaurito il prodotto in cella e bloccato le cotte a metà febbraio per i lavori di edilizia, che sono iniziati a fine febbraio.

La situazione attuale ci porterà ad un allungamento del periodo di blocco, che ci auguriamo possa essere, comunque, il più breve possibile per non farci trovare impreparati a giugno.

Ciò che temiamo di più è che le nostre clausure domestiche possano essere vanificare dalle incautele di chi sottovaluta la situazione attuale! All’impotenza di chi cerca di dare il suo modesto contributo col minimo sforzo di Restiamoacasa, si contrappone un forte desiderio di normalità, per non temere più di poter nuocere a sé stessi e al prossimo anche solo per poter seguire la propria passione, che per noi coincide con il nostro lavoro. Gli sforzi che abbiamo compiuto nell’ultimo anno per poter veder crescere questo nostro sogno mi auguro che meriteranno la giusta e auspicata soddisfazione.

Un abbraccio forte! Stay safe!

 

Giovanna Merloni, Birrificio IBEER, Marche

www.ibeer.it

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Come birrificio agricolo possiamo continuare a produrre anche se a ritmi ridotti, e lo staff apprezza molto perché possono continuare a fare una vita abbastanza allineata con la normalità. IBEER è strutturato in tre comparti: azienda agricola, che comprende il birrificio, scuola di formazione (IBEER LAB) e locali di mescita o “agripub”(lo SVERSO a Fabriano, e la SCOTTA a Marina Dorica di Ancona). La parte “commerciale” è stata chiaramente chiusa il 9 marzo, onde evitare situazioni di contaminazione e contagio. Stiamo comunque mettendo in piedi in orari prestabiliti un servizio di Home Delievery per far avere a chi lo desidera, i nostri prodotti a domicilio. Il servizio è attivo sia online per tutta Italia con spedizioni dirette, sia nel comprensorio di Fabriano con uno dei nostri ragazzi.

La produzione invece va avanti a ritmo ridotto, ma ovviamente le birre non possono essere stoppate nel loro processo di fermentazione e lagerizzazione, pertanto ci siamo organizzati per ridurre al minimo le possibilità di contaminazione e facciamo turni di uno/due persone la volta, per portare avanti quotidianamente le attività del birrificio. In parallelo stiamo ragionando sul come non perdere i contatti con la comunità dei nostri clienti, consumatori finali e sostenitori… per cui stiamo attivando un canale YouTube per inviare delle informazioni quasi quotidiane sui nostri prodotti e sulla nostra attività ai vari clienti e consumatori finali; stiamo cercando di aprire anche una piattaforma dove caricare lezioni e tutorial relativi alla nostra attività di formazione, che aveva preso il via con grande successo…. insomma utilizziamo i tempi di isolamento per rigenerarci e creare nuove opportunità….

 

Federica Felice, Birrificio Cittavecchia, Friuli-Venezia-Giulia

www.cittavecchia.com

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Cittavecchia come seguito al fermo del mondo ho.re.ca ha sospeso gli ordini e pertanto siamo fermi con le spedizioni. Non abbiamo una tap room o un pub, per cui il nostro cliente base non è il privato e questo è molto limitante perché la vendita online non sopperisce di certo alle entrate mancate.

La nostra realtà ha preferito tenere a casa il personale e chiudere il birrificio (uffici e spaccio), ma usiamo il tempo per realizzare alcune cotte di prova quindi in alcune giornate il lavoro in produzione c’è (con due persone).

Abbiamo incentivato lo smart working che comunque da noi funzionava già prima. In questo modo portiamo avanti alcuni lavori ordinari che esulano specificamente dalla vendita.

L’economia mondiale ne risentirà in modo drammatico, ma sono fenomeni imprevedibili che nessuno poteva immaginare.

Confido nella creatività italiana per riprendere in mano quello che si è perso con più slancio e con la consapevolezza che tutti dovremo in futuro dare maggior valore alla parola RISPETTO.

A Trieste, per Barcolana 50 (regata velica più importante del mondo) Marina Abramovic, artista serba, aveva coniato uno slogan: “We are all in the same boat”! Mai come ora è più azzeccato!

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Alice Badiale, Low Land Brewery, Mantova, Lombardia

www.lowlandbrewery.com

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La nostra attività al momento è praticamente ferma in quanto gran parte dei nostri clienti è chiusa. Infatti serviamo principalmente pizzerie e ristoranti.

Stiamo lavorando quasi esclusivamente con ordini online e servizio a domicilio per privati, anche se probabilmente quest’ultimo non sarà più possibile nella mia regione.

Il nostro problema principale, è che avevamo progettato diversi eventi e fiere che molto probabilmente non si faranno o verranno posticipati e di conseguenza il magazzino birra difficilmente verrà utilizzato/venduto in breve tempo.

La situazione è critica, ma penso che in questo momento sia importante rispettare le regole e fermarsi in modo da poter uscire da questo periodo buio il prima possibile.

Sono consapevole che chiudere un’attività per un mese o più causerà ingenti perdite per tutti, ma è necessario pensare al bene comune e alla salute generale.

 

Elvira Ackermann, Enoteca Squillari, Genova

www.enotecasquillari.it

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La nostra azienda genovese svolge diverse attività, sia a livello regionale sia a quello nazionale e in parte (piccola) anche nel mondo. Il nostro core business sono le 4 Enoteche di nome “Squillari”, tutte situate a Genova da Levante a Ponente.

I nostri punti vendita sono ancora aperti. Ovviamente i clienti sono scarsi e il fatturato è diminuito. Quindi ci siamo concentrati sulle consegne a domicilio che stanno aumentando di giorno in giorno. 

Tramite il nostro sito, Facebook e Instagram trovate le nostre disponibilità e gli ordini stanno arrivando.

Certamente, in confronto allo stesso periodo pre-Pasquale dello scorso anno, gli incassi sono molto inferiori, ma siamo contenti di poter almeno coprire alcune spese come i nostri 18 collaboratori che mantengono le loro famiglie.

L’altra nostra attività invece e cioè l’importazione e la distribuzione di bevande (vini, distillati, birre) è completamente ferma per ovvi motivi. I locali e i negozi che riforniamo sono chiusi! Alcuni ordini sono stati rifiutati dai nostri clienti e li abbiamo fatti rientrare in magazzino.

Per quanto riguarda il futuro, stiamo studiando delle strategie di vendita come per esempio promozioni. Il nostro magazzino è colmo di Uova di Pasqua e di Colombe pasquali, quindi abbiamo deciso di lanciare la seguente offerta: “acquista un uovo di Pasqua e ricevi il secondo in omaggio”. In questo modo cercheremo di recuperare per lo meno le spese di acquisto. Dobbiamo ringraziare alcuni fornitori (forti) che ci stanno sostenendo.

Andiamo avanti con fiducia e ottimismo!

 

 

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Lina Zadorojneac
Info autore

Lina Zadorojneac

Nata in Moldavia, mi sono trasferita definitivamente in Italia per amore nel 2008. Nel 2010 e 2012 sono arrivati i miei due figli, le gioie della mia vita: in questi anni ho progressivamente scoperto questo paese, di cui mi sono perdutamente infatuata. Da subito il cibo italiano mi ha conquistato con le sue svariate sfaccettature, ho scoperto e continuo a scoprire ricette e sapori prima totalmente sconosciuti. Questo mi ha portato a cambiare anche il modo di pensare: il cibo non è solo una necessità, ma un piacere da condividere con la mia famiglia e gli amici. Laureata in giurisprudenza, diritto internazionale e amministrazione pubblica, un master in scienze politiche, oggi mi sono di nuovo messa in gioco e sono al secondo e ultimo anno del corso ITS Gastronomo a Torino, corso ricco di materie interessanti e con numerosi incontri con aziende produttrici del territorio e professionisti del settore. Il corso ha come obiettivo la formazione di una nuova figura sul mercato di oggi: il tecnico superiore per il controllo, la valorizzazione e il marketing delle produzioni agrarie e agro-alimentari. Così ho iniziato a scrivere per il Giornale della Birra, occasione stimolante per far crescere la mia professionalità.