Numero 33/2017

16 Agosto 2017

Passione Birra – La regola dell’1% secondo Enrico Billi

Passione Birra – La regola dell’1% secondo Enrico Billi

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E’ un agosto veramente bollente e la mia speranza è che siate ancora in vacanza, magari sotto l’ombrellone a sorseggiare una buona birra.
L’altro ieri un amico mi ha detto: “…ma chi vuoi che si metta lì a leggere un’articolo. La gente è ancora in ferie!”.
Mi piacerebbe invece che fossero in tanti a farlo, anche perché questo è dedicato a Enrico Billi, un “possente” rappresentante dell’associazionismo no profit, che ha una pura e semplice missione, educare il bevitore.

Enrico ha accettato di rispondere alle nostre domande e raccontare la sua storia, o meglio, la storia dell’associazione a cui ha dato vita.

 

Socio e fondatore dell’Associazione Unper100, quando e come è nata l’idea di un’associazione come la vostra?
È stata la fisiologica evoluzione di un gruppo di amici (da molti anni) con i quali passavamo serate a tracannare casse di birra industriale, oppure a “giocare” a fare le prime degustazioni a base di Hoegarden, Leffe Blonde , Du Demon e Guiness.
Nel 2013 abbiamo trasformato l’associazione goliardica preesistente “MtG-Siboni100” in “UNper100” e organizzammo, in collaborazione con MoBI, il corso di “introduzione alla degustazione della birra” dove poi tutto ha avuto inizio…

Da homebrewer dove e quando inizia la tua passione per la birra artigianale?
Bah…. Tardo Medioevo forse.
La passione è una gran bella malattia e perciò sono stato infettato da un amico carbonaro che nel lontano ’98 faceva birra in casa col kit.
Qualche anno di produzioni casalinghe poi ho sospeso x impegni famigliari, per riprendere poi nel 2011 con altri amici…

Una domanda obbligatoria: il significato della parola Birra per te?
Goduria e curiosità.
Da quando ho iniziato a bere birra ne ho sempre provato godimento.
Curiosità perchè ho sempre avuto la voglia di provare e sperimentare birre diverse.

 

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Nei giovani quanta consapevolezza c’è di ciò che stanno per bere?
Mah… Consapevolezza è un parolone.
Non penso sia un problema di età… In generale c’è poca consapevolezza perchè siamo figli di un mercato consumistico dove il “volgo deve rimanere ignorante” per poter essere controllato ed indirizzato.

Un profano da dove deve partire per imparare a capire cos’è la birra artigianale?
Bere, bere e ancora bere…
Nel senso di fare esperienza assaggiando più stili possibili, da diversi paesi di provenienza.
È un ottimo punto di partenza.
Poi un po’ di teoria aiuta, magari partecipando a qualche serata organizzata da associazioni locali… ogni riferimento è puramente… voluto.

Fare cultura birraria cosa significa?
Può significare spiegare ad un consumatore cosa sta bevendo, da dove proviene quella birra, come è stata prodotta…
Il tutto con formule semplici, mai e poi mai significa diventare scienziati.
Il gusto di bere un sorso di buona, speriamo, birra deve sempre restare.

C’é qualcuno o qualcosa che rappresenta l’anticultura?
Facile sarebbe rispondere l’industria ed il mercato consumistico.
In realtà fa anticultura, secondo me, chi si elegge “padre spirituale o spirito eletto” di questo movimento ed anche la speculazione di chi inizia a far birra perché è di moda con risultati ahimè non performanti, d’altronde siamo in ItaGlia.

“Birra artigianale” due parole pronunciate ormai tanto in questi ultimi anni e delle quali credo se ne sia fatto spesso abuso, che ne pensi?
Ci piace riempirci un po’ la bocca di paroloni che sentiamo dire in giro e così probabilmente è stato anche per Birra Artigianale, d’altronde fino a poco tempo fa non esisteva nemmeno una definizione legislativa…

Come associazione partecipate attivamente a molti eventi. Soddisfazioni e delusioni se ce ne saranno state, ce le vuoi raccontare?
Soddisfazioni tante, dal corso sulla “Birra fatta in casa” del 2013 con ben 44 partecipanti, il primo di una lunga serie, all’evento sui “Difetti della birra” dello scorso anno con Flavio Boero.
Sono state tante anche le partecipazioni dei nostri soci ai concorsi per homebrewers, uno dei quali, Matteo Selvi, ha raggiunto anche la “finale” nazionale organizzata da MoBI.
Altra grande soddisfazione il fatto che 2 amici, Luca Hops e Chris, abbiano trasformato la loro passione in professione con l’apertura del Brewpub BiFOR così oggi UNper100 ha anche una sede dove poter organizzare gli eventi.
Ad essere sincero e un po’ romantico, la soddisfazione più grande è quella di sentirsi come in famiglia ogni volta che ci incontriamo e nella Grande Famiglia di UNper100 c’è veramente posto x tutti!
Delusioni…. nessuna che valga la pena essere ricordata…

C’è un personaggio in Italia che fa cultura birraria e che ammiri più di tutti?
Di certo Teo Musso è il numero uno, come approccio, idee, capacità imprenditoriale.
In un articolo, non ricordo ahimè l’autore, fu definito il Silvio Berlusconi della Birra Artigianale italiana.
Per chi rappresenta un settore è facile però essere bersaglio di critiche, ma sicuramente è grazie a persone come lui o ad esempio Agostino Arioli del Birrificio Italiano che oggi viviamo questa “epoca”.
A livello locale invece stimo molto Ale e Fede di Birra Bellazzi.
E’ stato amore a prima vista fin da quando ci siamo conosciuti a una presentazione delle loro birre.
Sono stato conquistato dalla loro disponibilità ed abbiamo collaborato in diverse occasioni, divertendoci sempre con la giusta “sregolatezza”.

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Cosa pensi ci sia ancora da fare nel panorama birrario italiano?
Creare maggiori sinergie e collaborazione tra i vari attori
Non per essere monotono, ma il nostro Bel Paese è fatto di piccoli orticelli e di tante primedonne….
Manca una visione di insieme, l’idea di un bene comune del movimento o sistema Birra Artigianale.
Io nel cassetto ho un piccolo progetto in tal senso… Ovviamente lo tengo Top Secret.

Progetti per il futuro?
Tanti anzi tantissimi.
Come ho già detto, finalmente ora abbiamo uno spazio fisico di incontro al BiFOR dove poter organizzare serate ed eventi.
In questi mesi abbiamo già fatto qualcosa, soprattutto al fine di testare la logistica; dopo questa torrida estate, ci attende un bollente autunno-inverno.
Non vi deluderemo…

Io vorrei farmi socio: spiegatemi chi cercate…
Chiunque abbia passione per la birra.
Produttori casalinghi, bevitori, curiosi, apprendisti stregoni…

Ultima domanda che mi frullla da un po’: ma perché Unper100?
Ho sempre amato i numeri, la matematica e la statistica…
Un giorno mentre ragionavo sul nome della futura Associazione mi sono “casualmente” imbattuto nella regola del 1%.
Beh… In pieno delirio di onnipotenza e dopo svariate birre ho avuto la visione: noi eravamo quei Creatori, l’UNper100 appunto, che davano vita a qualcosa di nuovo!
Nella grafia poi abbiamo mantenuto il 100 in numeri per ricordare le nostre origini cioè l’associazione MtG-Siboni100.

Come avete appena letto “The Winter is coming” e sono molto curioso di scoprire che sorprese avranno in serbo per i prossimi mesi.
Sono molte le persone che come Chris, Luca e Enrico, per lavoro o nel proprio tempo libero, cercano di veicolare nella giusta direzione le informazioni necessarie per far comprendere il vero valore della parola “artigianale”.
Vi aspetto alla prossima puntata di “Passione Birra”, per condividere idee ed esperienze vissute in nome della birra e sempre sorseggiandone un bicchiere.
Cheers!

 

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Piero Garoia
Info autore

Piero Garoia

Sono nato nel lontano millenovecentosess… il secolo scorso, a Forlimpopoli, paese natale di Pellegrino Artusi padre della cucina italiana.
Appassionato di musica, cinema, grafica e amante della fotografia.
La passione per la Birra Artigianale nasce tra gli scaffali di una libreria sfogliando un piccolo manuale per fare la birra in casa.
I disastrosi tentativi di produrla mi hanno fatto capire che diventare homebrewer non era proprio la mia strada.
Ho scelto allora di gustare la birra con gli amici, tutti appassionati, “credenti” che artigianale sia significato di unicità e qualità.
Non sono un docente, nemmeno un esperto, ma ho un obiettivo, mantenere vivo un piccolo mondo romantico dove la cultura della birra sia sinonimo di valori, socializzazione e condivisione di esperienze.
Coltivo le mie conoscenze partecipando a eventi, degustazioni, incontri e collaboro con l’Unper100 un’associazione di homebrewer forlivesi.
Mi affascina il passato delle persone, ascoltare le loro storie e capire come vivono le loro passioni.
Gestisco anche un mio blog semiserio www.etilio.it e mi piace pensare che questo possa contribuire a “convertire” più persone possibili al pensiero che “artigianale è meglio”.
Ho ancora tanti sogni nel cassetto e altrettanta voglia di concretizzarli.
Far parte del “Giornale della Birra” cosa significa? Vuol dire avere l’opportunità di comunicare a molte più persone quello che penso e mi appassiona.